Teatro Metastasio
Pro. Ge. A.S. (Corso di laurea in progettazione e gestione dell'arte e dello spettacolo, Università di Firenze, sede di Prato)
Con il patrocinio di
Accademia della Crusca
Dipartimento di Filologia e Critica della Letteratura, Università di Siena
Scuola Normale Superiore di Pisa
Lingua e dialetto nel teatro contemporaneo
Giornata di studio
Prato, ridotto del Teatro Stabile Metastasio, venerdì 12 marzo 2004
La rinnovata attenzione da parte della drammaturgia italiana contemporanea nei confronti delle potenzialità espressive delle “lingue altre” rispetto all’italiano standard è sostenuta da un successo di pubblico sempre più rilevante.
Sul piano della funzionalità scenica la drammaturgia sembra rivolgersi alle forme del dialetto e delle varietà regionali in diverse prospettive: il dialetto, per esempio, come codice dell’autenticità (che a sua volta, sulla falsariga pasolinana, può diventare momento di incursione in una sfera “mitica” proprio grazie alle risorse di un codice avvertito come “antico e intatto”); oppure – come in Dario Fo – il dialetto come punto di partenza verso la ricerca di una pura espressività; e così via...
Sul versante linguistico pare interessante verificare in che modo questa rinnovata apertura dei testi alle tradizioni linguistiche locali si colloca nell’attuale configurazione del rapporto lingua-dialetto in Italia. A fronte, infatti, di una sempre più diffusa sicurezza di lingua testimoniata dalla competenza ormai generalizzata dell’italiano su scala nazionale, si assiste, in generale, a un’altrettanto diffusa penetrazione nell’uso comune di tratti di origine locale: è come se la sicurezza – più o meno consapevole – relativa alla competenza dell’italiano facesse progressivamente stemperare l’aspetto conflittuale del rapporto lingua-dialetto, rendendo disponibile il parlante a (ri)accogliere nel proprio comportamento elementi della propria tradizione linguistica.
Sarebbe dunque opportuno capire se, e in che termini, c’è un rapporto fra la realtà linguistica italiana di oggi e quelle scelte linguistiche del teatro contemporaneo che dall’italiano “ufficiale” prendono le distanze.
LINGUA E DIALETTO NEL TEATRO CONTEMPORANEO
Partendo da questi presupposti l’iniziativa in programma al Teatro Metastasio si propone di fare il punto sulle caratteristiche linguistiche della drammaturgia contemporanea chiamando a rapporto, insieme, il mondo della ricerca e il mondo del teatro. “Lingua e dialetto nel teatro contemporaneo” sarà dunque originale momento d'avvio di un confronto interdisciplinare fra autori-registi, studiosi dello spettacolo, critici, linguisti, in grado di proporre diversi e qualificati punti di vista sull’argomento.
L’importanza di questa giornata di studio è riconosciuta dalle prestigiose adesioni ricevute dal mondo accademico e scientifico: Accademia della Crusca, Dipartimento di Filologia e Critica della letteratura dell’Università di Siena e Scuola Normale Superiore di Pisa sono infatti i patrocinatori dell’iniziativa.
La giornata si articola in due momenti, chiamati peraltro a interagire.
Da un lato si avranno riflessioni su aspetti generali del rapporto fra dialetti e/o varietà regionali e drammaturgia (l’uso del dialetto come esigenza drammaturgica; il suo valore come testimonianza linguistica): protagonisti di questa sezione saranno studiosi dello spettacolo e linguisti.
Dall’altro si darà ampio spazio ad autori e registi in modo che possano esporre e confrontare esperienze drammaturgiche in cui ampia cittadinanza viene data a codici diversi dall’italiano. A questo riguardo, saranno organizzati interventi e momenti dedicati alla lettura, da parte degli autori stessi, di brani significativi della propria produzione, che si alterneranno alle relazioni “istituzionali”.
Informazioni:
Bice Angiolini (Teatro Metastasio): 0574 608553 bice.angiolini@metastasio.it
Per l'organizzazione:
Neri Binazzi (binazzi@unisi.it; 328 4923971)
Silvia Calamai calsilvia@tiscali.it ; 339 5475518)
Teresa Megale teresa.megale@unifi.it
9,30-9,45 Saluti del presidente della fondazione Metastasio e del direttore artistico del teatro
9,45-10,00 Siro Ferrone, Premessa. L’italiano, ovvero il lifting a teatro
10,00-10,30 Stefania Stefanelli (Pisa), Lingua e dialetto a teatro: il dibattito fra Ottocento e Novecento
10,30-11,00 Roberto Menin, Contro il dialetto
11,00-11,30 Giancarlo Cauteruccio, intervento
11.30-12,00 Paolo D’Achille, L’italiano regionale in scena
12,00-12,30 Spiro Scimone, intervento
PAUSA PRANZO
15,00-15,30 Anna Barsotti, Dialetti, lingue, pastiches: linguaggi in scena dal ’900 al 2000
15,30-16,00 Enzo Moscato, intervento
16,00-16,30 Franco Quadri, L’esigenza d’inventarsi una lingua
16,30-17,00 Ugo Chiti (e Arca Azzurra teatro), intervento
17,00-17,30 Claudio Giovanardi, Lingua e dialetto nel teatro: alcune riflessioni sul caso Roma
17,30-18,00 Barbara Nativi, intervento
18,30-19,00 Luca Scarlini, Cerimonia: il dialetto come lingua d'artificio e/o come lingua naturale. Alcuni esempi europei
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