Alcuni professionisti che lavorano nel campo giuridico e amministrativo ci segnalano l’espressione un tanto con il significato di ‘ciò, quanto precede’ che dicono di aver trovato “nella prosa di colleghi del nord-est d’Italia, specialmente in Friuli”. Ci chiedono se tale uso può considerarsi corretto.
Di un tanto si dà notizia
Il CLA organizza ogni anno corsi delle 4 lingue base nel periodo febbraio-marzo: di un tanto si dà notizia anche nella pagina Socrates di Facoltà.
Questa frase si trova in una pagina web dell’università di Trieste, aggiornata nel 2006 ma ancora in linea e raggiungibile attraverso i motori di ricerca. Nell’esempio, come è evidente, un tanto è usato col valore di pronome dimostrativo segnalato dai nostri lettori, che hanno ragione anche in merito alla sua localizzazione. Questo uso infatti è proprio dell’Italia nord-orientale, come testimoniano altre occorrenze nei siti istituzionali del Friuli Venezia Giulia: ad esempio nel sito dell’Anci regionale (“Un tanto per consentire anche alle piccole realtà comunali locali di erogare ai propri cittadini servizi sempre più efficienti”) e in altre testate in rete della stessa area geografica (“ho scattato un paio di foto, un tanto per non trascurare del tutto uno degli altri capoluoghi di provincia”; “Provi a pensare se un tanto accadesse ad un suo caro”). In effetti siamo di fronte a un tratto regionale già individuato da Giorgio Faggin che, nel suo Vocabolario della lingua friulana (1985), glossa l’espressione un tanto con il significato di ‘ciò, tutto ciò, questo, una tale cosa, una cosa simile, una cosa del genere’. Si tratta dello stesso valore neutro che il pronome tanto (ma senza articolo!) può assumere nell’italiano standard, ad esempio in espressioni conclusive come “Tanto dovevo per la verità dei fatti”, e che è anche all’origine della congiunzione di coordinazione conclusiva pertanto.
Come è facilmente verificabile dalle occorrenze in rete, questo uso regionale di un tanto appartiene prevalentemente ad ambiti giuridico-amministrativi e, oltre a ricorrere spesso in formule cristallizzate tipiche della lingua burocratica come preso atto di un tanto, un tanto premesso, un tanto osservato, si riscontra soprattutto a inizio periodo come pronome neutro con funzione di ripresa anaforica che riassume quel che precede. Vediamone alcuni esempi:
Anche le numerose attestazioni presenti nei testi giornalistici regionali riguardano comunque l’ambito della comunicazione con il cittadino, si tratti di elezioni (“Il Servizio elettorale invita gli elettori che hanno ricevuto il depliant non corretto a segnalare un tanto, da lunedì prossimo, all’Ufficio Relazioni con il pubblico della Regione FVG”), di informazione pubblica (“Un tanto per corretta informazione, soprattutto nei confronti della cittadinanza e dei residenti vicini allo stabilimento”), o di regolamentazione del servizio taxi (“Di un tanto è stata anche fornita ampia documentazione fotografica”).
Non stupisce che le due uniche occorrenze in letteratura (LIZ 4.0) siano proprio in Una vita e Senilità del triestino Italo Svevo. E un’altra, sempre dello stesso autore, si trova tramite la ricerca in Google Libri. Nel racconto Giacomo, Svevo descrive così l’attività del protagonista, soprannominato “Il poltrone” per una sua doppia qualità, “quella di non lavorare e quella di impedire il lavoro anche agli altri”:
E tale fu la sua propaganda che ora nel paesello non c’era cantina che non avesse tale apertura. Ora che ha ottenuto un tanto si dedica attivamente ad un’altra propaganda.
I nostri lettori ci chiedevano se l’uso di un tanto con il significato di ‘ciò’ fosse corretto: possiamo rispondere che bisogna rendersi conto che si tratta di un uso regionale non appartenente alla lingua italiana standard e per questo andrebbe evitato in testi e contesti formali di carattere professionale.
Per approfondimenti:
A cura di Angela Frati e Stefania Iannizzotto
Redazione Consulenza Linguistica
Accademia della Crusca
Piazza delle lingue: Lingua e saperi La variazione linguistica Lingua e diritto
12 luglio 2013
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