Incontro L'italiano passa a Nord Ovest. Storia di una conversione linguistica che ha fatto l'Italia

martedì 04 aprile 2017

Fondazione Luigi Firpo - Centro di studi sul pensiero politico

ABNUT - Amici Biblioteca Nazionale Universitaria Torino

 

Passaggi a Nord Ovest

Riflessioni sugli spazi piemontesi dall'antichità al novecento

Ciclo di incontri coordinato dal Claudio Roso

 

Claudio Marazzini

L'italiano passa a Nord Ovest. Storia di una conversione linguistica che ha fatto l'Italia

Martedì 4 aprile 2017, ore 16.30-18.30

Fondazione Luigi Firpo Onlus, piazza Carlo Alberto 3

I piano della biblioteca Nazionale Universitaria di Torino
 

Presentazione

Il primo piemontese autore di una grammatica italiana, il cinquecentesco conte Matteo di San Martino, racconta che la sua impresa rischiò di finir male, perché gli si rimproverava la nascita ai “confini d’oltramontani”. Gli si negava il possesso dell’identità italiana, secondo un giudizio già adombrato dal parere espresso da Dante nel De vulgari eloquentia I, XV, dove afferma che a Torino e Alessandria non ci può essere volgare italiano di qualità, perché si è troppo vicini alle “metis Ytalie”. Il duplice destino del Piemonte, in bilico tra Francia e Italia, tra due diverse identità nazionali, fu dibattuto da coloro che per primi abbozzarono due progetti (opposti) di storia linguistica del Piemonte, cioè il Galeani Napione (non a caso, uno dei fondatori del mito “italiano” di Emanuele Filiberto) e il filofrancese Denina. Napione era schierato a favore dell’italianità a oltranza, Denina era per la francesizzazione a oltranza della regione subalpina. La svolta del Risorgimento dimostra quale fu la scelta finale, che (guarda caso) coincise con la stagione d’oro della lessicografia torinese. E Torino, perso il ruolo di capitale politica, rimase però capitale dei vocabolari italiani anche nel Novecento.

 

L'incontro è a ingresso libero.