Conferenza Stampa La Crusca a rischio

Da mercoledì 23 giugno 2010 a mercoledì 30 giugno 2010

Conferenza stampa
con la partecipazione
della Presidente dell'Accademia della Crusca Nicoletta Maraschio
e dell'assessore alla cultura di Firenze Giuliano da Empoli

Firenze

Palazzo Vecchio, Sala Incontri ore 13

Presentazione

Comunicato stampa: la Crusca a rischio

In occasione del Collegio accademico straordinario del 23 giugno, nel quale saranno accolti i nuovi accademici ordinari  (Vittorio Coletti, Maurizio Dardano, Tullio De Mauro, Lino Leonardi, Giulio Lepschy, Aldo Menichetti, Silvia Morgana, Lorenzo Renzi) e sarà discusso il nuovo Statuto dell'Accademia della Crusca, gli accademici e i soci corrispondenti italiani e stranieri hanno deciso di manifestare le proprie fondate preoccupazioni sul futuro dell'istituzione di cui fanno parte, di rendere pubblicamente nota la situazione di assoluta precarietà economico-finanziaria in cui essa si trova e di chiedere al Governo interventi adeguati.

 

Ecco il testo dell'appello:

 

Appello degli Accademici della Crusca

 

In ciascuno dei principali Paesi europei esiste una grande Accademia o un Istituto particolare, il cui fondamentale fine statutario è quello di studiare e tutelare la lingua nazionale e di promuoverne la conoscenza e la diffusione all'interno e all'esterno dei propri confini. Si tratta di istituzioni fondate in epoche diverse, ma il cui modello ispiratore è quello delle accademie italiane. In particolare l'Accademia della Crusca, attraverso il suo Vocabolario (1612-1923), seppe diffondere in molti stati dell'Europa una parallela e forte coscienza linguistica, portando alla costituzione della Académie française, della Real Academia di Spagna, e della Compagnia fruttifera di Weimar, i cui obiettivi sono ora propri dell'Institut für Deutsche Sprache di Mannheim. Pur con caratteristiche peculiari in rapporto alle diverse realtà "nazionali" in cui si inserivano, queste Istituzioni si sono nel tempo consolidate e adeguate al rinnovarsi delle esigenze linguistiche, culturali e politiche.

 

Anche l'Accademia della Crusca - fondata nel 1583 da un gruppo di letterati, giuristi e scienziati fiorentini per studiare e regolare la lingua italiana e presto arricchita da membri di altre parti d'Italia e di vari Paesi d'Europa - nel corso della sua lunga vita ha saputo adattarsi ai cambiamenti storici. Rifondata da Napoleone nel 1811 e dal Governo Militare Alleato nel 1945, grazie alla guida illuminata dei grandi linguisti che l'hanno presieduta dopo la seconda guerra mondiale (Bruno Migliorini, Giacomo Devoto, Giovanni Nencioni e Francesco Sabatini) è oggi un moderno istituto di ricerca, formazione e divulgazione linguistica, la cui autorevolezza è unanimemente apprezzata nel mondo; un istituto che opera sotto la vigilanza del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, collabora regolarmente con altri Ministeri (degli Affari Esteri e dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca), altri organi dello Stato (Presidenza della Repubblica, Avvocatura dello Stato) e altri enti di ricerca (CNR) ed è attivo protagonista nel promuovere lo studio e la conoscenza dell'italiano nel multilingue quadro nazionale, europeo e globale, anche attraverso grandi progetti di rilevanza internazionale.

 

Lo Stato, attraverso un recente parere del Consiglio di Stato, ha riconosciuto la sua fondamentale funzione "pubblica" legata alla lingua, che è il nostro più importante bene culturale immateriale. In questo grave momento di crisi economica generale e di ripensamento della destinazione dei contributi pubblici, gli Accademici della Crusca e i Soci corrispondenti italiani e stranieri denunciano le condizioni di assoluta precarietà economico-finanziaria dell'istituzione di cui fanno parte (nel 2009 la Crusca ha avuto dallo Stato solo 190.000 euro di contributo tabellare!) e chiedono con forza al Governo che, con un atto normativo, sia finalmente assicurata all'Accademia della Crusca, per la sua unicità di ente di tutela, promozione e valorizzazione della lingua nazionale, una dotazione ordinaria in grado di consentirle un sicuro funzionamento e uno sviluppo delle attività adeguato ai propri fini statutari.

 

Gli accademici: Maria Luisa Altieri Biagi, Paola Barocchi, Gian Luigi Beccaria, Pietro G. Beltrami, Rosanna Bettarini, Francesco Bruni, Ornella Castellani Pollidori, Vittorio Coletti, Maurizio Dardano, Tullio De Mauro, Domenico De Robertis, Piero Fiorelli, Lino Leonardi, Giulio Lepschy, Nicoletta Maraschio, Carlo Alberto Mastrelli, Pier Vincenzo Mengaldo, Aldo Menichetti, Silvia Morgana, Bice Mortara Garavelli, Teresa Poggi Salani, Lorenzo Renzi, Francesco Sabatini, Cesare Segre, Luca Serianni, Angelo Stella, Alfredo Stussi, Alberto Varvaro, Maurizio Vitale e i soci corrispondenti: Luciano Agostiniani, Tatiana Alisova, Giuseppe Brincat, Jacqueline Brunet, Rosario Coluccia, Wolfgang U. Dressler, Vittorio Formentin, Hermann Haller, Elisabetta Jamrozik, Alberto Nocentini, Max Pfister, Bernard Quemada, Edgar Radtke, Francisco Rico, Leonardo M. Savoia, Harro Stammerjohann, Serge Vanvolsem, Harald Weinrich.

 

 

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