Convegno La Lingua di Galileo

martedì 13 dicembre 2011

Comitato Nazionale per le Celebrazioni galileiane (2009-2011)
Nell'ambito delle celebrazioni galileiane

 

Convegno

La lingua di Galileo 
Firenze, Accademia della Crusca
13 dicembre 2011

 

 

 

Piazza delle lingue: Lingua e saperi

Agenda

Programma:

 

9.30
Saluti delle Autorità
Apertura dei lavori
presiede: Nicoletta Maraschio, Presidente dell’Accademia della Crusca

10.00
Sessione mattutina
Presiede: Paolo Galluzzi (Università di Firenze - Museo Galileo)

Maria Luisa Altieri Biagi (Università di Bologna)
Il lessico della passione conoscitiva in Galileo

Antonio Daniele (Università di Udine)
Lingua e cultura a Padova ai tempi di Galileo

11.00
Pausa caffè

11.15
Andrea Battistini (Università di Bologna)
La tecnica retorica della «sermocinatio» in Galileo

Raffaella Setti (Università di Firenze - Accademia della Crusca)
Eleganza e precisione linguistica nelle descrizioni “lunari” di Galileo

Elisabetta Benucci (Accademia della Crusca)
Galileo nelle carte ottocentesche di Crusca

13.30
Pausa pranzo

15.00
Visita all’Accademia della Crusca

15.30
Sessione pomeridiana
Presiede: Edoardo Vesentini (Presidente del Comitato Nazionale per le celebrazioni del IV centenario dell’“invenzione” del cannocchiale di Galileo Galilei)

Antonia Ida Fontana (Comitato Nazionale per le celebrazioni del IV centenario dell’“invenzione” del cannocchiale di Galileo Galilei)
I manoscritti galileiani della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze

Matteo Viale (Università di Padova)
Galilei e gli esordi della moderna testualità scientifica

Paola Manni (Università di Firenze - Accademia della Crusca)
Scavi nel lessico galileiano

Marco Biffi (Università di Firenze - Accademia della Crusca)
La tradizione linguistica da Leonardo a Galileo

18.00
Conclusione dei lavori

Approfondimento

Nell’ambito delle celebrazioni galileiane, l’Accademia della Crusca ha organizzato, in collaborazione con il Comitato Nazionale, il convegno La lingua di Galileo in cui linguisti, storici della scienza e letterati hanno trattato della molteplicità e della trasversalità degli interessi galileiani, ben riflessi nelle sue scelte linguistiche.

L’iniziativa è nata dalla convinzione che sia fondamentale diffondere presso un pubblico vasto la consapevolezza di quanto la scelta compiuta da Galileo a favore dell’italiano rispetto al latino abbia contato nella storia della nostra lingua, nella storia della scienza e più in generale nella storia culturale europea.

 

Il convegno è stato presieduto da Paolo Galluzzi, professore di Storia della Scienza presso il Dipartimento di Filosofia dell’Università di Firenze, e Edoardo Vesentini, attualmente Presidente del Comitato Nazionale per le celebrazioni del IV centenario dell’ “invenzione del cannocchiale di Galileo Galilei”.

 

  

 

Durante la sessione mattutina sono intervenuti Maria Luisa Altieri Biagi (Università di Bologna), Antonio Daniele (Università di Udine), Andrea Battistini (Università di Bologna), Raffaella Setti (Università di Firenze e Accademia della Crusca) e Elisabetta Benucci (Accademia della Crusca).

 

      

 

Al centro degli interventi, lo stile di Galileo: la forza retorica, la musicalità della scrittura, la scelta di prediligere il volgare rispetto al latino, la compresenza, nei suoi testi, di precisione scientifica e eleganza letteraria. Il dialogo si è sviluppato a partire dall’analisi delle scelte stilistiche galileiane, allo scopo di rendere intelligibili le ragioni per cui la lingua di Galileo segna effettivamente, e in modo profondo, lo stile della tradizione scientifica e letteraria italiana.

 

Durante la sessione pomeridiana sono intervenuti Antonia Ida Fontana (Comitato Nazionale per le celebrazioni del IV centenario dell’“invenzione del cannocchiale di Galileo Galilei”), Matteo Viale (Università di Padova), Paola Manni (Università di Firenze, Accademia della Crusca), Marco Biffi (Università di Firenze, Accademia della Crusca).

 

Il lavoro di ricerca e di “scavo” nella tessitura lessicale galileiana permette oggi, anche in virtù del lavoro di digitalizzazione che è stato fatto su gran parte delle fonti, lo studio del lessico scientifico e privato dello scienziato, e ne mette in luce i rapporti con il linguaggio della tradizione scientifica italiana. Gli interventi, mirati a rendere visibile l’accuratezza delle scelte lessicali galileiane, hanno valorizzato il debito che la lingua italiana ha nei confronti dello scienziato, che della lingua nazionale ha contribuito a amplificare enormemente la ricchezza concettuale.

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