Leggere per non dimenticare. Incontro con Luigi Meneghello (Firenze, 3 maggio 2006)

mercoledì 03 maggio 2006

Presentazione


Comune di Firenze - Assessorato alla Cultura

LEGGERE PER NON DIMENTICARE
ciclo d'incontri a cura di Anna Benedetti

3 maggio 2006 - ore 17.30

Incontro con
Luigi Meneghello

Uno dei più grandi scrittori contemporanei legge passi dei suoi libri e si racconta

Presenta: Ernestina Pellegrini

Agenda

Meneghello è un grande narratore.  Tutto ciò che passa per la sua penna – episodi della vita del suo paese o una riflessione esistenziale, la storia di una parola o la descrizione di una motocicletta, uno studio sugli insetti o un rilievo socio-antropologico e perfino un attacco politico – si converte in racconto, dando vita a una autobiografia ininterrotta : “io ero così, non qualcos’altro”. È uno scrittore totalmente  autobiografico, uno scrittore che racconta soprattutto la propria vita, eppure è  l’esatto contrario di un lirico, perché nelle sue opere si trova specchiato, fra accenti malinconici e gusto del comico, e soprattutto attraverso lo sguardo del “dispatriato”, tutto il nostro mondo, ovvero le “italianerie” che vanno dagli anni Venti a oggi. Ha esordito ultraquarantenne, nel 1963, con un romanzo d’eccezione, Libera nos a malo, e da lì in poi la scrittura ha doppiato, tappa per tappa, la vita: I piccoli maestri (1964), Pomo pero (1974), Fiori italiani (1976), Jura (1987), Bau-sète! (1988), Maredè, maredé…(1990), Il dispatrio (1993), Promemoria (1994), La materia di Reading (1997); e infine la trilogia di Le carte (1999-2001); una raccolta di traduzioni dall’inglese a titolo Trapianti (2002) e il volume Quaggiù nella biosfera. Tre saggi sul lievito poetico delle scritture (2004). La quarantennale produzione ripercorre l’esistenza, come una autobiografia a puntate, in una messa a fuoco progressiva che coincide anche con una forma curiosa di esorcismo e di liquidazione. Dentro al narratore convivono e interagiscono altre nature o competenze: quella dello storico, del letterato, del linguista, dell’antropologo. Ma sopratutto, chi si avvicina ai suoi lavori non deve dimenticare di avere davanti una specie molto particolare di scrittore: quella dello scrittore – esegeta. Non solo scrive romanzi autobiografici, ma dà vita anche a una serie di testi che potremmo chiamare “un romanzo teorico a puntate”, in cui descrive la genesi di quelle opere, ne analizza gli elementi stilistici e contenutistici essenziali, facendosi, in fin dei conti, interprete e critico di se stesso.

Luigi Meneghello, nato a Malo in provincia di Vicenza, nel 1948 fonda e dirige l’istituto di studi di letteratura italiana presso l’Università di Reading in Inghilterra. Dal 1980 divide il suo domicilio fra Londra e Thiene dove dal 2005 si trasferisce definitivamente.

In sintesi


  • 03/05/2006
  • Collaborazione di Crusca

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