Marco O. da Torino ci scrive sottoponendoci l'espressione, a suo parere abusata, essere della partita molto usata dai commentatori sportivi in luogo di gareggiare o partecipare.
Essere della partita è un’espressione di origine sportiva, penetrata, con significato figurato, nella lingua comune. Si tratta di un percorso frequentissimo, dal momento che la lingua comune, soprattutto nel registro brillante del (tele)giornalismo, si serve di parole ed espressioni tratte dai linguaggi settoriali, e in particolare dallo sport, vista la grande popolarità che alcune discipline sportive hanno nelle abitudini di vita degli italiani. Non si tratta di una frase idiomatica, perché non possiede un significato addizionale rispetto a quello dei suoi componenti, ma piuttosto di una frase fatta, buona per ogni occorrenza. La struttura sintattica è frutto di un’ellissi: essere (uno, un membro, un partecipante) della partita, ovvero partecipare alla partita. Nella cronaca sportiva (da cui vengono gli esempi riportati dal signor Marco) tale perifrasi è molto usata perché ha un corpo fonetico-sintattico più cospicuo rispetto a possibili sinonimi costituiti da verbi semplici: X sarà della partita è più “sostanzioso” rispetto a X giocherà. Quando l’espressione transita nella lingua comune, il suo significato è 'partecipare a un’attività, a un’impresa insieme ad altri'. Anche il francese ha être de la partie, nel doppio significato di 'partecipare a una partita' e di 'partecipare a un’attività insieme ad altri'. Quanto all’abuso di tale espressione lamentato dal signor Ombretti, si tratta di un’abitudine propria soprattutto di certo linguaggio giornalistico, nel quale una buona dose di pigrizia impedisce di scegliere fra diverse alternative e consiglia di ricorrere sempre a poche e usurate frasi fatte.
Claudio Giovanardi
Piazza delle lingue: Lingua e saperi Media
3 marzo 2016
Evento di Crusca
Collaborazione di Crusca
Evento esterno
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