Doveristico: il suffisso -istico come esempio di “telescoping” morfologico

Una lettrice di Roma ci sottopone il termine doveristico, che ha sentito usare durante una discussione in Tv tra “specialisti di geopolitica odierna”; si parlava in particolare di “una visione doveristica della vita, della società” contrapposta a una visione che privilegia solo i diritti.

Risposta

Il suffisso -istico è stato fatto oggetto di un classico studio da Bruno Migliorini (1963), il quale ne ha ricostruito le vicende storiche in italiano, che sono per altro simili a quelle di altre lingue europee. In generale il suffisso forma aggettivi di relazione con il significato ‘relativo a N’ e ha un’elevata produttività con basi nominali (Wandruszka 2004). Il suffisso seleziona di preferenza nomi che fanno riferimento a tendenze artistiche (classicistico, jazzistico, futuristico ecc.), dottrine politiche e filosofiche (idealistico, marxistico, umanistico, femministico ecc.), l’economia (monopolistico, inflazionistico, scioperistico ecc.), lo sport (cfr. judoistico, hockeistico, pugilistico ecc.) e la vita quotidiana (cfr. hobbistico, gangsteristico, fieristico ecc.). Si noti anche la presenza di basi straniere parzialmente acclimatate, come nel caso di survivalistico o tradunionistico. Benché storicamente il suffisso -istico si fondi su basi nominali terminanti con il suffisso -ismo o -ista con l’aggiunta del suffisso -ico (umanismo/umanistaumanistico, futurismo/futuristafuturistico, ecc.), questo riferimento non è più necessario, sia nel senso che la base non è necessariamente un suffissato in -ismo/-ista, come in calciocalcistico, sia nel senso che il significato dell’aggettivo relazionale può fare riferimento diretto al significato della base priva del suffisso -ismo/-ista, come in futuristico ‘avveniristico, che fa riferimento al futuro’. Per questo tipo di rianalisi morfologica in base alla quale si ingenera una “condensazione” del processo derivazionale e la “fusione” di due affissi altrimenti autonomi è stato proposto il termine di “telescoping”, cioè riduzione, accorciamento della sequenza derivazionale (Gaeta in stampa).

Il caso segnalato nel quesito si iscrive nella tipologia delineata sopra, in quanto fa riferimento a un nome, dovere (frutto di conversione da un verbo), che peraltro ha prodotto suffissati – di basso uso – con -ismo/-ista (rispettivamente: doverismo ‘eccessivo senso del dovere’ e doverista ‘chi si comporta con un eccessivo senso del dovere’) e che rientra nell’ambito delle dottrine politiche e filosofiche. L’aggettivo doveristico, assieme ai suffissati doverismo e doverista, è già registrato nel Supplemento 2004 del GDLI (s.v.) nel significato ‘compiuto per senso del dovere’, come nell’esempio: “Il sesso è vissuto con ammicco tradizionale. Sbrigativo e doverìstico [sic!]: quel che conta è che ci sia” (“Gioia”, 28/11/2000). Benché nel GDLI sia mantenuto il riferimento alla base di derivazione doverista, quest’esempio mostra in realtà come l’aggettivo doveristico possa senz’altro essere considerato dal punto di vista del significato un caso di “telescoping”, per cui viene formato direttamente sulla base dovere, similmente al caso di futuristico menzionato sopra.

Per concludere, l’aggettivo corrisponde pienamente al modello derivazionale ampiamente produttivo del suffisso -istico, ed è già stato registrato nei repertori lessicografici dell’italiano. Alla stregua di altri aggettivi come fieristico, futuristico, scioperistico, ecc., è una formazione molto compatta che si presta molto bene alle esigenze di stringatezza tipiche del linguaggio giornalistico (e non solo). Eventuali sinonimi richiedono una maggiore esplicitezza, per cui l’esempio segnalato nel quesito può essere riformulato come “una visione che fa prevalere il senso del dovere”. La formazione delle parole è utile proprio perché permette di costruire espressioni più compatte, anche se apparentemente più opache. Non è questo però il caso di doveristico, la cui formazione è affiancata da molti aggettivi analoghi che contribuiscono alla piena interpretazione del suo significato.

Nota bibliografica:

  • Gaeta in stampa: Livio Gaeta, Reanalysis in morphological change, in Franz Rainer, Peter Arkadiev (eds.), The Oxford Handbook of Historical Morphology, Oxford, Oxford University Press.
  • Migliorini 1963: Bruno Migliorini, Appunti sulla lingua contemporanea, II. Il suffisso -istico, in Id., Saggi sulla lingua del Novecento, Firenze, Sansoni, 1963, pp. 99-144 [prima versione in “La cultura: rivista mensile di filosofia”, X, 1931, pp. 976-984].
  • Wandruszka 2004: Ulrich Wandruszka, Aggettivi denominali, in Grossmann-Rainer 2004, pp. 382-402.


Livio Gaeta

24 gennaio 2025


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