Marco Guaitani da Milano ci chiede il significato esatto dell'espressione morta gora: può essere usato come sinonimo di crisi?
In questa morta gora
Morta gora è una delle numerose espressioni che sono entrate in italiano dalla Divina Commedia a causa della sua immediata ed enorme popolarità.
All'inizio del canto VIII dell'Inferno (vv. 31-33), Dante e Virgilio salgono sull'imbarcazione di Flegiàs che li conduce, attraverso la palude dello Stige, verso le mura della città di Dite. Mentre stanno attraversando la palude, Dante viene apostrofato da un'anima che si aggrappa al bordo della barca e chiede l'identità del poeta avendo intuito la natura tutta eccezionale del trasporto: la barca affonda nell'acqua più del solito e l'anima ha capito che contiene un vivo (che giunge nell'inferno "anzi ora", cioè prima del tempo).
Mentre noi corravam la morta gora,
dinanzi mi si fece un pien di fango,
e disse: «Chi se' tu che vieni anzi ora?»
L'aggettivo morta significa qui 'stagnante', e si riferisce alla palude che il fiume infernale Stige forma nei pressi delle mura della città di Dite, palude che ospita iracondi e accidiosi. Come spiega Giovanni Boccaccio, grande ammiratore e studioso del poema dantesco nel suo Comento ai versi: "gora è una parte d'acqua tratta per forza dal vero corso d'alcun fiume e menata ad alcun mulino o altro servigio, il quale fornito, si ritorna nel fiume onde era stata tratta; per lo qual nome l'autore nomina qui, licentia poetica, il padule per lo quale navicava; e per dar più certo intendimento che di quello dica, cognomina questa gora morta, cioè non moventisi con alcun corso". Altri studiosi hanno sottolineato come morta possa significare non solo 'stagnante' ma anche 'dei morti', precisando che i due significati non si escludono a vicenda.
L'attraversamento della palude Stigia illustrato da Gustave Doré
Nel poema dantesco morta gora sta quindi per 'palude stagnante dei morti', ma l'uso che l'italiano contemporaneo fa dell'espressione dipende dal suo significato metaforico di 'situazione di stallo, blocco'. A titolo di esempio citiamo l'intervista al filosofo Roberto Esposito, in merito alla creazione di un cantiere delle idee per cercare un candidato a sindaco di Napoli: "non c'è assolutamente l'apertura di un discorso alto, un colpo d'ala, un progetto innovativo, o lo sforzo di cercare un candidato davvero forte. Eppure dietro questo blocco, dietro questa morta gora, ci sono energie forti che vorrebbero essere coinvolte" ("La Repubblica", 5 luglio 2010).
Quando si parla di economia e di situazione non dinamica dei mercati, è chiaro che l'espressione assume il significato di 'crisi' perché l'immobilità è sempre stata, in ambito commerciale, segno non positivo. Scrive ad esempio Farina Michele, riportando le parole di Giampaolo Fabris, docente di sociologia dei consumi: "cercando di vedere le conseguenze virtuose dell'ultima crisi, abbiamo indicato nella tensione morale degli anni del miracolo quel colpo di reni necessario a uscire dalla morta gora attuale" ("Corriere della sera", 24 maggio 2009).
Per rispondere dunque al nostro lettore, possiamo affermare che l'espressione, pur avvertendosi sempre il valore metaforico, può essere usata anche come sinonimo di crisi ma soltanto quando a questa è legata l'idea di una situazione stagnante dannosa per un qualche suo aspetto.
A cura di Angela Frati
Redazione Consulenza Linguistica
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25 marzo 2011
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