Rainer Franz

Vienna

Accademico corrispondente dal 29 aprile 2022
Sono nato l’8 agosto 1957 a Zell am See (Austria). Ho studiato lingue romanze (francese, italiano, spagnolo, ma in misura meno intensa anche le altre) e linguistica generale all’università di Salisburgo a partire dal 1975. Il semestre d’inverno 1979/80 ho studiato all’università di Firenze, e il mio primo lavoro dopo la laurea mi ha condotto all’università di Salerno come lettore di tedesco nell’anno accademico 1980/81. Dopo questi interludi, sono tornato all’università di Salisburgo come assistente universitario. Il dottorato era dedicato a una descrizione dei mezzi a disposizione dell’italiano per intensificare nomi, aggettivi, avverbi e verbi (Intensivierung im Italienischen. Salisburgo 1983). Questo primo libro sull’italiano è stato seguito da un secondo (I nomi di qualità nell’italiano contemporaneo. Vienna 1989), frutto un po’ casuale del fatto che il Rotary italiano mi aveva concesso il premio Nicoletta Quinto, che mi obbligava/permetteva di passare altro mezz’anno a Bologna e a Pisa. Nella seconda metà degli anni Ottanta stavo però già lavorando alla mia Habilitation sulla formazione delle parole dello spagnolo moderno. L’anno 1992 l’ho passato alla Fundación Ortega y Gasset a Madrid con una borsa di ricerca Schrödinger dello Stato austriaco. Contemporaneamente con la pubblicazione del lavoro sulla formazione delle parole dello spagnolo (Spanische Wortbildungslehre. Tübingen 1993) ho vinto la cattedra di ordinario di lingue romanze (con speciale attenzione al linguaggio dell’economia) all’università di economia e commercio di Vienna. Nel 2000 sono stato eletto membro corrispondente dell’accademia delle scienze dell’Austria, nel 2010 membro ordinario, e quello stesso anno anche l’Academia Europaea ha avuto la bontà di accogliermi fra i suoi membri. Nel 2003-04 ho ricevuto chiamate alle università di Costanza e Tübingen in Germania e di Graz in Austria, ma alla fin fine ho preferito rimaner fedele alla mia università di economia e commercio di Vienna, che offre buone condizioni per la ricerca. Dopo la chiamata a Vienna ho cominciato a diversificare la ricerca nella direzione del linguaggio economico, della lessicografia e della semantica, ma l’invito di Maria Grossmann al CILPR di Bruxelles del 1998 di curare un manuale della formazione delle parole dell’italiano sulla scia del mio lavoro sullo spagnolo mi ha di nuovo avvicinato alla morfologia. Il manuale, al quale hanno collaborato 17 colleghe e colleghi italiani, austriaci e tedeschi, è apparso sei anni dopo (La formazione delle parole in italiano. Tübingen 2004). La morfologia è rimasta la mia prima specializzazione fino al giorno di oggi, tanto nel campo romanzo quanto in quello della linguistica generale. In quest’ultimo campo, ho pubblicato un libro sull’apprendimento della formazione delle parole del tedesco da parte della mia figlia maggiore (Carmens Erwerb der deutschen Wortbildung. Vienna 2010), e ho curato, con altri tre colleghi, i cinque volumi della serie HSK di De Gruyter dedicati alla formazione delle parole nelle lingue europee (Word-formation. An international handbook of the languages of Europe. Berlino 2015-16). Sono anche co-editore della rivista Word Structure (Edinburgh UP) e co-organizzo ogni quattro anni a Vienna, in alternanza con Budapest, l’International Morphology Meeting. Ultimamente, è sempre più la dimensione diacronica della formazione delle parole che m’interessa, un campo abbastanza trascurato nelle lingue romanze che si abbina benissimo con i miei interessi di lessicografia storica (fra il 2010 e il 2022 ho contribuito 147 entrate al TLF-Étym, un dizionario storico-etimologico francese consultabile online). In questo momento, sono impegnato a curare, con Peter Arkadiev, un Handbook of historical morphology per Oxford University Press, e il professore emerito che sarò a partire dal 2025 pensa di dare alla romanistica un nuovo manuale pan-romanzo di storia della formazione delle parole, dato che l’ultimo, di Meyer-Lübke, è già vecchio di 130 anni.

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