A Monica, Mauro ed Enrico che ci scrivono da Roma per dirimere la questione che vivacizza ogni loro condivisione del pasto delle 13, ovvero se stanno consumando un pranzo o una colazione, rispondiamo con un brano dell'articolo Fare pranzo o mangiare pranzo? Cenare una pasta? Merenda o spuntino? Pranzo o cena? Consigli di lingua, non di dieta! di Annalisa Nesi, pubblicato sul n. 47 (II, 2013) della Crusca per Voi.
Colazione, pranzo e cena: questioni di orario
«Aprendo una pagina di Google dopo aver digitato pranzo o cena, pranzare o mangiare, appaiono subito i dubbi alimentari degli italiani: le richieste sulla dieta degli adulti e dei bambini, sull'opportunità di saltare il pranzo o di fare cene leggere o merende nutrienti. Ma il conforto del medico o del dietologo non è l'unico che gli italiani possono ricercare in fatto di “pasti” e anche le loro denominazioni, in un momento di cambiamento linguistico nel quale le forme del parlato affiorano sempre più, possono richiedere il consiglio dell'esperto.
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La lingua standard denomina quattro pasti nell'arco del giorno colazione, pranzo, merenda e cena e da questi sostantivi si sono formati i verbi denominali colazionare, pranzare, merendare, cenare, ciascuno con la sua storia e di antica attestazione. Colazionare, assai presente oggi nei blog, ha ricevuto da Tommaseo un giudizio “estetico”, ma anche la constatazione di un uso non frequente nell'Ottocento: «Tuttavia taluno lo dice, ma non è bello» (N. Tommaseo, B. Bellini, Dizionario della lingua italiana, 1861-1879). Il Petrocchi ne sottolinea la connotazione scherzosa (P. Petrocchi, Novo dizionario universale della lingua italiana, 1894) che, a mio avviso, ha anche merendare. Quest'ultimo, di nuova vita nella comunicazione in rete, è presente anche nei dizionari contemporanei, ma ritenuto di basso uso o non comune.
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pranzo si riferisce ormai prevalentemente al pasto di mezzogiorno (che però talvolta viene ancora definito colazione: si pensi all’espressione colazione di lavoro), ma nelle situazioni ufficiali (come ricevimenti, convegni, festeggiamenti) vale 'banchetto, convito' (pranzo di nozze, pranzo di laurea) e denomina anche la cena (GRADIT, DISC). L'insieme delle denominazioni a questo punto cambia: prima colazione, seconda colazione, pranzo. Gli stessi parlanti ne dimostrano un acquisito uso specifico se, traendo ancora dalla banca dati della LinCi [ndr: A. Nesi,. T. Poggi Salani, La Lingua delle città LinCi. La banca dati, Firenze, Accademia della Crusca, 2013], alla domanda 21 “pasto della sera” (accanto all'ovvio e generalizzato cena) troviamo la dichiarazione d'uso di pranzo (un informatore pistoiese appartenente alla generazione più giovane fra le tre sottoposte ad inchiesta) e l'interessante osservazione di un informatore di Alessandria che constata come “negli alberghi di lusso” si denomini pranzo la cena».
Annalisa Nesi
Piazza delle lingue: La variazione linguistica
3 giugno 2014
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