Diversi utenti chiedono quale preposizione debba seguire il verbo consistere.
Bisogna dire e scrivere “consistere di qualcosa” o “consistere in qualcosa”? Oppure, sono possibili entrambe le costruzioni?
La risposta è semplice: dipende dal significato che assume, nel contesto dato, il verbo consistere. Se consistere significa ‘essere basato’ (evidentemente, su qualcosa), allora richiede la preposizione in, come negli esempi che seguono: “L’esame consisterà in una prova scritta e in una prova orale”; “In che cosa consiste il tuo lavoro?”; “L’abilità del giocatore consiste nel saper prevedere le mosse dell’avversario”.
Invece, se consistere significa ‘essere costituito’, ‘essere formato’, ‘essere fatto’ (evidentemente, da qualcosa), allora richiede la preposizione di, come negli esempi che seguono: “La mia colazione consiste di latte e biscotti”; “L’enciclopedia consiste di venti volumi”.
Di solito, concludo le mie risposte con un generico riferimento ai quattro o cinque (ottimi) vocabolari che descrivono il lessico dell’italiano contemporaneo; in questo caso, è d’obbligo che io renda onore al merito, precisando che l’unico dizionario che applica questa distinzione con encomiabile chiarezza è quello diretto da Francesco Sabatini e Vittorio Coletti.
il Sabatini Coletti. Dizionario della Lingua Italiana 2008 con allegato CD-ROM, Milano, RCS Libri, 2007.
8 febbraio 2019
Evento di Crusca
Collaborazione di Crusca
Evento esterno
Avvisiamo gli interessati che la sede dell'Accademia resterà chiusa venerdì 7 aprile 2023.
In ottemperanza alla normativa vigente, si raccomanda a tutti coloro che frequentano, a vario titolo, la Villa medicea di Castello, l’osservanza delle seguenti regole da adottare per il contenimento dei consumi energetici:
- all’interno della Villa l’esercizio degli impianti termici di climatizzazione alimentati a gas naturale è consentito per 11 ore giornaliere dall’8 novembre al 7 aprile (art. 1 comma 2 del Decreto del Ministro della Transizione ecologica del 6 ottobre 2022);
- la media ponderata delle temperature dell'aria, misurate nei singoli ambienti di ciascun locale della Villa per la climatizzazione invernale non deve essere superiore a 19 gradi centigradi, più 2 gradi centigradi di tolleranza (art. 19-quater del Decreto legge n. 17 del 1° marzo 2022);
- l’apertura delle finestre per il ricambio dell’aria deve essere limitata allo stretto necessario;
- regolare la luminosità della luce artificiale a seconda della luminosità esterna;
- spegnere le luci, il monitor del PC e il fancoil quando ci si allontana dalla propria postazione di lavoro e al termine del proprio orario di lavoro;
- non stampare mail o altri documenti, se non strettamente necessario.