Sono numerosi i lettori che si interrogano sull’origine della forma esclamativa mannaggia: ecco la risposta di Giuseppe Patota.
Mannaggia!
Intorno all’origine e ai tempi, modi e luoghi della diffusione della parola mannaggia – un’esclamazione che può ricorrere da sola (“Mannaggia!”) o concorrere a formarne altre (“Mannaggia a te!”, “Mannaggia (al)la miseria!”) con lo stesso, ben noto significato di accidenti! –, i vocabolari generali, storici ed etimologici danno indicazioni diverse, talvolta contrastanti.
Una prima ipotesi è che sia una voce di origine meridionale, derivata dalla fusione (tecnicamente, l’univerbazione) di tre parole distinte: mal(e) n(e) aggia (equivalente meridionale di abbia); una seconda ipotesi è che sia la forma ridotta per sincope (cioè per perdita di una sequenza fonica interna) della parola malannaggia, anch’essa ritenuta di provenienza meridionale, nata a sua volta dal tamponamento di malanno ‘anno cattivo’ e aggia ‘abbia’ (dunque significante, letteralmente, ‘abbia un malanno’).
Per decidere quale delle due ipotesi sia corretta sarà necessaria una ricerca più approfondita. Chi scrive – che s’impegna a farla fin d’ora, ringraziando i lettori per avergliene dato l’idea – propende per la seconda ipotesi, e contemporaneamente è portato a considerare di provenienza meridionale non l’intera sequenza (e dunque non il suo risultato finale malannaggia) ma la sola forma verbale aggia, già attestata nei poeti siciliani e per loro tramite diffusa fin dal Duecento in testi letterari prodotti in varie zone d’Italia, Toscana compresa.
Per approfondimenti:
8 settembre 2017
Evento di Crusca
Collaborazione di Crusca
Evento esterno
Avvisiamo gli studiosi che dal 1° maggio 2022 per accedere alla Biblioteca non è più necessario esibire la certificazione verde (green pass) né indossare una mascherina, che rimane però fortemente raccomandata nei locali aperti al pubblico o in caso di assembramento.
Avvisiamo che dal 1° maggio, a norma del D.L. 24 marzo 2022 n. 24 e dell'Ordinanza del Ministero della Salute del 28 aprile 2022, per accedere ai locali dell'Accademia, all'Archivio e alla Biblioteca non è più necessario esibire la certificazione verde (green pass) né indossare una mascherina, che rimane fortemente raccomandata nei locali aperti al pubblico o in caso di assembramento.
Avvisiamo gli studiosi che dal 1° aprile 2022, con l’entrata in vigore del Decreto Legge 24/22 (cosiddetto Decreto Riaperture), per accedere all'Archivio dell'Accademia non sarà più necessaria la certificazione verde (green pass), né base né rafforzata. È obbligatorio invece indossare una mascherina chirurgica.
Avvisiamo gli studiosi che dal 1° aprile 2022, con l’entrata in vigore del Decreto Legge 24/22 (cosiddetto Decreto Riaperture), per accedere alla Biblioteca non sarà più necessaria la certificazione verde (green pass), né base né rafforzata. È obbligatorio invece indossare una mascherina chirurgica.