Squillacioti Paolo

Firenze

Accademico corrispondente dal 29 aprile 2022
Paolo Squillacioti (Catanzaro, 1965) è dal 2020 Dirigente di Ricerca del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) presso l'Istituto “Opera del Vocabolario Italiano” (OVI), che dirige dal 1° luglio 2020. Si è formato a Pisa, all'Università (dove si è laureato) e alla Scuola Normale Superiore (dove si è perfezionato nel 1998 in Discipline filologiche e linguistiche moderne). Dallo stesso 1998 ha iniziato a lavorare nel CNR presso l’OVI, dove ha svolto per intero la sua attività lavorativa.
È condirettore delle riviste "Lecturae tropatorum" e "Bollettino dell’Opera del Vocabolario Italiano". I suoi principali àmbiti di ricerca sono: 1) la lessicografia storica dell'italiano, con particolare riguardo alla fase medievale; i risultati principali sono la direzione del Tesoro della Lingua Italiana delle Origini (nel quale mantiene un ruolo operativo nella revisione finale e postpublicazione delle voci) e vari interventi di argomento lessicografico; 2) la filologia romanza, con particolare riguardo all'area occitanica e anticofrancese e alla produzione lirica e didattica; i risultati principali edizione critica delle poesie del trovatore provenzale di origine italiana Folchetto di Marsiglia (Pacini 1999; ed. minor Carocci 2003), e di vari componimenti trobadorici, tra i quali quelli tradotti dai poeti della Scuola poetica siciliana; la curatela del primo libro del Tresor di Brunetto Latini in un’edizione diretta da Pietro Beltrami (Einaudi 2007); lo studio della tradizione manoscritta del Tresor e del suo volgarizzamento toscano; 3) la letteratura italiana medievale, con particolare riguardo all'influenza della letteratura cortese galloromanza; i principali risultati sono articoli su Dante, Boccaccio e Petrarca; 4) la letteratura italiana contemporanea, in particolare l'opera di Giuseppe Tomasi di Lampedusa e di Leonardo Sciascia; i principali risultati sono, oltre a vari articoli su periodici e interventi congressuali, l’edizione critica delle Opere di Sciascia per Adelphi (2012-2019), e la curatela di volumi di scritti dispersi sempre per Adelphi (tra 2010 e 2021). Un’attività, anche nella componente romanistica, che ha sempre mantenuto uno sguardo sulla lingua e la tradizione letteraria italiana.