Il Premio Pavese, istituito dalla Fondazione Cesare Pavese del comune piemontese di Santo Stefano Belbo, omaggia la figura di Cesare Pavese con quattro sezioni che ne rispecchiano l'attività: Editoria, Saggistica, Traduzione e, dal 2020, Narrativa. I vincitori delle varie categorie sono selezionati, direttamente dai giurati, tra i personaggi più significativi del panorama letterario ed editoriale italiano. Di contorno alla premiazione, durante le giornate del Premio la Fondazione organizza letture, conferenze, spettacoli ed eventi di vario genere, tutti dedicati alla figura di Cesare Pavese.
Segnaliamo con piacere l'assegnazione del premio Pavese 2024 della categoria "Saggistica" a Michele Cortelazzo, per il volume La lingua della neopolitica. Come parlano i leader (Roma, Treccani, 2024). Riportiamo la motivazione che ha accompagnato il conferimento del premio:
"Il libro di Michele Cortelazzo si propone come una rassegna sistematica del linguaggio dei politici di oggi: ecco la “neopolitica” del titolo. Cortelazzo, grande esperto di questa materia, su cui lavora da anni, ragiona sulle parole che i politici usano, sui loro neologismi, sul loro modo di rivolgersi ai cittadini. Un leader si rivela anche e soprattutto per il modo di parlare, per il modo di comunicare, e per questo va giudicato.
Il saggio di Cortelazzo è un contributo serio, scientificamente inappuntabile, ma allo stesso tempo di piacevolissima e scorrevole lettura: l’autore scorre dati ed esempi, ma poi ci fa riflettere sulla lingua e sui valori della nostra democrazia. Si tratta di un libro profondamente educativo e spietatamente critico, mai fazioso o di parte. Troviamo l’intelligenza del linguista, che giudica sulla base di elementi oggettivi, riconoscendo le due fasi storiche che hanno caratterizzato la lingua della politica nella Repubblica italiana: nel passato, il “politichese”, difficile e distante dalla vita quotidiana della gente; più di recente, l’irruzione del “gentese”, un linguaggio pronto a rispecchiare il linguaggio comune, facendone uso spesso nelle forme più rozze. Cortelazzo descrive con vivacità e intelligenza questo sviluppo del linguaggio della “neopolitica”, e allo stesso tempo si interroga sul futuro.
L’assegnazione del premio al libro ne premia la qualità, ma vuole essere anche un modo per suggerirne la lettura a politici e amministratori, per segnalarlo alla loro attenzione. Da una presa di coscienza linguistica della classe dirigente potremmo trarre giovamento tutti noi, cittadini dell’Italia di oggi e di domani."
Insieme a Cortelazzo, Dacia Maraini (narrativa), Silvia Pareschi (traduzione), Martin Rueff (poesia) e Antonio Sellerio (editoria) sono i vincitori del Premio Pavese 2024. La consegna dei riconoscimenti avverrà a Santo Stefano Belbo in due momenti: domenica 8 e venerdì 13 settembre all’interno del Pavese Festival.
Maggiori informazioni sono disponibili nel sito della Fondazione Cesare Pavese.
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