Esiste l’aggettivo derivato da apoteosi? Se sì, qual è: apoteòtico o apoteòsico?
Esistono in italiano due aggettivi derivati da apoteosi. I nostri lettori mostrano di conoscerli, anche se ne dubitano. Uno è apoteosico, ‘fastoso, spettacolare, altamente scenografico’, come lo definisce, classificandolo termine letterario, il Supplemento 2004 al GDLI, che ne riporta una testimonianza in Alberto Savinio (ante 1952): “finale apoteosico” (in genere l’apoteosi arriva al finale). Lo registrano anche il GRADIT, classificandolo di basso uso, con la data ricavabile dal GDLI, e il dizionario online di Glosbe.
L’altro è apoteotico, ovviamente con lo stesso significato, suggerito come parola nuova e utile per colmare una lacuna del lessico italiano (appunto l’aggettivo di apoteosi) dal sito Lemmi & Dilemmi nel 2016 e comunque registrato dal Dizionario italiano di Google fornito da Oxford Languages oltre che dall’autorevole Devoto-Oli. È anch’esso un derivato di apoteosi come il francese apothéotique; la sua derivazione, dal grecismo apoteosi, è spiegabile per analogia con i derivati dagli aggettivi greci in -ikòs, a loro volta corradicali degli astratti in -thesis, come ipnosi e ipnotico, necrosi e necrotico. Il rapporto tra ipnosi e ipnotico ha favorito la nascita di quello tra apoteosi e apoteotico, anche se non risulta un apotheotikos dai dizionari di greco da me consultati. Le due forme, quella in -osico e quella in -otico, convivono anche in altri aggettivi derivati da grecismi in -osi, come nella serie nefrosi, nefrosico, nefrotico registrata dallo Zingarelli 2022.
Entrambi gli aggettivi, apoteosico e apoteotico, debbono la loro modesta fortuna italiana in rete soprattutto ai dizionari spagnoli o bilingui spagnolo-italiano. Nei dizionari della Real Academia Española (RAE) apoteótico è registrato dal 1933 e apoteósico dal 1956; apoteósico è registrato nel Grande dizionario di spagnolo della Zanichelli, dove è tradotto con ‘clamoroso, grandioso’, mentre non c’è posto per apoteótico.
I due aggettivi sono comunque disponibili in italiano fin da prima della loro registrazione nel lemmario della RAE. Google libri ci mostra apoteosico già in un libro (Di alcune epopee nazionali e del loro processo formativo di G. Bazzoni) del 1867 (vi si parla di “processo apoteosico”) e apoteotico in uno del 1818 (commento alle Elegie di Properzio). Il secondo pare più frequente (almeno dai testi ricavabili da Google libri), mentre il primo sembra più circoscritto a traduzioni o studi spagnoli (dello “spagnolismo apoteosico” parla Benedetto Croce, a proposito di Calderón, in un articolo del 1943 apparso sulla “Critica”). Sono entrambi leciti. Dell’apoteosi ci sono aggettivi anche in italiano.
Vittorio Coletti
14 settembre 2022
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