Alcuni lettori sono interessati al significato e all’origine dell’espressione essere o stare sul pezzo; in particolare Girolamo F. di Roma si chiede se l'espressione si sia formata in ambito militare o se invece si tratti di un uso legato al lavoro alla catena di montaggio e diffusosi in seguito attraverso il linguaggio giornalistico.
Eccoci di nuovo sul pezzo!
Negli ultimi anni, le espressioni essere sul pezzo e stare sul pezzo si sono particolarmente diffuse, non solo sui giornali e in televisione, ma anche nelle conversazioni informali e quotidiane. La loro nascita non è accertabile con sicurezza, anche se la diffusione recente e l’assenza di attestazioni nei testi letterari, almeno stando ai dati attualmente consultabili negli archivi digitali, fanno propendere per un’origine non lontana nel tempo.
Un primo nesso si coglie con la lingua degli ambienti militari: in uno studio di alcuni anni fa sui gerghi delle caserme, infatti, Lorenzo Renzi segnalava al pezzo tra le espressioni che si erano affermate dopo la seconda guerra mondiale, indicando come significato ‘al proprio posto di lavoro’ e aggiungendo che il pezzo era evidentemente “quello d’artiglieria (cannone)”, ma che stranamente l’espressione non era usata “in Artiglieria” (L. Renzi, La lingua di caserma, oggi, in “Lingua nostra”, 28, 1967, pp. 24-31: p. 26). L’indagine di Renzi è stata svolta sul campo, raccogliendo i dati da un numero di informatori limitato ma distribuito su tutto il territorio nazionale; l’espressione al pezzo era stata segnalata da militari di Ascoli e di Udine e testimoniava, pertanto, un’ampia distribuzione tra il Centro e il Nord della penisola.
Il passaggio da al pezzo a essere/stare sul pezzo per indicare attenzione sul lavoro non deve essere stato difficile, come testimonia il suo uso nel linguaggio delle officine e delle fabbriche. In realtà il giornalista e critico letterario Giorgio De Rienzo, scomparso nel luglio del 2011, aveva sostenuto nel forum del “Corriere della Sera”, Scioglilingua, che l’espressione, relativamente recente, era da ricondursi proprio al “gergo produttivo industriale” (13 aprile 2007). De Rienzo non indicava né fonti né testimonianze a conferma della sua ipotesi, ma segnalava, in questo caso, la coincidenza di pezzo con l’oggetto lavorato dall’operaio. Lungo la catena produttiva, in effetti, l’elemento da costruire attraversa diverse fasi di lavorazione e ciascun operaio deve prestare particolare attenzione, affinché il “pezzo” passi in tempo e senza difetti alla fase successiva.
Se è difficile stabilire con esattezza quale sia stata la trafila seguita dall’espressione, è più facile ipotizzare che la sua diffusione recente nella lingua comune sia da ricondursi al linguaggio giornalistico, dove il pezzo rinvia per l’appunto al pezzo giornalistico, ed essere sul pezzo assume sia l’accezione di ‘seguire assiduamente un fatto’ e di non lasciarlo finché l’informazione non sarà completa, sia quella, per estensione, di ‘essere sempre aggiornato e al passo con i tempi’.
1 settembre 2017
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