In un testo scritto in italiano, i termini inglesi al plurale vanno scritti con o senza "S" finale?
Plurale dei forestierismi non adattati
Il dubbio riguarda il trattamento dei nomi stranieri che sono entrati nell'italiano senza adattamento morfologico, cioè mantenendo la loro forma originaria. Dobbiamo premettere che, nella maggior parte dei casi, queste parole sono entrate in forma scritta, spesso attraverso l'uso giornalistico e ciò ha determinato che la forma grafica sia risultata predominante su quella sonora. Le parole straniere di questo tipo, in generale, restano invariate e, specialmente per quelle ormai acquisite da tempo non si pone più il problema (bar, film, quiz, tram, ecc.). Possono invece riaprire la questione i neologismi e le voci di uso raro o fortemente specialistico, che possono ricorrere, soprattutto nella scrittura, con il morfema finale -s, marca del plurale in inglese, francese, spagnolo e portoghese: proprio la diffusione di questa modalità di formazione del plurale nelle lingue europee presenta però il rischio di poter essere intesa, nella coscienza comune, come la modalità tipica per ottenere un plurale straniero e quindi di essere applicata anche a parole provenienti da lingue che formano il plurale in modo diverso. Si tratta quindi di considerare, di volta in volta, se il forestierismo che intendiamo utilizzare sia acquisito stabilmente e da tempo nell'italiano e in questo caso possiamo lasciarlo invariato, o se invece sia un neologismo recente o un termine fortemente specialistico e allora è consigliabile utilizzare il plurale della lingua d'origine.
A cura di Raffaella Setti
Redazione Consulenza Linguistica
Accademia della Crusca
Piazza delle lingue: L'italiano fuori d'Italia
30 settembre 2002
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