Michela Scozzi, insieme ad altri utenti, chiede il significato e l'origine del simbolo @, denominato chiocciola o at. Si domanda quale sia la motivazione di questa grafia, da dove derivi e se possa essere considerata un'abbreviazione.
Significato e origine del simbolo @
denominato comunemente chiocciola
Il segno @, presente come separatore negli indirizzi di posta elettronica, detto anche a commerciale sulla scorta dell'uso anglo-americano di commercial at, per riferimento all'ambito in cui è stata a lungo impiegata, è indicato nell'italiano comune, ancorché legato al settore specialistico dell'informatica, dalla voce chiocciola.
Questa forma è presente in ZINGARELLI già nell'edizione 1998, in GRADIT 2000, glossata come gergale, in DISC a partire dall'edizione 2003 come nome comune, ma con riferimento al settore informatico, e in Devoto-Oli 2002-2003 (mentre non era presente nell'edizione 1996) senza glosse. Ovviamente la voce trova la sua motivazione nella forma che ricorda la spirale della conchiglia del mollusco; la forma del resto aveva già motivato l'uso del termine nella grafica per indicare un 'fregio a forma di chiocciola' come attesta il GDLI 1961-2002 che cita Tommaso Garzoni (La piazza universale di tutte le professioni del mondo, Venezia 1601, 1585 prima ed.).
Per l'inglese at, che ZINGARELLI, a partire dall'edizione 2000, DISC e Devoto-Oli danno come sinonimo di chiocciola - il solo ZINGARELLI dà anche a commerciale - è indicata la data di ingresso nella nostra lingua nel 1986 da DISC, 1996 in ZINGARELLI e fine secolo XX da Devoto Oli; nessuna datazione invece per chiocciola in questa particolare accezione.
At è in inglese particella locativa con valore di 'presso' e coincide in larga parte con la preposizione italiana a. Per ciò che riguarda l'origine del segno grafico si pensava a un modo dei trascrittori amanuensi di scrivere ad latino e che lo "svolazzo" fosse in realtà una d secondo la scrittura onciale, un antico modo di scrivere usato dal III all'VIII secolo e dall'VIII al XIII secolo soprattutto nelle intestazioni e nei titoli.
L'ipotesi avanzata dal paleografo americano Berthold Louis Ullman in Ancient Writing and its Influence, New York 1932, p. 187 è stata messa in discussione da Giorgio Stabile, docente di Storia della scienza dell'Università "La Sapienza" di Roma, che nel corso di una ricerca portata a termine nel 2000 per l'Istituto Treccani ha constatato che il simbolo sembra trovarsi solo in testi posteriori che adottano la scrittura mercantesca, ovvero la grafia commerciale usata dai mercanti italiani a partire dal tardo medioevo. Nel suo articolo L'icon@ dei mercanti sono ripercorsi i passi che lo hanno condotto a sostenere che in origine il simbolo indicasse in realtà la parola anfora nel suo valore specifico di unità di misura, di capacità e di peso, usato già nell'antica Grecia e a Roma. Stabile cita la Nota di Paleografia Commerciale (per i secoli XIII-XVI) di Elena Cecchi in appendice alla raccolta di Federigo Melis, Documenti per la storia economica dei secoli XIII-XVI con una nota di Paleografia Commerciale di Elena Cecchi, Firenze Olschki 1972 (Istituto Internazionale di Storia economica "F. Datini" Prato, Pubblicazioni - Serie I. Documenti, 1) in cui a p. 569 un elenco delle più diffuse abbreviazioni commerciali usate nei secoli XIII-XVI si apre con l'indicazione "a (con svolazzo in senso antiorario) = anfora". Nello stesso volume di Melis, a p. 114, è presente la trascrizione di una lettera da Siviglia del 24 maggio 1536 del mercante toscano Francesco Lapi nella quale si trova la voce anfora come unità di misura; voce che nel documento originale di cui è riportata la foto è appunto indicata con il simbolo @.
