Gli avversari o gl'avversari?
È corretto, nella lingua italiana, scrivere gl'avversari o, pur affiancando due vocali, è meglio scrivere gli avversari? Se fossero corrette entrambe le versioni, c'è qualche regola, o preferenza, per l'uso dell'una o dell'altra? Infine, è sempre valida la regola per cui, per la fluidità della frase, è preferibile, nella lingua scritta, non affiancare due vocali?
Risposta
Gli avversari o gl'avversari?
L'elisione grafica (parlando produciamo molte più elisioni di quante effettivamente segnaliamo graficamente con l'apostrofo) è normale in italiano con gli articoli singolari e con le relative preposizioni articolate, con gli aggettivi dimostrativi singolari e con qualche altro aggettivo (bello, santo e pochi altri spesso in espressioni idiomatiche: es. "che bell'affare!", "a quattr'occhi", ecc.).
Va notato però che nei casi in cui l'elisione sia facoltativa, risulta in declino rispetto all'uso di un secolo fa, in particolare quando siano diverse le vocali da elidere. Resta ancora abbastanza diffusa e resistente l'elisione tra due vocali uguali, anche se bisogna tener presente che la preposizione "da" non si elide mai, quindi "da amare", "da eroi" ecc. restano non elisi, con eccezione di alcune formule cristallizzate come "d'ora in poi", "d'altronde", "d'altra parte".
Nel suo esempio l'articolo gli seguito da vocale, costituisce un caso che ormai tende alla invariabilità, anche quando l'articolo sia seguito da una parola iniziante con i (es. gli italiani è ormai più frequente e diffuso dell'altra forma gl'italiani). Non si può ancora parlare di regola rigida e netta, per cui tutte e due le forme restano accettabili, ma certamente la tendenza è verso la forma non elisa: nel caso da lei proposto, inoltre, la lettera i serve a dare valore palatale al nesso grafico gl (come in paglia e foglio). E questo anche se nella pronuncia l'elisione normalmente si realizza.
A cura di Raffaella Setti
Redazione Consulenza Linguistica
Accademia della Crusca
30 settembre 2002