In principio fu la catalisi

Alcuni lettori pongono domande sull’accettabilità e la diffusione delle accezioni figurate di catalisi, catalizzare e catalizzatore.

Risposta

In chimica la catalisi è un fenomeno in base al quale il tempo di alcune reazioni può subire una variazione (più comunemente un’accelerazione) dovuta alla presenza di una determinata sostanza, detta appunto catalizzatore. La famiglia di derivati (catalitico, catalizzare, catalizzatore femm. catalizzatrice) si è formata da catalisi (dal gr. katálysis ‘scioglimento’), vocabolo entrato a far parte della terminologia internazionale della chimica nel primo Ottocento. A partire dal significato tecnico si sono nel tempo sviluppati dei significati figurati, con corrispondente transizione dall’uso specialistico alla lingua di tutti i giorni. Questi passaggi sono comuni nella storia delle lingue: si distingue tra il transfert, cioè il passaggio da un linguaggio specialistico a un altro (per es. valenza, che è passato dalla chimica alla linguistica con riferimento alle reggenze del verbo) e, nel nostro caso, la detecnificazione, cioè il passaggio da una terminologia specifica alla lingua comune, che interessa più spesso parole della medicina (per esempio allergia nel significato di ‘avversione per qualcosa’).
Considerato l’àmbito di origine, non stupisce che tra i primi a usare figuratamente l’aggettivo catalitico sia stato Carlo Emilio Gadda, ingegnere di formazione, in un passo dell’Adalgisa:

E la storia dei banchetti, delle gite in auto tra Lario e Verbano, dello champagne, dei ga­rofani, offerti alla maturità esilarata di alcune danarose dame [...] previamente allettate all’esborso e al «deposito» dalla parlantina romantica e positiva ad un tempo di qualche «segre­tario» venticinquenne, caldo di voci suasive e di non meno propiziante sex-appeal: ch’è un catalitico irresisti­bile con soggetti e in congiunture di tal fatta. (cit. dal GDLI)

Senza pretese di esaustività dello spoglio, da Gadda si passa senza troppa sorpresa a uno scritto della fine degli anni Sessanta di Gianfranco Contini, appassionato lettore nonché assiduo corrispondente epistolare dell’ingegnere:

che cosa, altrimenti, fu per lui [De Sanctis] il noviziato puristico? [...] che esso sia stato il catalizzatore d’un’esperienza veramente letteraria, un limite al culturalismo generico della prima adolescenza, lo dichiara semmai meglio il saggio su Leopardi. (G. Contini, Introduzione a De Sanctis, in Id., Varianti e altra linguistica, Torino, Einaudi, 1970, p. 527)

La prima accezione figurata ruota dunque intorno al concetto di ‘elemento che favorisce, accelera, velocizza il compiersi di un processo’. Per una diffusione meno occasionale occorre aspettare gli anni Settanta del Novecento. Tra i primi esempi che si possono reperire consultando Google libri segnaliamo un intervento di Bartolomeo Sorge sulla rivista dei Gesuiti “Civiltà cattolica”, a commento delle elezioni amministrative del giugno 1975: “in passato, l’elemento catalizzatore di questa presenza, anzi dell’unità politica dei cattolici, era stata la Chiesa”. Interessante per documentare la varietà di àmbiti d’uso in cui il termine si fa strada nella lingua comune è quest’altro esempio, più o meno coevo, tratto dall’oroscopo del quotidiano “La Stampa” del 6/3/1973: “ACQUARIO (22 genn.-10 febbr.) Affari: la presenza di Giove nel Segno è sempre un elemento catalizzatore, anche se altri influssi insidiano la fortuna”. Meno frequenti, ma documentabili, gli usi figurati di catalisi, in genere con un richiamo più diretto al processo chimico:

Oggi, vari osservatori dicono: «Dopo le aberrazioni degli ultimi anni, dovute in parte all’oscillazione a destra dei conservatori, il partito laborista [sic] torna ad essere quello che è sempre stato, una specie di vasto “fronte popolare”, in cui il potere è però nelle mani del centro». Verissimo: ma sarebbe un errore interpretare l’evoluzione di questi mesi soltanto come un’inversione di marcia, come il ricupero e il restauro di un vecchio pastrano dimenticato in un armadio. C’è stata una catalisi di dimensioni veramente storiche: la crisi britannica. Un anno fa. L’Inghilterra era considerata «finita»: i futurologi le assegnavano un posto sotto l’Italia e la Spagna, accanto al Portogallo. La catalisi avrebbe potuto distruggere il Labour Party, l’ha invece rianimato, galvanizzato e trasformato. (“La Stampa”, 16/3/1976)

Una seconda accezione figurata registrata dai dizionari è quella di ‘attirare, concentrare, polarizzare’ (in genere riferito a attenzione, interesse e simili) e riguarda sia catalizzare sia catalizzatore:

Nel mondo attuale, fatto di una realtà dominata da connessioni ed informazioni veloci e digitali, essere in grado di catalizzare l’attenzione della clientela, su piattaforme online, è un aspetto primario per determinare il successo delle vendite di beni e servizi. (3 modi per attrarre l’attenzione degli utenti che navigano online, www.ars.srl,  4/11/2021)

Il/la Counselor è un catalizzatore del cambiamento individuale e sociale che crea valore. (Lucia Fani, Essere catalizzatori del cambiamento, 26/4/2026, rivistaitalianadicounseling.it)

Contigua al nucleo semantico della concentrazione/polarizzazione si sviluppa un’accezione leggermente diversa dell’aggettivo, nel senso di (elemento) ‘unificatore, aggregatore, che favorisce la convergenza’:

Calvino ha cercato di illuminare questa «notte indifferenziata». In primo luogo, specificando [...]. In secondo luogo, puntando a rilevare un polo catalizzatore tra le diverse tradizioni locali: che questo infine risulti la Toscana, anche in virtù della sua centralità geografica, è un ulteriore e significativo primato riconosciuto alla regione protagonista indiscussa del processo dell’unificazione linguistica. (Laura Ricci, L’italiano per l’infanzia, in Pietro Trifone [a cura di], Lingua e identità. Una storia sociale dell’italiano, nuova ed., Roma, Carocci, 2009, p. 329)

In conclusione, rispondiamo velocemente anche ad alcuni quesiti che riguardano non la semantica ma la costruzione di questa famiglia di parole. Catalizzatore usato come sostantivo tende a rimanere invariato anche se logicamente è riferito a un elemento femminile: quindi, per es., la paura, l’ansia, la preoccupazione possono agire come catalizzatori (non catalizzatrici) di un certo processo. Si può usare sia elemento, fattore catalizzante sia elemento, fattore catalizzatore, ma questa seconda collocazione è più frequente nell’uso.

Massimo Palermo

11 dicembre 2024


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