I lettori Iacopino e Panini chiedono notizie sulla forma costrurre.
Costrurre da costruire
La forma costrurre, forma contratta di costruire (dal latino cum 'con' e struere 'ammassare, costruire'), è registrata nel Grande dizionario della lingua italiana di S. Battaglia (Torino, UTET, 1961-2002) all'interno del lemma costruire ed è peraltro segnalata come "forma rara". Nel Nuovo dizionario della lingua italiana di N. Tommaseo-B. Bellini (1861-1879) si legge: «parecchi dicono invece di costruire, costrurre, che è barbaro, giacché da destruere, instruere, non si fa distrurre, né instrurre».
La forma non sembra avere una storia lontana nel tempo: essa infatti non è registrata nei vari strumenti lessicografici dal Cinquecento fino alla seconda metà dell'Ottocento (con il Nuovo Dizionario di Tommaseo e Bellini, appunto), e non è rintracciabile prima del XIX secolo neanche nelle varie banche dati testuali attualmente disponibili. La forma non è presente nel TLIO (Tesoro della lingua italiana delle origini), che rappresenta la maggiore base di dati oggi disponibile riguardante la lingua italiana anteriore al 1375 (consultabile all'indirizzo www.vocabolario.org); ma se ne trovano numerose attestazioni nel CD-ROM della Letteratura Italiana Zanichelli 4.0, tutte concentrate tra Ottocento e primo Novecento (in Dossi, Faldella, De Amicis, De Roberto, Boine).
I vari indizi portano quindi a pensare che la forma costrurre si sia attestata nell'uso durante l'Ottocento (si noti il «parecchi dicono» nella trattazione del Nuovo dizionario di Tommaseo e Bellini), e che comunque la sua circolazione sia stata osteggiata dai grammatici e dai lessicografi perché considerata una forma poco raffinata e, tutto sommato, da evitare.
Per quanto riguarda la prima attestazione della particolare forma, quella attualmente rintracciata risale al 1801, ed è contenuta in una memoria di Alessandro Volta (consultabile all'indirizzo http://ppp.unipv.it/Volta/Pages/Volta14.htm).
A cura di Marina Bongi e Marco Biffi
Redazione Consulenza Linguistica
Accademia della Crusca
24 agosto 2003
Evento di Crusca
Collaborazione di Crusca
Evento esterno
Dal 3 gennaio 2023, per gli studiosi che accedono alla Biblioteca è in vigore un nuovo regolamento.
In ottemperanza alla normativa vigente, si raccomanda a tutti coloro che frequentano, a vario titolo, la Villa medicea di Castello, l’osservanza delle seguenti regole da adottare per il contenimento dei consumi energetici:
- all’interno della Villa l’esercizio degli impianti termici di climatizzazione alimentati a gas naturale è consentito per 11 ore giornaliere dall’8 novembre al 7 aprile (art. 1 comma 2 del Decreto del Ministro della Transizione ecologica del 6 ottobre 2022);
- la media ponderata delle temperature dell'aria, misurate nei singoli ambienti di ciascun locale della Villa per la climatizzazione invernale non deve essere superiore a 19 gradi centigradi, più 2 gradi centigradi di tolleranza (art. 19-quater del Decreto legge n. 17 del 1° marzo 2022);
- l’apertura delle finestre per il ricambio dell’aria deve essere limitata allo stretto necessario;
- regolare la luminosità della luce artificiale a seconda della luminosità esterna;
- spegnere le luci, il monitor del PC e il fancoil quando ci si allontana dalla propria postazione di lavoro e al termine del proprio orario di lavoro;
- non stampare mail o altri documenti, se non strettamente necessario.