Lucio Zotti di Cassano d'Adda e Marcella Rosi di Modena ci chiedono se la forma presupponente possa essere usata nel significato di 'arrogante', 'saccente'. Al quesito hanno risposto Vittorio Coletti e Manuela Manfredini in un articolo più vasto pubblicato sulla nostra rivista La Crusca per voi n. 33 (ottobre 2006); riportiamo il brano che tratta le voci presupponenza e presupponente.
Presupponente e presupponenza
«Ci troviamo di fronte a domande sia sul significato che sulla grafia che sulla legittimità di alcune parole. Risponderemo puntualmente alle prime due questioni; quanto, invece, alla legittimità delle nuove parole, ci limitiamo a ricordare ancora una volta che la lingua non chiede ai linguisti di autenticare le proprie acquisizioni e che riceve questa patente solo dall'uso. Non ci sono perciò degli "abusi" (a meno che non si tratti di storpiature casuali o volontarie di una parola esistente o neoconiazioni personali per significati già coperti da altre parole), ma degli "usi" che sono in attesa di standardizzazione o di accantonamento.
Ad esempio, per rispondere al quesito di Mirko Canè, presupponenza nel senso di "arroganza, insolenza, presunzione", è una parola che non si è ancora assicurata un radicamento solido nel nostro lessico malgrado sia attestata già da almeno una ventina d'anni. Forse gli nuoce l'improprio derivato presupponente, che entra in conflitto col legittimo participio presente del verbo presupporre, dotato di tutt'altro significato (il Grande Dizionario della Lingua Italiana di Salvatore Battaglia, Torino, UTET, 1961-2002, non registra alcun significato di presupporre collegabile al nostro presupponente). Anche in questo caso sarà l'uso ad avere l'ultima parola. Per ora solo il Grande Dizionario Italiano dell'Uso di Tullio De Mauro (Torino, UTET, 1999-2000 con aggiornamenti del 2003) registra presupponente, ma come participio presente del normale presupporre e termine filosofico tratto da lessico di Giovanni Gentile, dove indica la caratteristica di un'entità che ha carattere fondante per le altre che la presuppongono. Nessun dizionario lo registra nel significato di 'arrogante', 'insolente' (un significato che obbligherebbe a pronunciare sorda la s perfino al nord, in modo da far sentire il composto); mentre lo attesta il Corriere della Sera del 25 novembre 1993: "A queste fiammate offensive la squadra di Trapattoni, forse troppo presupponente, o troppo acciaccata, alterna grandi confusioni". Maggiore riconoscibilità ha avuto il sostantivo femminile presupponenza, con il significato di 'presunzione, arroganza', che viene accolto nel volume XIV (1988) del Grande Dizionario della Lingua Italiana e descritto, dal punto di vista etimologico, come una voce dotta, composta dal latino prae 'prima' e supponenza.
Non è improbabile che ci si trovi qui di fronte a uno scorrimento di forme, per cui dal moderno supponenza (databile a fine Ottocento), collegato etimologicamente ma non semanticamente a supporre (voce presente in italiano dal 1300), a sua volta collegato a presupporre (parola anch'essa almeno trecentesca), si è arrivati al recentissimo presupponenza e, da supponente (attestato dal 1964), si è giunti all'ipotetico neoparticipio presupponente».
Vittorio Coletti - Manuela Manfredini
2 ottobre 2009
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