Compare e comare

Alcuni lettori chiedono quali significati, quali strategie di marcatura del genere e quali varianti formali abbiano le parole compare e comare.

Risposta

I termini compare (lat. tardo cŏmpătre(m), comp. di con- ‘assieme, con’ e pater, patris ‘padre’; GRADIT, s.v. compare) e comare (lat. tardo commātre(m), comp. di con- ‘assieme, con’ e mater, -tris ‘madre’; GRADIT, s.v. compare) sono usati sia come nomi di parentela sia con significati estesi, talvolta connotativi.

Come nomi di parentela, compare e comare indicano legami spirituali stretti in occasione di sacramenti religiosi, quali battesimo, cresima e matrimonio. Nei primi due casi, compare e comare designano (i) l’uno il padrino e l’altro la madrina, di battesimo o di cresima, in relazione ai genitori di chi riceve il sacramento e (ii), reciprocamente, i genitori della persona battezzata o cresimata rispetto al padrino e alla madrina (Vocabolario Treccani online, s.vv. compare e comare; GDLI, s.vv. compare e comare). Ad esempio, possono dirsi vicendevolmente compari il padrino di battesimo e i genitori della persona battezzata. Similmente, nel caso del matrimonio, compare e comare (eventualmente d’anello; GRADIT, s.v. compare) denotano (i) l’uno il testimone e l’altro la testimone rispetto allo sposo o alla sposa e, (ii) reciprocamente, lo sposo o la sposa rispetto al testimone o alla testimone (Vocabolario Treccani, s.vv. compare e comare; GDLI, s.vv. compare e comare). Ne è un esempio:

(1) Io e mia moglie siamo compari di nozze di Daniele e Maria (Muggia, «Prima il sorriso, poi la fine. E ho perso il mio fratellino», “Il Piccolo”, Trieste, Cronaca, 7/10/2017)

Inoltre, specialmente in regioni centrali e meridionali d’Italia, compare e comare possono designare l’uno il padrino e l’altro la madrina, di battesimo o di cresima, in relazione a chi riceve il sacramento (v. ad es. GRADIT, s.vv. compare e comare; Sabatini-Coletti, s.v. compare e comare). Ad esempio, come nella frase (2), il padrino di battesimo può dirsi compare della persona battezzata. In queste stesse regioni, poi, al figlioccio e alla figlioccia (ossia, a chi è tenuto a battesimo o cresima) ci si può riferire con una forma alterata di compare e comare: la persona battezzata o cresimata può dirsi ad esempio comparino o comarella del padrino o della madrina (GDLI, s.v. comare; Vocabolario Treccani, s.v. comare).

(2) era stato il compare di battesimo del figlio del Cichello (Maestrale 2, Domenico Cichello passa dal carcere ai domiciliari, “La Nuova Calabria”, Catanzaro, Cronaca, 4/10/2023)

Comportamenti come questi sono ben appoggiati ai dialetti di sostrato. In tutte le aree dialettali i tipi compare e comare esprimono tradizionalmente il rapporto di corresponsabilità fra il padrino o la madrina e i genitori della persona battezzata o cresimata (v. ad es. la carta ALI  828 compare, comare, ricavata dalle voci 1463 lui è pel babbo la compare di battesimo e 1464 lei è pel babbo la comare di battesimo). Meno comune è invece l’impiego dei tipi compare e comare per designare il padrino e la madrina rispetto a chi riceve il sacramento. Quest’uso è particolarmente diffuso nei dialetti toscani e di area mediana e meridionale (a eccezione delle varietà salentine e siciliane, in cui prevalgono altri tipi), più sporadico in area veneta, friulana ed emiliana, sostanzialmente assente nel Nord-Ovest e in Sardegna (v. ad es. le carte ALI 826 padrino, madrina, AIS 35 il padrino, AIS 36 la madrina). In area toscana, mediana e meridionale (a eccezione di Salento e Sicilia), ai tipi compare e comare sono altresì riconducibili le forme dialettali per ‘figlioccio’ e ‘figlioccia’, spesso alterate (es. comparino/-uccio/-ello, comarina/-etta/-ella; v. ad es. le carte ALI 827 figlioccio, figlioccia e AIS 37 il figlioccio, la figlioccia).

Compare e comare, inoltre, come accade a molti altri nomi di parentela (v. ad esempio Federico Faloppa, Nomi di parentela, in Raffaele Simone, a cura di, Enciclopedia dell’italiano, Istituto della Enciclopedia Italiana, Roma, vol. II, 2011, pp. 1042-1044), possono essere impiegati con significati estesi. Compare, oltre a ‘padrino’ in senso figurato, come nell’esempio (3), nell’uso colloquiale può significare ‘compagno, (vecchio) amico’ (con eventuale allusione a “una specie di tacita intesa, di scherzosa complicità”, GDLI, s.v. compare) e finanche, in accezione spregiativa, “socio, complice in azioni disoneste o poco pulite” (GRADIT, s.v. compare), come nel brano (4). Compare può inoltre entrare a far parte di locuzioni gergali e paragergali, come ad esempio restar compare nel senso di ‘restare gabbato’ (detto specialmente di chi non ottiene la restituzione di denaro prestato, Vocabolario Treccani, s.v. compare) o, in dialetto, fé cumpàre Péru ‘perdere tempo in chiacchiere’ nel gergo di piazza di Torino, compàa zoffreghìn ‘lenone, spia’ nel gergo della malavita di Milano, cumpari dai faṣöi ‘schioppo’ nel gergo degli arrotini della Val Rendena (Guido Canepa, Per un atlante linguistico dei gerghi storici dell’Italia settentrionale (GergALIS), Tesi di dottorato, Università di Torino, 2023).