D'altra parte, nota Stabile, il termine spagnolo arroba, che indica @ in Spagna e in America Latina (derivato dall'arabo rub'a "un quarto" usato come unità di misura), designava un tempo sia una unità di peso (25 libbre) che una misura di vino e era tradotto proprio con amphora nel Vocabulario español-latino dell'umanista e grammatico Antonio Martínez de Cala y Jarava, conosciuto come Antonio de Nebrija, edito a Salamanca nel 1492.
Sembra quindi confermato che @, introdotto in ambito commerciale probabilmente da mercanti italiani, fiorentini o veneziani, sia stato in origine il "rappresentante" di anfora 'unità di peso o capacità' . Naturalmente proprio in grazia di questo significato è probabile che fosse seguito assai spesso da un valore numerico.
Successivamente considerato semplicemente come una a, scisso quindi dal termine di cui sarebbe stato originariamente simbolo, e forse anche perché seguito sovente da un numero, è stato usato nel linguaggio contabile anglosassone come commercial at col valore di 'at a price of' ('al prezzo di') seguito da un valore numerico indicante la quantità di moneta. Come tale sembra attestato a partire dal XVIII secolo e secondo l'autore di La storia di @, un articolo pubblicato in Internet datato 28 gennaio del 2004 (http://mau.aperion.it/wordpress/la-storia-di/), se ne troverebbe traccia presso la Biblioteca del Congresso, in alcune carte di George Washington e sicuramente sarebbe più volte presente in una fattura datata 20 settembre 1779. Con questo valore è tuttora in uso nelle transazioni di borsa via Internet come rileva anche lo stesso Stabile.
D'altra parte in Italia, sempre come "rappresentante" della lettera a viene usato, presumibilmente come equivalente di Addì , nel XIX secolo come testimonia Il Libro del Sacro Monte de' Morti della confraternita del SS. Rosario di Castel Sant'Angelo datato 1803, documento descritto e documentato con foto da Marco G. in La storia della chiocciola @, apparso in internet nel giugno 2005. In questo documento infatti ciò che precede la data di morte nell'elenco dei sostenitori del Monte, in altri casi indicato con il consueto Li, è appunto il segno @.
In sostanza ciò che sappiamo per certo è che @ è un modo di trascrivere a, che nella grafia mercantesca indicava l'unità di misura espressa dal termine anfora e che le attestazioni riferibili a questo valore risultano al momento le più antiche. Sappiamo anche che nei secoli successivi in area anglosassone ha il valore contabile di at (the price of ) mentre in area italiana sembra usato come abbreviazione di Addì il che potrebbe reintrodurre l'antica ipotesi di una trascrizione di ad di Ullman, che però non sembra al momento trovare a sostegno testimonianze coerenti dal punto di vista cronologico.
Più chiaro ovviamente il seguito della vicenda del carattere: l'introduzione del carattere nella tastiera della macchina da scrivere pare databile al 1884 nella Caligraph No. 3 Commercial model con il suo valore commerciale di area anglosassone; e fra i caratteri disponibili nella tastiera l'ingegnere e programmatore americano Ray Tomlinson nel 1972 lo scelse perché tanto inusuale da essere inequivocabile come separatore, ma anche per il significato 'presso' che at ha nella lingua inglese corrente, negli indirizzi di posta elettronica per ARPANET, la rete universitaria di origine militare da cui sarebbe nata Internet.
Nota:
Sergio Mussi, studioso di toponomastica, ci scrive da Borgo Val di Taro per segnalare, con documentazione fotografica, la presenza del simbolo @ usato per introdurre le date in un testo tratto dal "Rogito Ranuccio Pisani, 4 novembre 1666, vol. 379, Fondo Notai di Parma" (Archivio di Stato Parma, sede di Via La Spezia, Parma). Grazie a questa segnalazione è possibile retrodatare notevolmente l'inizio dell'impiego di @ nel valore di addì. (24 ottobre 2014)
Per approfondimenti:
Per una sintesi delle vicende del simbolo e delle denominazioni assunte nelle diverse lingue:
A cura di Matilde Paoli
Redazione Consulenza Linguistica
Accademia della Crusca
Piazza delle lingue: Media
7 marzo 2008
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