P. Simili chiede: Vorrei conoscere la differenza tra le parole idioma e lingua.
Differenza fra i termini idioma e lingua
Vorrei, prima di risponderle, accennare alle difficoltà in cui si rimane impigliati ogni qualvolta si tenti di definire un termine in maniera generale, astraendolo cioè dal contesto che lo definisce e gli dà significato, soprattutto nel settore degli studi linguistici, in cui un termine non è sempre monosemico, ma acquista accezioni di volta in volta differenti, a seconda di chi o in quale ambito di studi il termine viene utilizzato.
Ciò premesso, posso risponderle che idioma è un termine generico (abbastanza desueto e non appartenente alla terminologia linguistica) che può indicare indifferentemente una lingua o una varietà di lingua. Una lingua è, nel significato più corrente, uno strumento di comunicazione, un sistema di segni vocali comuni ai membri di una medesima comunità. Il concetto di 'lingua' potrebbe quasi definirsi assiomatico, giacché per ogni essere umano è intuitivo che esista almeno un sistema di elementi significativi di cui far uso nella comunicazione servendosi della voce.
In sede di analisi linguistica è assai difficile dare una definizione dei confini di questo sistema. Ferdinand de Saussure (1968), celebre linguista svizzero, in un passo che le riporto qui di seguito, definisce con semplicità e chiarezza, la differenza fra 'lingua' e 'linguaggio'; il passo viene riportato nel Dizionario di linguistica di G.R. Cardona (Roma, Armando editore, 1988), alla voce "lingua":
«Ma che cos'è la lingua? Per noi, essa non si confonde col linguaggio; essa non è che una determinata parte, quantunque, è vero, essenziale. Essa è, al tempo stesso, un prodotto sociale della facoltà del linguaggio e un insieme di convenzioni necessarie, adottate dal corpo sociale per consentire l'esercizio di questa facoltà negli individui. Preso nella sua totalità il linguaggio è multiforme ed eteroclito, a cavallo di parecchi campi, nello stesso tempo fisico, fisiologico, psichico; non si lascia classificare in alcuna teoria di fatti umani, poiché non si sa come enucleare la sua unità. La lingua, al contrario, è in sé una totalità e un principio di classificazione. Dal momento in cui le assegnamo [sic] il primo posto tra i fatti di linguaggio, introduciamo un ordine naturale in un insieme che non si presta ad altra classificazione».
Quindi, se intendiamo con 'lingua' il sistema di segni astratto e convenzionale depositato nella coscienza dei parlanti, rimarrebbe da distinguere da questo sistema l'atto concreto del parlare, momentaneo e individuale, soggetto a leggi ma anche aperto a modifiche ed innovazioni. In alcune lingue questa differenza viene espressa nel lessico - si pensi, ad esempio, all'inglese 'language' contrapposto a 'speech', al francese di Saussure 'langue' e 'parole', al tedesco 'die Sprache' e 'die Rede', mentre in italiano questa differenza lessicale non viene avvertita se non nella debole distinzione fra 'il parlare' e 'il discorso'.
Per approfondimenti:
A cura di Marina Bongi
Redazione consulenza linguistica
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