Martina T., Paolo C. da Teramo, Sabrina B. da Bologna, Stefano T. da Pordenone, Angela M. da Cernusco sul Naviglio (MI) ci chiedono se le parole coordinamento e coordinazione possano essere considerate sinonimi.
Come ci possiamo coordinare?
I termini coordinazione e coordinamento sono entrambi nomi deverbali e, sul piano dell’etimologia sincronica, si possono considerare derivati da coordinare con l’aggiunta, rispettivamente, dei suffissi -zione e -mento, entrambi produttivi per formare i nomi d’azione. La parola coordinazione è più antica; è stata modellata sul tardo latino coordinatio (accusativo coordinationem) e le sue prime attestazioni in italiano si hanno a partire dal XVI secolo: basti qui citare il seguente passo del Tasso: “E tanto basti intorno a la necessità di Goffredo e di Rinaldo, ed a la coordinazione che è fra loro” (T. Tasso, Lettere, a cura di C. Guasti, Firenze, Le Monnier, 1854-55; la lettera è la G51, A Scipione Gonzaga, av. 1595). Più recente è coordinamento, derivato direttamente da coordinare e attestato a partire dalla seconda metà dell’Ottocento (in precedenza si ha conordinamento, datato nel GRADIT av. 1601) e presente come lemma nel Tommaseo-Bellini (vol. I, p. 1715).
La questione della sinonimia tra le due parole è abbastanza complessa e, per rispondere al quesito proposto, occorre considerare con attenzione il significato dei due termini.
Coordinazione presenta una vasta gamma di impieghi: nell’accezione generale indica 'l’atto del coordinare', vale a dire 'il collegamento di due o più elementi in vista di uno scopo' (significato che ha nel contesto tassiano citato, dove si parla del collegamento dei due personaggi della Liberata ai fini della realizzazione dell’azione descritta nel poema); nel linguaggio scientifico la parola coordinazione assume vari significati. Consultando il Sabatini-Coletti, s.v., si può vedere che, nella fisiologia, il termine indica una “funzione del sistema nervoso centrale che, regolando i singoli movimenti elementari, rende possibile un movimento complesso”; in chimica, coordinazione designa la “disposizione di atomi, molecole, ioni intorno a un atomo centrale”; in linguistica, infine, il termine è adoperato per indicare la “relazione tra elementi linguistici che abbiano lo stesso ruolo gerarchico nella struttura sintattica”.
Il significato del termine coordinamento coincide con quello generale di coordinazione, cioè “collegamento, raccordo fra più elementi per raggiungere un dato scopo” (ZINGARELLI 2016), e, a partire da espressioni come ufficio di coordinamento, centro di coordinamento, ha finito con l’indicare, per ellissi, qualsiasi organo o istituzione che raccordi iniziative, gruppi di lavoro, ecc. (per es. coordinamento editoriale). In questo caso coordinamento esprime specificamente “il raccordare elementi in vista di un obiettivo specifico, che costituisce il risultato auspicato nell’attività lavorativa”.
Probabilmente, proprio perché il termine è collegato alla forza-lavoro e ai risultati da raggiungere, soprattutto negli ultimi anni coordinamento è divenuto sinonimo di coordinazione nell’accezione fisiologica (coordinamento motorio): in effetti, noi coordiniamo i movimenti elementari in vista di uno scopo preciso (un movimento complesso). Si consideri questo esempio: “Per di più, man mano che si passa all’esame del coordinamento motorio dei segmenti gamba e piede, si evidenziano le difficoltà di ordine biomeccanico”(Luigi Calabrese, L’apprendimento motorio tra i cinque e i dieci anni, Roma, Armando Editore, 2001, p. 140).
Ai nostri lettori, allora, possiamo suggerire di adoperare coordinazione e coordinamento come sinonimi, in relazione al loro significato generale ('raccordo di elementi per un dato scopo'); di impiegare sempre, nel linguaggio scientifico, coordinazione, tenendo tuttavia presente che in fisiologia, almeno a un livello divulgativo, è accettabile anche coordinamento; di adoperare preferibilmente, con riferimento alle attività lavorative, coordinamento.
Riccardo Cimaglia
Piazza delle lingue: Lingua e saperi
19 luglio 2016
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