Ferie e feriale: perché il primo sostantivo indica un periodo di vacanza, mentre l'aggettivo corrispondente indica il periodo lavorativo?
Ferie e feriale
Rispondiamo a questa domanda del sig. A. Sacconi, riproponendo l'articolo di Severina Parodi pubblicato sul n° 5 della Crusca per voi (p. 13):
«Il sostantivo feria (dal lat. tardo feria, dal classico feriae -arum, collegato con festus 'festivo') indicava nel mondo romano il giorno dedicato al culto pubblico e privato nel quale era proibito (nefas) esercitare il potere giudiziario e convocare comizi. Il sostantivo ha assunto, col cristianesimo, una variazione di significato ed è passato ad indicare i giorni della settimana (esclusi il sabato e la domenica) dedicati alla celebrazione di un santo. Onde evitare i consueti nomi, di origine pagana, i giorni vennero distinti con un numero progressivo dal lunedì (feria secunda) al venerdì (feria sexta), mentre il sabato mantenne la denominazione ebraica e la domenica, primo giorno della settimana, venne indicata come "giorno del Signore".
L'uso odierno del sostantivo al femminile plurale ferie mantiene il significato originario di 'periodo festivo, di riposo per lo più estivo'. L'aggettivo feriale (dal latino ferialis) ha seguito, semanticamente, la via del calendario ecclesiastico e indica i giorni della settimana non festivi (non dedicati cioè alla celebrazione di solennità di Gesù o della Madonna) quindi giorni lavorativi. Nel francese, invece, è rimasto il significato antico nella formula "jours fériés", 'giorni festivi'.»
A cura della Redazione Consulenza Linguistica
Accademia della Crusca
10 gennaio 2003
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