Una mostra virtuale su Dante e la Crusca alla Soprintendenza Archivistica e Bibliografica della Toscana

Segnaliamo volentieri la mostra virtuale Dall’Archivio dell’Accademia della Crusca. Documenti su Dante e le sue opere, inaugurata nel Dantedì e allestita dalla Soprintendenza Archivistica e Bibliografica della Toscana in occasione del ricorrere dei 700 anni dalla morte del poeta.

La mostra si concentra sul rapporto tra gli accademici e Dante e sul ruolo dell'Accademia nella storia della ricezione e della fortuna delle opere dantesche, rendendo disponibili agli interessati molti documenti conservati nell'Archivio dell'Accademia. Il progetto nasce da una collaborazione dell'Accademia con la Soprintendenza. Nelle parole della sua curatrice e collaboratrice dell'Archivio della Crusca, Elisabetta Benucci:

"Fin dai tempi della fondazione dell’Accademia nel 1583, sovente i Cruscanti hanno avuto per “compagno di viaggio” Dante Alighieri e le sue opere. L’opera dantesca infatti è stata punto di riferimento per molte delle imprese accademiche, in particolare per quella che è stata la più importante e straordinaria: l’edizione del Vocabolario, dalla prima impressione del 1612 alle seguenti quattro edizioni (nell’ordine: 1623; 1691; 1729-1738; 1863-1923). Una grande impresa che rappresentò una fondamentale novità e un modello in Europa per tutte le successive analoghe iniziative lessicografiche.
L’Archivio dell’Accademia della Crusca, il più importante archivio per la storia della lingua italiana, conserva molti documenti preparatori per le cinque edizioni del Vocabolario, attraverso i quali è possibile ricostruire con precisione il laboratorio lessicografico e filologico degli Accademici.
L’itinerario che abbiamo scelto per l’esposizione virtuale di alcuni documenti su Dante e le sue opere attraversa, e non poteva essere altrimenti, le fasi di preparazione e di compilazione delle cinque edizioni del Vocabolario, mostrando quanto gli Accademici “si affaticassero” sulle parole del padre della lingua, a cominciare dalla necessità, fin dal 1590, di stabilire un’edizione testualmente affidabile della Divina Commedia."

La mostra è visitabile gratuitamente in rete sul sito della Soprintendenza.