Con la presente scheda si risponde ai molti utenti che hanno posto domande su vari tipi di problemi di accordo.
Problemi di accordo
I casi che pongono problemi di accordo presentano una questione basilare comune, la non coincidenza tra significato logico o naturale e la categoria grammaticale: è noto infatti che in italiano (come in tutte le lingue alfabetiche) l'attribuzione del genere, ma più in generale il legame che tiene unito significante e significato, è del tutto arbitrario. Il mancato accordo può riferirsi sia al genere che al numero: per il genere, in alcuni casi non vale nemmeno il criterio del sesso per gli esseri animati e può accadere che al genere maschile o femminile grammaticale non corrisponda lo stesso genere in natura (la guardia, la vedetta, la sentinella ad esempio sono sostantivi femminili che per lo più si riferiscono ad un essere animato di sesso maschile; oppure il soprano, il mezzosoprano sono cantanti donne indicate però con sostantivi di genere maschile); per il numero si possono trovare elementi grammaticalmente singolari che però rimandano ad una pluralità di oggetti e che, quindi, logicamente, vengono percepiti come plurali.
Casi problematici per l'accordo del genere:
Casi problematici per l'accordo di genere e numero:
Casi problematici per l'accordo del numero:
(1) Ma è anche da notare il colore delle vesti e la fluidità del tratteggio (correzione: sono);
(2) Un secolo dopo fu ampliato il transetto e il coro (correzione: furono ampliati);
(3) Fu in questo periodo che conobbe G. Mazzini, cui lo legò subito una profonda amicizia e una comune visione degli ideali patriottici (correzione: legarono).
È interessante notare che spesso si è pervenuti a correzioni del genere in una fase piuttosto avanzata della lavorazione, dopo che il testo era stato letto e riletto da più persone, senza subire correzioni. Anche qui, come nel caso precedente, l'antichità del fenomeno, la diffusione anche nel parlato e l'assenza di controindicazioni sul piano della chiarezza dei rapporti sintattici ne potrebbero consentire la definitiva accettazione, almeno in testi che non siano "fortemente vincolanti".
Tra gli esempi riportati da D'Achille ce n'è un altro che riguarda l'accordo dell'aggettivo con una lista di sostantivi maschili e femminili ("un sistema cosmologico a più livelli, dove sono raffigurate le immagini dei mesi, i pianeti, i segni dello zodiaco", correzione: raffigurati): anche in questi casi può sorgere il dubbio sul genere dell'aggettivo. La regola prevede l'accordo al maschile, ma la vicinanza dell'aggettivo ad un sostantivo femminile può condizionare la scelta del genere dell'aggettivo, soprattutto quando, come nell'esempio riportato, l'aggettivo (o participio passato) preceda la lista dei sostantivi.
Da questa sintetica rassegna dei casi più controversi, sembra emergere una tendenza diffusa verso la cosiddetta "concordanza a senso" e in direzione di un allentamento della norma, fondata spesso sull'esempio degli usi letterari, che prevedeva un rigido accordo grammaticale, anche quando il genere e il numero logico non corrispondesse a questo.
Per approfondimenti:
A cura di Raffaella Setti
Redazione Consulenza Linguistica
Accademia della Crusca
19 marzo 2004
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