Alcuni lettori ci chiedono informazioni sul sostantivo sconsiglio. Mentre Fabio La Faci da Napoli lo ritiene un "obbrobrio lessicale", Angela Fortini da Caravaggio ci chiede: "si tratta di una scorciatoia giornalistica da dimenticare presto o devo aggiornarmi io?"
Lo sconsiglio... si può consigliare!
Nella lingua italiana la parola sconsiglio indica la prima persona del presente indicativo del verbo sconsigliare (io sconsiglio); da qui si è formato il deverbale a suffisso zero sconsiglio (uno sconsiglio) che però, ad eccezione del Devoto-Oli, non è registrato dai vocabolari dell'uso contemporaneo. È però registrato nel volume dei neologismi del Vocabolario Treccani edito nel 2008: il termine, glossato come "dissuasione; raccomandazione di non fare qualcosa", è fatto risalire al 2006.
In realtà il termine sconsiglio, che è un sostantivo deverbale da sconsigliare, è già attestato nell'italiano antico. Nel GDLI sconsiglio viene definito come un "consiglio di non fare, dire o intraprendere qualcosa; tentativo di dissuasione" ed è documentato dalla prima metà del XIV secolo nella Storia della guerra di Troia tradotta in lingua volgare di Guido delle Colonne:
Certamente, se li sconsigli de Ector lo discreto e le monizione de Cassandra e li consigli de Eleno, e li ricuordi de lo fedele Perteo fossero state exaudute da lo re Priamo, forrìa ancora in soa fermeze quella nobele e famosa citate de Troia.
Sconsiglio ha anche una sua tradizione popolare che è testimoniata dal proverbio "tristo a quel consiglio, che non ha sconsiglio" - presente nella Raccolta di proverbi toscani cavata dai manoscritti di G. Giusti (1853) - e che Niccolò Tommaseo spiega così: "bisogna saper ascoltare anco i consigli contrari. In altro senso, giova ricredersi del consiglio non buono già preso (qui 'consiglio' vale 'risoluzione')" (Tommaseo-Bellini).
Il termine è tornato alla ribalta nel 2005, quando il 23 luglio due esplosioni all'interno di strutture turistiche a Sharm El Sheikh provocarono più di cinquanta morti e decine di feriti. Le pagine dei quotidiani, nei giorni successivi, usarono il sostantivo sconsiglio per indicare le misure di precauzione suggerite dal Ministero degli Affari esteri che appunto "sconsigliava" di recarsi in alcuni Paesi ritenuti pericolosi per i turisti italiani:
L'Associazione tour operator italiani (Astoi) ha ribadito che, in seguito al "temporaneo sconsiglio ufficiale di recarsi a Sharm El Sheikh emesso il 23 luglio dall'Unità di Crisi della Farnesina", i viaggi organizzati verso la località egiziana sono stati temporaneamente sospesi ("La Repubblica", 24 luglio 2005).
Oggi sconsiglio è frequente nelle testate giornalistiche in riferimento agli avvisi di viaggio della Farnesina che conferma, revoca, rimuove o toglie lo sconsiglio di recarsi in un determinato Paese. Anche una rapida ricerca in rete testimonia la diffusione del termine: "Tunisia: scatta lo sconsiglio della Farnesina", "Giappone, lo sconsiglio della Farnesina è ufficiale", "La Farnesina ha tolto lo sconsiglio per i viaggi al Cairo, ma continua a raccomandare prudenza a chi si reca nella capitale egiziana".
Il termine si è probabilmente diffuso per almeno due motivi: per la sua efficacia e sinteticità - caratteristiche necessarie e per questo ricercate e apprezzate nel linguaggio giornalistico - e per l'esigenza "grammaticale" di colmare un vuoto lessicale. Infatti, nella lingua italiana al verbo consigliare corrisponde il suo contrario sconsigliare; agli aggettivi consigliato e consigliabile corrispondono sconsigliato e sconsigliabile; mentre il sostantivo consiglio non ha un suo contrario corrispettivo. È per questi motivi che il sostantivo sconsiglio, ricavato dalla base verbale sconsigliare, si è diffuso senza trovare grandi ostacoli.
Dunque, per rispondere alla nostra lettrice, bisognerà aggiornarsi. A maggior ragione se consideriamo che sconsiglio non è ormai più limitato agli avvisi della Farnesina, ma è usato anche in ambiti diversi per indicare semplicemente un "non consiglio", cioè uno sconsiglio di lettura; uno sconsiglio di acquisto; o uno sconsiglio di visione di un film, come avviene nella rubrica del "Giornale" Lo sconsiglio della settimana.
A cura di Angela Frati e Stefania Iannizzotto
Redazione Consulenza Linguistica
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17 giugno 2011
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