Alcuni lettori ci chiedono se diverso non sia utilizzabile come participio passato del verbo divergere; altri domandano se esista il passato remoto dello stesso verbo.
Il verbo divergere, attestato tardi in italiano (a partire dal XVIII secolo), è difettivo; come tale è usato soltanto in alcune forme e non in altre. In particolare, mancano (secondo la gran parte dei dizionari e delle grammatiche) le forme del passato remoto e del participio passato, mentre è molto comune il participio presente divergente, utilizzato perlopiù con valore aggettivale. Del resto, era difettivo anche il verbo latino vergĕre (da cui deriva divergere), che presentava soltanto il tema del presente, ma non quelli del perfetto e del supino.
L’aggettivo diverso non è neppure etimologicamente imparentato con divergere, dal momento che deriva dal verbo latino divertĕre (che è alla base anche dell’italiano divertire). Quindi diverso non può essere usato come participio passato di divergere.
Va detto, però, che taluni dizionari ammettono la possibilità del passato remoto (ma non del participio passato) di divergere, come lo Zingarelli, che lo riporta (divergei), sebbene con classificazione “raro” (edizione consultata 2021). In effetti, in Google libri esistono varie occorrenze di forme quali divergemmo, divergesti, divergeste, divergettero, documentate almeno a partire dall’Ottocento. Ma non se ne trova neppure una nel PTLLIN.
In conclusione, possiamo dire che il verbo italiano divergere è senza dubbio privo del participio passato, mentre è raramente attestato al passato remoto.
Fabio Rossi
25 agosto 2025
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