Un lettore ci segnala il termine memoriale, da tempo usato dai media per indicare “un monumento in ricordo di…” ma che non gli risulta presente nei vocabolari: si può usare?
Il lettore, col quale ci scusiamo se rispondiamo solo dopo troppo tempo alla sua domanda, ha perfettamente ragione. Memoriale nel senso di ‘monumento, complesso architettonico eretto a ricordo di qualcuno o di qualcosa’ è stato a lungo assente da molti dizionari dell’uso, non lo si trova nell’enorme GDLI né nell’altrettanto vasto GRADIT. È presente solo nei significati (aggettivali, quasi sempre antichi, o sostantivali) di ‘scritto, testo, parole ecc. che fanno memoria di qualcosa, raccolgono memorie, testimonianze, documenti di qualcosa o qualcuno’ ecc., per cui sono celebri “il memoriale di Sant’Elena” (di Napoleone) o “il memoriale di Yalta” (di Togliatti). Ma è una singolare lacuna dei nostri principali dizionari, perché memoriale è da tempo comunemente usato anche nel significato di ‘costruzione in ricordo di…’, come il Memoriale della Shoah, gli innumerevoli Memoriali della prima guerra mondiale e dei suoi caduti. Il DELI lo attesta in questo significato già nel Dizionario del Petrocchi del 1891, che rimandava a una citazione cinquecentesca da una nota all’epistolario del Bibbiena, in un contesto in cui però la parola non sembra designare un monumento. Significativamente, le ultime edizioni del Nuovo Devoto-Oli hanno introdotto questa accezione che mancava al lemma ancora nell’edizione del 2014. Molti monumenti (come quello stesso del Vittoriano), Sacrari, Cimiteri di guerra ecc., luoghi e architetture dedicate al ricordo (a Roma c’è anche il “Memoriale del giuramento di Bòlivar”) sono infatti spesso noti col nome di Memoriale. Si tratta di un calco dell’inglese memorial, che vale appunto ‘commemorazione, in/a ricordo’: nella forma di prestito integrale si adopera oggi quasi solo per manifestazioni sportive intitolate a qualche atleta scomparso, ma fino a pochi anni fa si usava anche per monumento commemorativo, come registrato da parecchi dizionari, che dotavano l’anglismo anche di questa accezione. Poi il significato di ‘monumento, installazione, complesso architettonico a ricordo di’ si è affermato nella forma adattata della parola e quindi ormai dovrebbe costituire o una nuova accezione del sostantivo memoriale, come nel Nuovo Devoto Oli, o, come aveva fatto lo Zingarelli degli anni ottanta (probabilmente riprendendo il DELI) con una buona soluzione poi stranamente cancellata, un secondo lemma memoriale, sostantivo dall’etimologia sua propria, adattamento dell’inglese memorial, a sua volta, si capisce, discendente del memorialem latino.
Vittorio Coletti
20 maggio 2022
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