Micaela Vernice da Bergamo, Paolo Pedraccini, Elena Cagnazzi e Francesco Castelli da Brescia ci chiedono come sia da valutarsi (corretta? errata? dialettale?) l'espressione in parte a usata correntemente nei loro territori per significare 'a lato di' o anche 'accanto a'.
L'uso di in parte a nei significati indicati, non registrato dalla lessicografia né italiana né dialettale, è stato oggetto di discussione già alcuni anni fa sul nostro forum; in quell'occasione si identificava la locuzione come espressione "dialettale lombarda". In realtà, da quello che si è potuto desumere dalle nostre ricerche, l'area di diffusione è più ristretta: appare infatti circoscritta alle città di provenienza di coloro che ci hanno posto la domanda e alle relative province. Per quanto in parte per 'di lato, da parte' risulti diffuso anche in Friuli ("Mettiti in parte che deve passare con la macchina" o "Per quel prezzo oltre alla macchina ci metto anche una bici in parte", da Pengio una sorta di catalogo di "friulanismi" disponibile in rete) e nel parmense ("mettiti in parte due soldini e corri a Bologna!", una internauta della provincia di Parma), la locuzione seguita dalla preposizione a per introdurre la specificazione della cosa o la persona a cui si è vicini, non sembra travalicare l'area indicata. Semmai è l'ambito d'uso a essere più ampio rispetto al dialetto: pur non avendo rintracciato attestazioni in opere letterarie o anche solo in testi scritti (consultare le banche dati disponibili risulta operazione tutt'altro che facile, a causa della coincidenza con moduli di lingua frequenti che possono essere seguiti dalla preposizione a: almeno in parte, in parte ... in parte...), i frammenti di conversazione offerti dalla rete non sono riconducibili tanto al dialetto, quanto piuttosto a una forma di italiano non troppo sorvegliato e "inconsapevolmente" regionale, o meglio, in questo caso, locale: "ecco il campo in parte a casa mia con su un po' della nostra amata dama bianca" a commento di un paesaggio innevato; "sento le campane della chiesa che è in parte a casa mia"; "vogliamo il tasto «Old» in parte a «Mi piace»"; "sui divanetti di quella discoteca mettiti in parte a lui". Qualcuno, è vero, sente forse il bisogno di auto-tradursi ("In parte al mio PC portatile Acer Aspire 300 c'è una porta che ricorda quella per i floppy, cos'è?" e alla domanda subito segue la spiegazione: "Nel lato destro del mio Pc, accanto alle porte USB, c'è una porticina di cui ignoro la funzione"). Altre volte si riscontra la reazione di chi sembra aver capito, ma vuol comunque verificare ("Nome in parte alla batteria: Il mio profe ha messo il suo nome in parte [all']indicatore della batteria in alto a destra? come si fa?"- "Ma tu intendi il nome visualizzato sopra a destra? Se è questo, preferenze di sistema [...]" - "Sì in parte al'indicatore della batteria e del Bluetooth c'è il suo nome!!!"). Ci sembra ipotizzabile, analizzando gli esempi, che chi impiega la locuzione non abbia piena coscienza di non usare una forma dell'italiano "senza aggettivi"; la rarità delle reazioni che denotano incomprensione lascia inoltre supporre che i destinatari, pur avvertendo che qualcosa "non quadra", riescano comunque a ricostruire l'informazione. Ciò è probabilmente dovuto al fatto che gli elementi costitutivi dell'espressione sono ascrivibili a pieno titolo alla lingua (si veda il caso analogo del piemontesismo solo più) e la loro giustapposizione, per quanto possa suonare "stonata", non risulta del tutto incomprensibile.
Come in altri casi (il già citato solo più o anche il meridionalismo fuori al balcone) a monte di questo uso è possibile ipotizzare una matrice dialettale nella locuzione in banda (a): sia i vocabolari dialettali otto-novecenteschi, sia l'Atlante Italo-Svizzero (AIS), le cui inchieste si chiudono intorno agli anni Sessanta del secolo scorso, testimoniano, per l'area che, dalle province di Mantova, Verona, Brescia e Bergamo, si estende verso est fino al Trentino, il termine tradizionale banda per 'parte, lato'. L'uso della locuzione in banda, che non risulta dagli stessi dizionari (con l'eccezione del Tiraboschi per il bergamasco per il quale varrebbe 'in profilo, per lato, in iscorcio'), concentrati più sulla traduzione dell'unità lessicale che sugli usi sintattici, è registrato invece dall'AIS: forme riconducibili ad essa sono attestate per '(mettiti) da parte' in una ristretta area compresa tra le province di Bergamo, Brescia e Mantova (AIS vol. VI c. 1246); cosa ancor più rilevante, lo stesso Atlante (vol. II c. 353) riporta in banda per 'accanto' a Solferino (MN).
Attestazioni contemporanee si trovano in due testi teatrali in dialetto bergamasco rintracciabili in rete: Dudès röse e öna gamba di Camillo Vittici e L'adosiù involontaria di Giuseppina Cattaneo; in entrambe le opere è più volte testimoniato l'uso di in banda a per 'a lato di', 'vicino a': "in banda ai tombe di òste moer" ['vicino alla tomba di vostra moglie'], o "la quarta [tomba] in banda ala cesina" ['la quarta tomba di fianco alla chiesina'], dal primo testo, e "in banda a chel mòbel" ['accanto a quel mobile'] o "ü compagno bellissimo in banda a te" ['un compagno bellissimo al tuo fianco'], dal secondo. Dal dialetto l'espressione è sporadicamente migrata anche in quella forma di italiano ibrido usato in rete; per esempio nel blog di una giovane bergamasca si può leggere, riferito a un personaggio ritratto in una foto: "ke sarebbe qll alto in banda a me".
Concludendo, la locuzione in parte a, la cui diffusione, come abbiamo visto, si concentra nell'area compresa tra le province di Bergamo e Brescia, è attribuibile a una varietà sub-regionale di italiano e non al dialetto vero e proprio; per quel che riguarda la liceità dell'uso, più che di correttezza, è appropriato parlare di opportunità di scelta: l'uso di in parte a è evidentemente corrente negli scambi verbali tra parlanti dell'area o anche in testi scritti che intendano riprodurre quella particolare varietà, mentre in italiano standard, scritto o parlato che sia, le locuzioni da impiegare per chiarezza sono accanto/vicino a e, più specificamente, a fianco/lato di.
A cura di Matilde Paoli
Redazione Consulenza Linguistica
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4 marzo 2011
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