Università degli Studi di Padova - Dipartimento di Romanistica
XXXIV CONVEGNO INTERUNIVERSITARIO
Anaforá. Forme della ripetizione
BRESSANONE / BRIXEN
Casa della Gioventù
dell'Università di Padova
6 - 9 luglio 2006
Per il Comitato organizzatore Gianfelice Peron Dipartimento di Romanistica - Sez. di Filologia Neolatina
Via B. Pellegrino, 1 - I-35137 Padova Fax ++049827493
gianfelice.peron@unipd.it Tel. ++0498274946
circolo.filologico@unipd.it
La ripetizione è un argomento che offre svariate possibilità di analisi di testi in prosa e in versi per la sua rilevanza nell'ambito della retorica, della stilistica, della metrica, della sintassi. Il fenomeno interessa in modo diverso la letteratura, essendo le forme della ripetizione sfruttate da una grande maggioranza di scrittori. Il suo uso raggiunge effetti di grande intensità emotiva e oratoria (si pensi all'uso dell'anafora, degli epiteti epici, delle lasse similari ecc.), nei testi narrativi in versi o in prosa è utilizzata secondo funzioni ed esigenze multiple (di richiamo, di collegamento, di ripresa del racconto, di Leit-motiv, di mise en abyme, di ripresa di quanto un personaggio ha già detto o fatto, ecc.). Tra i molti scrittori si ricordi, per tutti, Leopardi "un poeta della ripetizione", secondo la recente definizione di Mengaldo, il quale tra l'altro ha offerto esemplari analisi sui fenomeni dell'iterazione e ripetizione anche in Sereni e Di Giacomo.
Seguendo una consolidata consuetudine dei convegni bressanonesi, questo tema permette di estendere l'analisi ad un arco cronologico che dall'antichità arriva ai nostri giorni; si presta inoltre a confronti tra generi e autori diversi, o anche in un singolo autore o in un medesimo genere; interessa e avvicina molteplici discipline e problemi: assicura insomma quelle aperture interdisciplinari che sono sempre state un'altra caratteristica distintiva dei convegni organizzati a Bressanone. La ripetizione, infatti, non solo è largamente presente nei testi letterari, ma anche nella saggistica, nei testi storico-cronachistici, in quelli religiosi (e si pensi in ambito ebraico-cristiano alla Bibbia o ai testi liturgici) ecc. In particolare si possono instaurare interessanti confronti con il suo uso nella miniatura medievale e nell'architettuta e più in generale nell'arte, nella musica ("a capo" / "da capo", Leit-motiv, ritornelli, serialità ecc.), nella storia e nella filosofia (si ricordino i corsi e ricorsi di Vico o la Wiederkher di Nietsche, il motivo dell'eterno ritorno ecc.), nella giurisprudenza e nell'economia, nella tecnica comunicativa e in quella didattica (forme della persuasione, tecniche memorative: repetita iuvant!), nella fiaba e nel racconto orale, nella psicanalisi (si pensi alla Widerholungszwang, la coazione a ripetere) e nel cinema.
La bibliografia critica sull'argomento è molto vasta, come dimostrano i molti saggi dedicati alle tematiche della ripetizione nelle letterature classiche, medievali e moderne. A titolo di esempio si indicano, qui, alcuni lavori (tra i quali spicca quello articolato e completo della Frédéric) di carattere generale o specifico, che offrono interessanti spunti teorici e di analisi concrete:
G. Savoca, Eco e Narciso: la ripetizione nel primo Palazzeschi, Palermo, Flaccovio, 1979
I. Fonagy, La ripetizione creativa: ridondanze espressive nell'opera poetica, Bari, Dedalo, 1982
C. Facchini, La ripetizione lessicale nei poeti latini: vent'anni di studi (1960-1980), Bologna, Pàtron, 1983
S. Colomba, La scena del dispiacere: ripetizione e differenza nel teatro italiano degli anni Ottanta,
Ravenna, Longo, 1984
G. Benelli, Le figure della ripetizione nella poesia di Maurice Maeterlink, Ravenna, Longo, 1984
M. Frédéric, La répétition. Étude linguistique et rhétorique, Tübingen, Niemeyer, 1985
I. Domanin, Testo e ripetizione: il concetto teorico della pratica di scrittura, Milano, LED, 2000.
Ma al di là degli scarni suggerimenti qui offerti senza alcuna pretesa di sistematicità, ciascuno è libero di dare al proprio intervento il taglio che ritiene più conveniente. Sono già arrivate numerose proposte sia di carattere teorico che incentrate su singoli problemi o autori. Questo dimostra l'attenzione di cui è oggetto la nostra iniziativa e la capacità della stessa di tenere uniti "vecchi" partecipanti e di attrarne di nuovi. Le proposte pervenute preannunciano anche per quest'anno un convegno ricco e interessante, con una partecipazione elevata e qualificata di studiosi più giovani e di altri già affermati. Del resto, l'alta partecipazione degli anni scorsi ci ha fatto piacere e desideriamo che la nostra iniziativa continui su questa linea. Ricordiamo che ogni relazione non deve assolutamente superare i 20 minuti, lasciando lo spazio anche alla discussione.
All'atto dell'iscrizione, che va fatta all'arrivo a Bressanone, i partecipanti dovranno versare un contribuito di 50 euro (25 per studenti e dottorandi) a sostegno delle manifestazioni sociali previste (cena, gita ...).
Come sempre, date la difficoltà di ottenere finanziamenti adeguati per una buona organizzazione del colloquio, invitiamo i relatori che possono usufruire di contributi della propria università, di avvalersene, dandocene comunicazione.
Chi desidera presentare una comunicazione o anche solo partecipare ai lavori del convegno è pregato di restituire alla segreteria la scheda di adesione entro il prossimo 20 giugno, per posta oppure di utilizzare l'indirizzo di posta elettronica sottoindicato.