Venerdì 28 settembre 2018, nella Villa medicea di Castello in via di Castello 46 a Firenze, si terrà il convegno «Il patrimonio linguistico europeo, un tesoro da proteggere» organizzato dall’Accademia della Crusca e dalla Rappresentanza in Italia della Commissione europea. L’evento, pensato in continuità con la Giornata europea delle lingue (che si celebra ogni 26 settembre), si propone di favorire il confronto tra le diverse politiche linguistiche di Italia, Francia e Spagna, lasciando la parola ai massimi rappresentanti delle accademie linguistiche dei tre paesi, in un dialogo che crediamo del tutto inedito nel nostro paese.
Il regolamento n. 1/1958 del Consiglio dell’Unione europea stabilisce che tutte le lingue ufficiali hanno pari importanza e che tutti i cittadini dell’Unione devono poter comunicare con le istituzioni dell’UE nella lingua del proprio paese. Allo stesso tempo però si assiste a una sempre maggiore espansione della lingua inglese nei più diversi settori della comunicazione, anche pubblica (commercio, legislazione, insegnamento).
Vorremmo chiederci perciò se nell’Unione Europea, composta oggi di 28 paesi e 24 lingue ufficiali, questa ricchissima varietà linguistica sia davvero riconosciuta come parte di un unico e complesso patrimonio culturale, appartenente a tutti i cittadini europei, come lo sono, ad esempio, i beni culturali materiali e quelli ambientali e paesaggistici.
Per rispondere, almeno in parte, a queste domande vorremmo confrontare le politiche linguistiche dei tre maggiori paesi di lingua romanza e soffermarci sul dibattito linguistico in Italia, Francia e Spagna, paesi affini tra loro anche per la presenza delle più antiche e prestigiose accademie linguistiche d’Europa: l’Accademia della Crusca (fondata a Firenze nel 1583), L’Académie française (nata nel 1635 a Parigi) e la Real Academia Española (fondata a Madrid nel 1731).
Per tentare già una risposta nella pratica, prima che nella teoria, gli interventi dei diversi relatori saranno pronunciati nelle rispettive lingue senza traduzione simultanea. L’incontro vuole scommettere così sulla possibilità di un dialogo fondato sulla reciproca intercomprensibilità, almeno in ambito romanzo, e sulla capacità di ognuno degli interlocutori (relatori e pubblico) di basarsi sulla propria competenza passiva, per apprezzare la varietà delle lingue, a partire da quelle più vicine alla nostra.
Il convegno si apre alle 10 con i saluti istituzionali di Claudio Marazzini (Presidente dell’Accademia della Crusca) e di Beatrice Covassi (Capo della Rappresentanza in Italia della Commissione europea). A seguire l’intervento di Paola Rizzotto (Capo del dipartimento italiano della direzione generale Traduzione, Commissione europea), dal titolo Multilinguismo e tutela dei patrimoni linguistici nazionali nel quadro dell’Unione europea.
Nella prima sessione «Politiche linguistiche a confronto: la situazione in Italia, Francia e Spagna» intervengono: Nicoletta Maraschio (Presidente onoraria dell’Accademia della Crusca), La politica linguistica italiana: aspetti recenti; Hélène Carrère d’Encausse (Segretario perpetuo dell’Académie Française); Maria Paz Battaner (Accademica della Real Academia Española e Direttrice del Diccionario de la lengua española) Diferentes políticas lingüísticas ante la variación contemporánea del español.
Dopo la pausa pranzo i lavori riprenderanno con la seconda sessione «Il dibattito sulla lingua, di che cosa si discute nei tre paesi?». Intervengono: Pedro Alvarez de Miranda (Bibliotecario della Junta de Gobierno della Real Academia Española e Direttore della Escuela de Lexicografía Hispánica) Debates lingüísticos en la España de hoy; Hélène Carrère d’Encausse (Segretario perpetuo dell’Académie Française); Claudio Marazzini (Presidente dell’Accademia della Crusca) Il dibattito linguistico nell’Italia di oggi. Alle 16,50 i lavori si chiuderanno con la discussione.
Il convegno è rivolto a linguisti, accademici, studenti e semplici appassionati. L’accesso è libero e gratuito e non è necessario registrarsi.
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