Alcuni lettori ci chiedono quale sia l'origine dell'espressione far tremare le vene e i polsi e se siano corrette alcune varianti come far tremare le vene ai polsi o dei polsi.
Da far tremar le vene e i polsi!
L'espressione far tremare le vene e i polsi fa parte di uno dei numerosi modi di dire e proverbi che l'italiano ha attinto dalla lingua della Divina Commedia a causa della immediata ed enorme popolarità del poema dantesco.
Nel canto I dell'Inferno, Dante si rivolge a Virgilio che è giunto in suo aiuto e, riferendosi alla terribile lupa che tanto lo spaventa, dice al maestro:
Vedi la bestia per cu'io mi volsi; aiutami da lei, famoso saggio,
ch'ella mi fa tremar le vene e i polsi.
Polsi significa in questo passo 'arterie' perché deriva da pulsum, participio passato del verbo latino pello, che significa 'batto'. Il sostantivo pulsus 'urto, colpo' già in Tacito è assimilato al battito cardiaco: lo storico latino usa la locuzione pulsum venarum attingere col significato di "tastare il battito delle vene" cioè "tastare il polso". L'espressione le vene e i polsi indica dunque i vasi sanguigni, le vene e le arterie, ed è quindi una dittologia sinonimica: le due parole, in sostanza, sono assunte come sinonimi.
Le varianti far tremare le vene ai polsi e dei polsi sono quindi semplificazioni errate, una sorta di lectio facilior, dell'espressione dantesca, derivanti dal fatto che oggi il sostantivo italiano polso indica la regione dell'arto superiore, alla congiunzione tra la mano e l'avambraccio. Il significato moderno del termine ha favorito la sostituzione di quella che era una semplice coordinazione tra due vocaboli (vene e polsi), con una localizzazione (ai polsi) o con una specificazione (dei polsi).
Queste semplificazioni sono principalmente legate alla sfera dell'oralità, ma non mancano attestazioni anche scritte: per fare un esempio, Google Libri riporta ben 154 attestazioni di tremar (o tremare) le vene ai polsi e 42 di tremar (o tremare) le vene dei polsi contro le 1.280 corrette.
È bene però, quando si fa una citazione, farla nel rispetto dell'originale; altrimenti rischiamo davvero di far tremare le vene e i polsi a qualcuno!
A cura di Angela Frati
Redazione Consulenza Linguistica
Accademia della Crusca
Piazza delle lingue: Lingua e saperi
11 giugno 2010
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