Fiorista/fioraio e gelatiere/gelataio: professioni diverse o no?

Claudio R. da Costabissara (VI), Laura C. da Vicenza, Valeria V. da Perugia, Pietro G. da Saronno ci chiedono la differenza tra le parole fioraio e fiorista, se esse possano essere considerate sinonimi; Michele G. da Firenze, Erica G. da Orentano (PI), Lucilla C. da Torino, Patrizia S. da Lugo (RA) rivolgono la stessa domanda riguardo alle parole gelataio e gelatiere.

Risposta

 

Fiorista/fioraio e gelatiere/gelataio: professioni diverse o no?

 

I termini fioraio (attestato dal 1755, derivato da fiore con l’aggiunta del suffisso -aio) e fiorista (attestato dal 1693, considerato calco sul francese fleuriste, ma interpretabile anch’esso, sincronicamente, come derivato da fiore con l’aggiunta del suffisso -ista), secondo la maggior parte dei dizionari, tra cui il GRADIT di De Mauro e il Sabatini-Coletti, possono essere considerate sinonimi nel significato di 'chi coltiva o vende fiori'; il secondo, però, secondo gli stessi dizionari, indica anche 'chi crea composizioni floreali con fiori artificiali' (definizione del GRADIT) e, per il Sabatini-Coletti, 'chi dipinge fiori'. A dimostrare che fiorista possa essere sinonimo di fioraio bastino questi due esempi letterari: "Quei del paese vanno così matti di queste coltivazioni che vi perdono più tempo, applicazione e fatica che non fa il più appassionato de’ nostri fioristi dietro a’ suoi fiori" (L. Magalotti, Della Palma, 1779); "La fiorista era una bella ragazza bruna, formosa e alta" (A. Moravia, Una cosa è una cosa, 1967): nel primo contesto, fiorista designa chi coltiva fiori, nel secondo indica chi li vende.

Occorre precisare che, secondo il Vocabolario Treccani (che riprende una tradizione lessicografica anteriore: cfr. Tommaseo-Bellini, vol. II, s.v. fioraio e fiorista), sarebbe più corretto adoperare la parola fioraio per designare 'chi vende o coltiva fiori' e 'il negozio in cui si vendono fiori' (ma su questo si dirà qualcosa alla fine), mentre fiorista andrebbe impiegato per indicare 'il pittore di fiori' (al pari di paesaggista, pittore di paesaggi), oppure 'chi vende o fa fiori artificiali, o crea stilizzazioni o fantasie floreali in carta, tela, vetro'. A smentire quest’affermazione, però, c’è il libretto de La Bohème di Giacomo Puccini, scritto da Luigi Illica e Giuseppe Giacosa (1896): Rodolfo presenta ai suoi amici Mimì come "gaia fioraia" (atto II), ma Mimì, nella celebre romanza Mi chiamano Mimì, afferma che è suo "svago far gigli e rose" e che i fiori che lei fa "ahimè! non hanno odore!" (atto I). Stando alle sue parole, dunque, Mimì dovrebbe essere una fiorista, non una fioraia; il Tommaseo-Bellini, infatti, s.v. fiorista riporta proprio come accezione 4 "Donna che fa i fiori finti, di seta, di cambrì, o sim., e li vende".

Quale risposta dare, allora, ai nostri lettori? Che, nell’uso attivo, si possono attenere alle indicazioni del Vocabolario Treccani, ma devono tenere presente che fioraio e fiorista possono anche essere sinonimi per riferirsi a chi vende fiori "veri", come dimostrano le attestazioni citate di fiorista. Oggi, poi, in un’epoca di specializzazioni professionali, si tende a differenziare le due figure: cfr. il sito www.giardinaggio.net, dove si dice: "Il fiorista, cosa ben diversa dal fioraio, è […] colui che materialmente progetta e costruisce creazioni con i fiori: dal bouquet della sposa, a composizioni anche più grandi e adatte a decorare chiese e location per eventi speciali. Sempre opera del fiorista sono anche le composizioni di fiori che si trovano attaccate ai vestiti e agli abiti da cerimonia o alle acconciature da sposa". Si tende anche a differenziare chi vende i fiori da chi li coltiva, designando il secondo come floricultore o floricoltore (il termine, del resto, è documentato, secondo il GRADIT, già dal 1875).

Tanto -aio quanto -ista sono suffissi utilizzati per formare i nomi di mestiere, ma nell’italiano contemporaneo il secondo ha largamente superato, quanto a produttività e diffusione, il primo, che resta comunque vitale in Toscana e soprattutto a Firenze. È stato inoltre rilevato i derivati in -aio indicano i mestieri "pretecnologici", con -ista le nuove professioni.

