Alcuni utenti, come Massimiliano Stefani da Trieste, Antonio Cafarella da Brescia, Roberto Di Mario da Roma e Filippo Buttà da Palermo, "chiedono lumi" sull'avverbio asseritamente. Ci viene chiesto se si possa usare, se sia corretto e addirittura se esista!
L'uso "asseritamente" esatto di asseritamente
L'avverbio asseritamente è usato soprattutto in testi di natura giuridica con il significato di 'secondo quanto sostenuto o affermato'; "i danni asseritamente subiti da un cittadino" sono, ad esempio, i danni subiti da un cittadino, secondo quanto egli stesso ha dichiarato.
Il termine, diffuso in ambito giuridico fin dai primi del Novecento, non è però registrato né nei vocabolari dell'uso della lingua italiana (GRADIT, Sabatini-Coletti 2008, Devoto-Oli 2008, ecc.), né nel GDLI del Battaglia, né si riscontrano attestazioni nei lessici tecnico-specialistici.
L'avverbio è un derivato in -mente del participio passato del verbo asserire che significa 'affermare, sostenere'. Asserire proviene dal verbo latino ASSERĔRE che era un termine di uso giuridico e aveva il significato iniziale di 'dichiarare libero uno schiavo o rivendicarne il possesso'. Nel tempo, già nella lingua latina, il termine aveva assunto il significato traslato di 'dichiarare con certezza', tanto che ancora oggi, ad esempio, nel linguaggio del diritto 'asserire qualcosa in giudizio' vale a dire 'vantare una pretesa in un processo' (Sabatini-Coletti 2008).
Come ha sottolineato Emilia Calaresu, asseritamente è l'unico avverbio italiano che consente al parlante di riportare "discorsi che non ha ascoltato in prima persona dalla fonte originaria e di cui non può garantire, per sua propria ammissione, una riproduzione verbatim". Nella nostra lingua infatti, le strategie linguistiche che permettono di riportare la parola d'altri senza assumersi la responsabilità della veridicità di quanto riportato sono per lo più strutture sintattiche, come per esempio le espressioni dice Marco, secondo quanto sostiene Raffaella, a quanto sento, a quanto so, si dice ecc. L'avverbio asseritamente rappresenta pertanto la scelta comunicativa più economica ed efficace, che trova riscontro anche nell'avverbio tedesco angeblich, e negli avverbi inglesi reportedly, purportedly, allegedly (come osservato da Federica Venier).
Per quanto riguarda l'uso, il termine non ha mai abbandonato la sfera del linguaggio giuridico, ma nel tempo è penetrato anche in altri ambiti. A partire dagli anni Venti del Novecento, asseritamente viene impiegato anche in testi di natura medico-scientifica ("denunce di malattia venerea asseritamente contratta dai soldati", in "Rassegna di studi sessuali ed eugenica", 1926) e di natura storico-archeologica ("il santuario ligure sorto attorno a un'immagine asseritamente translata da Ragusa", in "Hrvatska reviya", 1939). Dalla seconda metà del secolo, l'uso dell'avverbio si estende anche al linguaggio giornalistico e comincia a essere usato anche nella lingua comune, come testimonia la ricerca in rete (Google) che ha prodotto 195.000 risultati. Solo per fare un esempio basterà ricordare che, in una recente dichiarazione, l'ex ministro Claudio Scajola ha fatto riferimento a "un'intervista asseritamente resa" da sua moglie, dalla quale prendeva le distanze.
Dunque, anche se l'ambito d'uso più appropriato di asseritamente è quello giuridico, l'efficacia comunicativa dell'avverbio lo legittima anche in contesti diversi e meno tecnici.
Per approfondimenti:
A cura di Angela Frati e Stefania Iannizzotto
Redazione Consulenza Linguistica
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Piazza delle lingue: Lingua e diritto
20 luglio 2010
Evento di Crusca
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