Criteri di compilazione del catalogo

 

Le schede catalografiche sono numerate progressivamente da 1 a 41 corrispondentemente alla collocazione degli incunaboli. Ogni scheda è divisa in 4 parti:
 
  • trascrizione della descrizione tratta dall’IGI;
  • riferimento ai più importanti repertori di incunaboli consultati;
  • descrizione bibliografica compilata secondo gli ISBD(A);
  • note relative a ciascun esemplare.
 
Sono tuttavia d’obbligo alcune puntualizzazioni:

1) Il numero delle carte non viene indicato, perché non si sono rilevate discordanze con i repertori consultati; in caso di mutilazione la notizia è riportata nelle note d’esemplare.

2) Per la dimensione dei volumi non sono state seguite le indicazioni degli ISBD(A), che vorrebbero la misura presa parallelamente al dorso della legatura e inserita nell’area della descrizione fisica dell’edizione accanto all’indicazione del formato , ma abbiamo preferito inserirla come prima nota d’esemplare (Cfr. ISBD(A), 5.3.2)

3) Per quanto possibile, in sede di trascrizione dei dati non siamo intervenuti, limitandoci solamente a sciogliere le abbreviazioni, a convertire la v in u, e a trascrivere come maiuscola la prima lettera della prima parola di ogni area, secondo le indicazioni prescritte dagli ISBD(A), 0.8.

4) In considerazione dell’assoluta mancanza del frontespizio negli incunaboli, i dati relativi al volume sono stati desunti dall’occhietto, dal colophon ecc. e mai inseriti fra parentesi quadre come prescriverebbero gli standard catalografici.

5) L’impronta, essendo facoltativa negli ISBD(A), non si è riportata poiché la sua rilevazione si basa sul concetto di frontespizio non ancora sviluppatosi nel periodo incunabolistico (Cfr. Censimento delle edizioni italiane del XVI secolo. Manuale per la compilazione della scheda, ICCU, Roma, 1987, p. 39.).