(3) Per la musica ho avuto l’appoggio di Pino Daniele, Fabri Fibra e Jovanotti, i mie tre compari di battesimo (Barbara Mosconi, Clementino [Clemente Maccaro]: «Lavoro meglio ora che vado a letto presto»,  “TV Sorrisi e canzoni”, 14/1/2022)

(4) Viceprefetto arrestato, il compare: “Stai sereno, non possono risalire a niente”. Ma erano intercettati (Mario Neri, “Il Tirreno”, Livorno, Cronaca, 1/6/2018)

Anche comare ha vari significati estesi, in particolare nell’uso colloquiale. Oltre a ‘madrina’ in senso figurato, può avere il valore di “donna del popolo, del vicinato” (GDLI, s.v. comare) e/o donna con cui si è in “rapporti di lunga amicizia e confidenza” (Vocabolario Treccani, s.v. comare), come nei brani (5) e (6), e, in accezione spregiativa, ‘donna chiacchierona, pettegola e curiosa’ (GDLI, s.v. comare, GRADIT, s.v. comare, Sabatini-Coletti, s.v. comare), come nell’esempio (7). Comare può altresì caricarsi di significati gergali e paragergali, come quello di ‘morte’, specie nella locuzione d’area romana comare secca (Vocabolario Treccani, s.v. comare, GRADIT, s.v. comare), o ‘spia’, ad esempio nel furbesco di Venezia (Canepa, Per un atlante linguistico dei gerghi storici dell’Italia settentrionale (GergALIS), cit.).

(5) si udiva solo il cicalio allegro delle comari che sedute a grappoli sulle soglie delle case si scambiavano consigli sui merletti e sulla vita (Corpus CORIS, Narrativa 1980-2000)

(6) le amiche migliori sono sorelle che ti scegli da sola (#comari) (Facebook, Patrizia Diotto, 2/3/2021)

(7) la curiosità […] della comare che si impiccia degli affari degli altri per spettegolare (rpfashionglamournews.com, 23/8/2018)

Per quanto riguarda la marcatura del genere, per compare e comare vi è normalmente una corrispondenza tra genere inerente e genere grammaticale: compare indica un referente di sesso maschile e ha genere grammaticale maschile (ricavabile ad es. dalla forma flessa dell’articolo: il/un compare), comare designa un referente di sesso femminile e ha genere grammaticale femminile (determinabile ad es. dalla forma flessa dell’articolo: la/una comare). E per includere referenti di entrambi i sessi prevale il maschile generico, come nell’esempio (1). Tuttavia, specialmente con alcuni significati estesi, nell’uso colloquiale ed espressivo compare può presentarsi al femminile per designare referenti femminili e comare al maschile per referenti maschili. È il caso, ad esempio, di compare al femminile nel senso di ‘compagna, vecchia amica’, come in (8), o ‘socia, complice in azioni disoneste’, come in (9), e comare al maschile col valore di ‘vicino confidente’, come in (10), o ‘uomo pettegolo e curioso’, come in (11).

(8) Lucia e Maria sono amiche quarantenni inseparabili fin dai tempi del liceo […] in un atipico gioco delle parti che rischia di mettere in crisi il rapporto tra le due compari (lafune.eu, 20/6/2020)

(9) tu e la tua compare avete sciacallato su errori di altri mesi fa (ilvicolodellenews.it, 30/1/2018)

(10) i due comari di paese Mariano e Gianluca (newsued.com, 9/3/2015)

(11) è un comare della peggior specie, non c’è cosa peggiore di un uomo che fa pettegolezzo spicciolo (grandefratello.forumfree.it, 9/10/2015)

Infine, compare e comare presentano alcune varianti formali. Compadre e comadre, vicine alle forme etimologiche, sono proprie dell’italiano antico e oggi obsolete (GDLI, s.vv. compare, comare). Commare, frequente nel parlato di regioni centro-meridionali (e, non a caso, ricca di forme consimili nei dialetti di area toscana, mediana e meridionale; v. ad es. la carta ALI 828 compare, comare) è invece rara e marcata nell’uso scritto; se ne veda, ad esempio, la ben differente distribuzione di frequenza rispetto a comare nell’archivio di opere in italiano di Google Books (https://books.google.com/ngrams), riportata qui di seguito.



Massimo Cerruti

28 agosto 2024


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