Ambito d'uso: politica, media
Ambito d'origine: media, politica
Categoria grammaticale:
sost. m.
Pratica di favoritismo clientelare messo in atto da esponenti politici o da persone che in generale rivestono posizioni di potere o di prestigio, a beneficio di amici e sostenitori.
Derivato di amichetto, forma diminutiva con accezione spregiativa di amico, con l’aggiunta del suffisso nominale -ismo, sul modello delle forme semanticamente affini nepotismo, familismo, clientelismo.
2021
"Le evidenze che in questa storia è più interessante osservare comprende [sic] semmai ciò che attribuiremo, con pertinenza antropologico-municipale, alla categoria dell’amichettismo. Non per nulla siamo a Roma, e il pregiato locale di Angelini, dove secondo molta clientela, decisamente amichevole, di più, formata da amichetti, si mangia “il miglior sushi della città”, lo si è detto, si trova in piazzale del Verano, davanti all’omonimo cimitero monumentale". (Fulvio Abbate, Roberto Angelini e l’amichettismo, huffingtonpost.it, 21/5/2021)
Periodo di affermazione:
2024
Diffusione al: 23 dicembre 2024
Google: 175.000 r.
"Corriere della sera": 20 r. (2023: 2; 2024: 18)
corriere.it: 16 r. (2023: 1; 2024: 15)
"la Repubblica": 77 r. (2022: 1; 2023: 2; 2024: 74)
"La Stampa": 0 r.
stampa.it: 38 r. (2023: 4; 2024: 24)
La parola amichettismo è stata coniata dal giornalista e scrittore Fulvio Abbate, che l’ha utilizzata per la prima volta nel 2021, per riferirsi a una vicenda di cronaca che ha coinvolto il musicista Roberto Angelini, difeso da amici e colleghi nonostante avesse fatto lavorare senza regolare contratto una dipendente del suo ristorante: la solidarietà espressa al musicista viene ricondotta dal giornalista ad alcuni comportamenti propri degli ambienti intellettuali della sinistra italiana, in particolare della capitale, che costituirebbero dei sistemi “chiusi”, tendenti a proteggere e favorire gli interessi di chi ne fa parte. A questa prima attestazione ne seguono altre sporadiche, rinvenute in rete e nei giornali nel biennio tra il 2021 e il 2023, che vede una prima, limitata circolazione della voce, impiegata nel linguaggio politico e giornalistico per lo più con specifico riferimento alle pratiche clientelari della sinistra italiana. La parola conosce una più ampia diffusione nel corso del 2024, in seguito alla dichiarazione della presidente del consiglio Giorgia Meloni, che, difendendo le scelte del suo governo in merito ad alcune nomine nel settore cultura, rivendica la distanza dalle pratiche di amichettismo dei precedenti governi di centro-sinistra: le polemiche seguite a tale dichiarazione hanno infatti contribuito a una maggiore fortuna del neologismo, che è cominciato a ricorrere con relativa frequenza soprattutto in articoli di cronaca politica, relativi a irregolarità e scandali legati ai ministri e ai collaboratori dell’attuale governo. La parola ha quindi cominciato a indicare in generale un comportamento di favoritismo clientelare, indipendentemente dal colore politico di chi lo attua; ma la sua circolazione resta per il momento limitata al linguaggio politico e giornalistico, in cui è stata talora affiancata, con intento ironico, ad altre formazioni occasionali morfologicamente e semanticamente affini, quali parentismo, cognatismo, amantismo e simili.
17 febbraio 2025
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