F. Fabrizioni e M. Vigliero, S. Bionda e M. Scarpato, chiedono delucidazioni sulla quale sia la grafia da preferire tra Iraq e Irak. Il sig. G. Prati chiede lumi sulla pronuncia dei nomi delle città irachene Bassora e Bagdad.
Iraq / Irak
Come per molti nomi trascritti da un altro alfabeto, la grafia del nome Iraq/Irak è oscillante. La trascrizione dall'arabo del nome ufficiale del paese è al-'Iraq, dove al non è altro che un articolo definito (come per Il Cairo): quindi, la traslitterazione più fedele all'arabo, secondo le norme convenzionalmente utilizzate (ad esempio, nel DOP [Dizionario di Ortografia e di Pronunzia di Migliorini-Tagliavini-Fiorelli, 1999, Torino, RAI-ERI, prima ediz. 1969] e nell'Enciclopedia Italiana) è quella con la q. Come riprova, tale grafia compare sia nel Calendario Atlante De Agostini (edito annualmente dall'Istituto Geografico De Agostini, Novara), sia nella definizione del termine iracheno nel DISC (Dizionario Italiano Sabatini Coletti), nel Grande Dizionario Italiano dell'Uso di Tullio de Mauro (2000, UTET) e nello Zingarelli 2002. Il DOP elenca tra le italianizzazioni del nome Iraq, Irak e anche Irac, in quest'ordine.
Una voce contraria è rappresentata da un documento dell'Ordine dei Giornalisti intitolato "Come si scrive per Il sole 24 Ore" (http://www.odg.mi.it/corso/scrive.htm, documento datato 2001 ma aggiornato al 2003), che raccomanda la grafia Irak, probabilmente perché in fine di parola la q sembra un'anomalia. Del resto, c'è da dire che quella con la k è la grafia adottata anche in Francia, probabilmente per ragioni di chiarezza: anche per loro, come per tutte le lingue romanze (ma normalmente anche in inglese e tedesco) q è sempre seguita da u+vocale, tranne che in rare eccezioni.
Scorrendo i media italiani, si trovano quasi solo esempi della grafia con la q: la adottano tutti i maggiori telegiornali e quotidiani, e perfino sul sito del "Sole 24 ore" ci sono delle oscillazioni nella grafia (in particolare, una finestra pop up che si apre appena si accede al sito reca scritto Speciale Irak sul bordo e Speciale Iraq all'interno), mentre sulla prima pagina della versione "cartacea" del quotidiano del 25 marzo 2003 si trova scritto Irak. Anche una ricerca su Internet eseguita con Google (www.google.com) sui siti italiani mostra che la grafia Iraq è ampiamente maggioritaria: 192.000 occorrenze a fronte di 16.900 pagine contenenti Irak (in ambito internazionale, 10.400.000 occorrenze contro 2.710.000); i media italiani sembrano generalmente essersi allineati all'uso internazionale, ma soprattutto angloamericano, maggioritario: le fonti anglofone, riferimento imprescindibile in questo momento storico, usano Iraq, e l'aggettivo iraqi, che è un esatto calco dell'aggettivo maschile dell'arabo parlato, cioè 'iraqi.
In italiano, seguendo i dizionari, l'abitante dell'Iraq è chiamato irakeno, termine impiegato preferibilmente da chi chiama il paese Irak (2.820 occorrenze sulla Rete italiana) o iracheno, normalmente usato da chi scrive Iraq (decisamente maggioritario sul Web: 32.100 occorrenze sui siti italiani). La ricerca sui siti italiani elenca fra i risultati anche 410 occorrenze di iraqeno e 234 occorrenze di iraqueno, probabilmente influenzate, nell'uso della q, dall'aggettivo inglese corrispondente: il loro uso è da evitare, perché la pronuncia di q come velare sorda k non è propria nell'italiano (tranne che per il caso di Qatar, pronuncia /katàr/ a sua volta scritto seguendo le correnti regole di traslitterazione dall'arabo).
La pronuncia più vicina all'arabo del nome del paese è /iràk/, anche se ovviamente la pronuncia araba è molto più complessa. In particolare, l'"apostrofo" anteposto al nome è in realtà una piccola c scritta in apice, che indica una fricativa o approssimante faringale sonora, chiamata 'ayn. La i a seguire è molto aperta (quasi una e), r è uguale alla pronuncia italiana, la a è lunga e pronunciata posteriore (come l'inglese father), la q è un'occlusiva uvulare sorda, cioè un suono prodotto con un'occlusione completa realizzata dal dorso della lingua contro l'ugola.
Riguardo ai nomi delle due città citate dal signor Prati, si può dire che la trascrizione più fedele è Baghdad (secondo Google Italia, 39.800 occorrenze contro 16.900 della grafia senza h); il DOP riporta come pronuncia /baghdàad/. Per Bassora, la pronuncia più corretta è /bàssora/; a proposito di quest'ultima, su siti angloamericani, per esempio CNN (www.cnn.com), si può verificare che in inglese il nome della città è trascritto Basra, dal che è facile intuire che difficilmente la pronuncia corretta potrebbe essere /*bassòra/. La o è una cosiddetta vocale anaptittica, ovvero una vocale d'appoggio, inserita, nell'italianizzazione del nome, tra le due consonanti per evitare le difficoltà di pronuncia create dal poco comune nesso sr.
Si ringrazia il prof. Gianguido Manzelli, dell'Università di Pavia, per i preziosi consigli.
A cura di Vera Gheno
Redazione Consulenza Linguistica
Accademia della Crusca
9 maggio 2003
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