 

Più semplice il caso di gelataio e gelatiere, che sono sinonimi, come dimostrano i seguenti contesti: "Vedo che si lavora intorno a me. Un bastimento greco imbarca grosse travi; due pescatori issano la grande vela scura, gocciolante; un gelataio grida la sua merce" (S. Slataper, Il mio Carso, 1912); "Il gelatiere trascina nella sabbia ardente il suo carrettino pieno di panna e di vaniglia" (B. Barilli, Lo stivale, 1952). Entrambi derivano da gelato, con l’aggiunta, alternativamente, del suffisso -aio o -iere; le date delle prime apparizioni indicate nel GRADIT, sono rispettivamente 1893 e 1901. Nell’uso gelataio è molto più comune (si pensi che, a un primo spoglio su Google libri, si hanno 5340 occorrenze di gelataio, contro le 2390 di gelatiere, che peraltro includono anche la forma f. pl. dell’aggettivo gelatiero).

Anche in questo caso, però, una distinzione professionale è possibile: il gelataio è 'chi fa o vende gelati', mentre il gelatiere non è propriamente il rivenditore di gelati, ma “chi è addetto alla lavorazione di creme, aromi, latte, sciroppi e altri ingredienti per la produzione di gelati, e alla fabbricazione di questi, sfusi o confezionati” (Vocabolario Treccani, s.v.). Rispetto a gelataio, quindi, gelatiere sembra far riferimento a una maggiore specializzazione professionale, oppure indicare un più forte rapporto con la produzione industriale, a cui si legano anche l’aggettivo gelatiero 'relativo alla produzione di gelati' (l’industria gelatiera) e il sostantivo gelatiera 'macchina che produce gelati'.

 

Per concludere, si può notare che da gelato e da fiore, con l’aggiunta del suffisso -eria, sono stati formati anche i derivati gelateria e fioreria, indicanti i negozi che vendono tali prodotti. Anche se entrambi sono vivi nell’uso, gelateria è certamente molto più adoperato di fioreria. Quest’ultimo, attestato dal 1858 (Sabatini-Coletti s.v.), non è presente nel Vocabolario Treccani.

 

Riccardo Cimaglia

 

14 giugno 2016


Agenda eventi

  Evento di Crusca

  Collaborazione di Crusca

  Evento esterno


Avvisi

Chiusura straordinaria dell'Accademia

Avviso da Crusca

Avvisiamo gli interessati che la sede dell'Accademia resterà chiusa venerdì 7 aprile 2023.

Lavori nella sala di lettura della Biblioteca

Avviso dalla biblioteca

A causa dei lavori di installazione del nuovo impianto antincendio nella Sala di lettura della Biblioteca che avranno luogo dal 13 marzo al 14 aprile 2023:

  • dall’8 al 23 marzo non saranno disponibili le opere collocate nel ballatoio della sala di consultazione;
  • dal 13 al 24 marzo tutti i volumi conservati all’interno della sala di consultazione non saranno disponibili;
  • nella settimana dal 20 al 24 marzo, la Biblioteca sarà completamente chiusa al pubblico per due giorni. Le date saranno comunicate non appena verranno stabilite d’intesa con la ditta alla quale sono stati affidati i lavori.

Ordine di servizio

Avviso da Crusca

In ottemperanza alla normativa vigente, si raccomanda a tutti coloro che frequentano, a vario titolo, la Villa medicea di Castello, l’osservanza delle seguenti regole da adottare per il contenimento dei consumi energetici:
- all’interno della Villa l’esercizio degli impianti termici di climatizzazione alimentati a gas naturale è consentito per 11 ore giornaliere dall’8 novembre al 7 aprile (art. 1 comma 2 del Decreto del Ministro della Transizione ecologica del 6 ottobre 2022);
- la media ponderata delle temperature dell'aria, misurate nei singoli ambienti di ciascun locale della Villa per la climatizzazione invernale non deve essere superiore a 19 gradi centigradi, più 2 gradi centigradi di tolleranza (art. 19-quater del Decreto legge n. 17 del 1° marzo 2022);
- l’apertura delle finestre per il ricambio dell’aria deve essere limitata allo stretto necessario;
- regolare la luminosità della luce artificiale a seconda della luminosità esterna;
- spegnere le luci, il monitor del PC e il fancoil quando ci si allontana dalla propria postazione di lavoro e al termine del proprio orario di lavoro;
- non stampare mail o altri documenti, se non strettamente necessario.

Vai alla sezione

Notizie dall'Accademia

L'Accademia risponde a un quesito sulla parità di genere negli atti giudiziari posto dal Comitato Pari opportunità del Consiglio direttivo della Corte di Cassazione

09 mar 2023

Le settimane estive della Crusca: corsi per docenti di italiano all’estero

06 mar 2023

L'Accademia collabora all'organizzazione di un corso di perfezionamento sulla scrittura del diritto

17 feb 2023

L'approccio dell'Unione Europea al multilinguismo in uno studio recente pubblicato dalla Commissione per la cultura e l'istruzione (CULT) del Parlamento europeo

15 feb 2023

L'accademica Giovanna Frosini nominata presidente dell'Ente Nazionale Giovanni Boccaccio

14 feb 2023

Scomparsa l'accademica Bice Mortara Garavelli

26 gen 2023

Antichi maestri: un allestimento teatrale appositamente pensato per la Crusca

11 nov 2022

Scomparso lo storico della lingua Andrea Dardi

02 nov 2022

Vai alla sezione