Vicende storiche della lingua di Roma
Giornate di studio
17-19 settembre 2009
Università di Zurigo
Edificio principale / UZH-Zentrum
aula KOL-F-152
Rämistrasse 71 - Zurigo
Giovedì 17 settembre
15.15 Indirizzi di saluto
Bernd Roeck (Preside della Facoltà di Lettere e Filosofia)
Piero A. Di Pretoro (Direttore Istituto Italiano di Cultura Zurigo)
Michele Loporcaro (Romanisches Seminar)
Apertura dei lavori
15.45-17.30 Relazioni. Presiede V. Formentin
15.45 Paolo D'Achille (Roma Tre)
Questioni aperte nella storia linguistica del romanesco: una rilettura dei dati documentari
16.30 Massimo Palermo (Siena Stranieri)
Tra ipercorrezione e parodia: stereotipi del romanesco dal Belli a Bombolo
17.15-17.30 Discussione
17.30 Chiusura dei lavori
18.00 Letture dai Sonetti in romanesco di Giuseppe Gioachino Belli (1791-1863)
(evento a cura dell'Istituto Italiano di Cultura in Zurigo)
Leggerà Elettra de Salvo
Venerdì 18 settembre
9.00 Apertura dei lavori
9.00-13.00 Relazioni. Presiede P. D'Achille
9.15 Giancarlo Schirru (Cassino) Osservazioni sull'armonia vocalica nei dialetti della Valle dell'Aniene
10.00 Daniele Baglioni (Roma Sapienza)
Il romanesco di Hugo Schuchardt
10.45-11.15 Pausa
11.15 Gerald Bernhard (Bochum)
Romanesco rimisurato: una piccola indagine longitudinale
12.00 Antonella Stefinlongo (Roma Tre)
La lingua mala di Roma Criminale: lessico e fraseologia
12.45-13.00 Discussione
13.00 Sospensione dei lavori
14.45-18.00 Relazioni. Presiede A. Stefinlongo
15.00 Luca Lorenzetti (Cassino)
Fonologia, morfologia, etimologia: spigolature dalla storia del romanesco
15.45-16.15 Pausa
16.15 Vincenzo Faraoni (Zurigo)
Aspetti della flessione nominale del romanesco antico
17.00 Michele Loporcaro (Zurigo)
L'esito della laterale palatale in romanesco
17.45-18.00 Discussione
18.00 Chiusura dei lavori
Sabato 19 settembre
9.15 Apertura dei lavori
9.30-13.30 Relazioni. Presiede G. Bernhard
9.30 Rita Fresu (Cagliari)
Donne e uomini, popolo e clero. Strati socioculturali e dinamiche di alfabetizzazione/italianizzazione nella Roma preunitaria
10.15 Emiliano Picchiorri (Roma Tor Vergata)
"Un popolante al Santo Padre": una lettera in romanesco del 1846
11.00-11.30 Pausa
11.30 Nicola Di Nino (Columbia)
G. G. Belli poeta-linguista
12.15 Vittorio Formentin (Udine)
Un nuovo testo romanesco del Trecento
13.00 Discussione generale
13.30 Chiusura dei lavori
ORGANIZZAZIONE:
Michele Loporcaro
Vincenzo Faraoni
CONTATTI:
e-mail: vfaraoni@rom.uzh.ch
telefono: 0041-44-6343545
Vicende storiche della lingua di Roma
s'intitola il saggio con cui, nel 1929, Clemente Merlo dava avvio agli studi scientifici moderni sul romanesco. Di pochi anni successivo è il contributo in cui Bruno Migliorini, nel 1932, definiva la storia del romanesco come "la storia del suo disfacimento, dovuto all'azione esercitata per secoli su di esso dal toscano che gli si sovrappose".I due nomi citati stanno per le due tradizioni di ricerca, quella glottologica e quella storicolinguistica, che da allora su questo oggetto proteiforme si sono esercitate, mettendone in risalto da un lato le specificità strutturali (tuttora in certa misura persistenti) rispetto alla lingua nazionale su base fiorentina, dall'altro la specificità sociolinguistica nel panorama italiano, che sta proprio nell'aver instaurato col volgare sovraregionale una precocissima osmosi. La vicenda di toscanizzazione che in tal modo si è innescata ha trasformato profondamente il romanesco (parlato, non solo scritto), già a partire dal Quattrocento, secolo in cui degli altri volgari municipali entrava in crisi, sotto l'influsso del toscano, unicamente l'espressione scritta. Si può dunque ben dire che il romanesco si trova all'avanguardia di un processo di standardizzazione progressiva per contatto che le altre parlate d'Italia stanno subendo solo attualmente, a quattro-cinque secoli di distanza. Sono questi, in breve, alcuni dei motivi che rendono tanto interessanti, non solo per i linguisti, le vicende storiche della lingua di Roma alle quali è dedicato il convegno, che riunisce per tre giorni a Zurigo specialisti affermati e giovani studiosi.
Un'iniziativa del Seminario di Lingue e Letterature
Romanze dell'Università di Zurigo
(Michele Loporcaro, Vincenzo Faraoni)
in collaborazione con
l'Istituto Italiano di Cultura in Zurigo
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