Un utente chiede chiarimenti a proposito di un uso particolare dell’aggettivo indefinito alcuno presente nel documento di una Pubblica Amministrazione nel quale si legge testualmente: “... si conferma l'intenzione di concedere alcun diritto di passaggio”. Chi ci interroga osserva: “Io interpreto questa frase come un diniego da parte della P.A. di concedere il diritto. È un’interpretazione corretta? Ma in questo caso la frase non necessitava di un non prima del verbo concedere?”.
Chi ci ha sottoposto il quesito ha ragione su tutta la linea: ha interpretato correttamente la frase, e vi ha colto puntualmente l’errore che genera il dubbio.
Nell’italiano di registro formale il pronome e aggettivo alcuno può sostituire non solo l’aggettivo qualche, ma anche il pronome qualcuno, se è seguito da una frase relativa o da un complemento indiretto introdotto da dei, degli, delle. In questo caso alcuno va usato al plurale, con conseguente cambio di accordo (nominale, aggettivale o verbale): “Ho comprato qualche libro nuovo” → “Ho acquistato alcuni libri nuovi”; “C’è qualcuno che desidera parlarle” → “Ci sono alcuni che desiderano parlarle”; “Qualcuno dei presenti protestò” → “Alcuni dei presenti protestarono”.
Sempre nell’italiano di registro formale alcuno (aggettivo o pronome) può sostituire nessuno. Questa sostituzione, però, è possibile se, e solo se il verbo della frase, in genere posto prima di alcuno, è preceduto dalla negazione non: “Non c’è nessun dubbio; Non ce n’è nessuno” → “Non c’è alcun dubbio, Non ce n’è alcuno”; “Non ho nessuna notizia, Non ne ho nessuna”→ “Non ho alcuna notizia, Non ne ho alcuna”. Nell’esempio portato dal nostro utente la negazione manca, e dunque la frase è scorretta e, soprattutto, ambigua nel senso: un esempio di come nella Pubblica Amministrazione alcuni (tanto per rimanere in argomento) aspirino a usare un italiano di livello alto che però non dominano adeguatamente.
8 marzo 2019
Evento di Crusca
Collaborazione di Crusca
Evento esterno
Avvisiamo gli interessati che la sede dell'Accademia resterà chiusa venerdì 7 aprile 2023.
A causa dei lavori di installazione del nuovo impianto antincendio nella Sala di lettura della Biblioteca che avranno luogo dal 13 marzo al 14 aprile 2023:
In ottemperanza alla normativa vigente, si raccomanda a tutti coloro che frequentano, a vario titolo, la Villa medicea di Castello, l’osservanza delle seguenti regole da adottare per il contenimento dei consumi energetici:
- all’interno della Villa l’esercizio degli impianti termici di climatizzazione alimentati a gas naturale è consentito per 11 ore giornaliere dall’8 novembre al 7 aprile (art. 1 comma 2 del Decreto del Ministro della Transizione ecologica del 6 ottobre 2022);
- la media ponderata delle temperature dell'aria, misurate nei singoli ambienti di ciascun locale della Villa per la climatizzazione invernale non deve essere superiore a 19 gradi centigradi, più 2 gradi centigradi di tolleranza (art. 19-quater del Decreto legge n. 17 del 1° marzo 2022);
- l’apertura delle finestre per il ricambio dell’aria deve essere limitata allo stretto necessario;
- regolare la luminosità della luce artificiale a seconda della luminosità esterna;
- spegnere le luci, il monitor del PC e il fancoil quando ci si allontana dalla propria postazione di lavoro e al termine del proprio orario di lavoro;
- non stampare mail o altri documenti, se non strettamente necessario.