Un numero considerevole di lettori ci chiede informazioni sull’anglismo report: dalla pronuncia al genere grammaticale fino alla sinonimia con altre parole italiane tra cui rapporto. Altri lettori ci domandano inoltre se siano in uso i derivati reportare e reportistica. Infine ci viene chiesto quale sia la differenza tra bollettazione e report di magazzino.
L’anglicismo report, ormai entrato a far parte del lessico italiano (GRADIT 1999), registrato da tutti i dizionari più recenti a partire dal GRADIT e dal Supplemento 2009 al GDLI, indica una ‘relazione’, un ‘resoconto’ e viene utilizzato frequentemente, ma non esclusivamente, in ambito aziendale e diplomatico. Il Garzanti 2008 segnala anche il significato riferito al lessico dell’informatica di ‘rappresentazione schematica di una serie di dati in forma tabellare o schematica, in modo che possano essere stampati e letti con facilità’.
Per quanto riguarda la pronuncia, l’OED, registra la parola con l’accento tonico sulla seconda sillaba, la cui consonante è aperta: ripò(r)t. Sulla pronuncia della parola in italiano ci sono alcuni dubbi: infatti tra i dizionari italiani, il Devoto-Oli 2019 registra l’accento all’inglese (repòrt), il GRADIT, il GDLI, il Garzanti 2017 e il Vocabolario Treccani online registrano una pronuncia con ritrazione dell’accento sulla prima sillaba con consonante aperta (rèport), mentre lo Zingarelli 2020 e il Nuovo Treccani 2018 (ediz. cartacea) con consonante chiusa (réport). Da alcune inchieste da me personalmente condotte presso alcune aziende di Roma, accanto a queste pronunce si affianca quella di rìport, ma comunque la pronuncia prevalente, per lo meno in ambito aziendale, risulta essere quella di rèport secondo la tendenza dell’italiano alla ritrazione dell’accento in parole straniere ossitone che finiscono per consonante, favorita dall’assenza dell’accento grafico (del tipo Ìslam, o in parole francesi come dèpliant, mìgnon). A favore della pronuncia rèport ha giocato la diffusione della trasmissione televisiva Rèport, annunciata sulle reti Rai con questo accento.
Il genere grammaticale della parola vede concordi tutti i dizionari italiani i quali la registrano al maschile: dal neutro inglese si passa al genere maschile in italiano senza troppe difficoltà, per cui forse ha giocato la presenza del sostantivo maschile italiano rapporto. Facendo una ricerca sulle pagine in italiano di Google si nota che sebbene il maschile sia effettivamente il genere prevalente con ben 7 milioni di riscontri, il genere femminile non è del tutto assente: infatti registra ben 12.500 risultati circa (ricerca del 29/9/2019 nelle pagine in italiano). I dati relativi al femminile vanno comunque ridimensionati se si pensa all’uso di report come aggettivo all’inglese, ovvero anteposto a nomi femminili: la report card, la report definition e simili.
Stando a questi dati, alle marche nei dizionari nonché alle occorrenze nei giornali e nei libri in cui la parola risulta sempre maschile, è fuori dubbio che rèport sia ormai entrato nel lessico italiano con questo genere grammaticale. Per quanto riguarda la forma plurale, la parola, come molti dei forestierismi entrati nell’italiano, rimane invariata: i rèport. (vedi la scheda di Raffaella Setti sul plurale dei forestierismi).
La base della parola è il verbo latino rĕportāre formato dal suffisso iterativo re + il verbo portare: ‘portare di nuovo’ cioè ‘riferire’. Dal latino sono derivati, fin dal XIV secolo, il francese reporter e l’italiano riportare, l’occitanico antico reportar, il catalano e lo spagnolo reportar. Ma la parola rèport a cui facciamo riferimento arriva in italiano dall’inglese e si tratterebbe di un cosiddetto cavallo di ritorno: infatti stando alla ricostruzione etimologica proposta dall’OED, il verbo inglese [to] report (da cui poi il sostantivo report) sarebbe arrivato dal latino grazie alla mediazione dell’anglo-normanno e del francese medievale.
In italiano non mancano parole con significato ed etimologia affine a quella di rèport, le quali però hanno subìto un calo di vitalità: dal verbo riportare ‘riferire’ è derivato il sostantivo riporto con il significato di ‘discorso riferito’, ‘rapporto’, ‘relazione’, registrato come parola obsoleta nel GRADIT e ormai desueta nei dizionari più recenti come lo Zingarelli 2020. Più vitale rispetto a quest’ultima è la parola rapporto: dal verbo rapportare composto da r(i) e apportāre. Nonostante la presenza di parole italiane con base etimologica affine e dal significato simile come riporto e rapporto, l’italiano ha preso in prestito dall’inglese rèport probabilmente in virtù della specializzazione di significato che la parola ha subìto in quella lingua e dal restringimento del suo impiego all’ambito amministrativo, aziendale e diplomatico: ‘an evaluative account or summary of the results of an investigation, or of any matter on which information is required (tipically in the form of an official or formal document) given or prepared by a person or body appointed or require to do so)’ [‘un resoconto dal carattere valutativo o una sintesi dei risultati di un’indagine o di qualsiasi altra questione sulla quale siano richieste informazioni (tipicamente sotto forma di un documento ufficiale o formale) fornite o preparate da una persona o un organismo designato o tenuto a farlo)’]. Consultando l’archivio del quotidiano “la Repubblica”, ci si accorge che le prime occorrenze di rèport, si riferiscono a titoli di documenti ufficiali stilati in inglese: US News and World Report, London Oil Report, Inside Report e simili. Come anglismo non adattato invece, comincia a comparire nel 1987:
Ai suoi colleghi comunitari Ciampi presenterà oggi un voluminoso report con dentro elencate tutte le strade per migliorare il funzionamento del sistema. (Elena Polidori, Governatori riuniti per riformare lo SME; l’FMI esamina l’Italia, Repubblica.it, 8/9/1987)
Le famiglie tedesche, secondo il report annuale della Grner e Jahr, hanno risparmiato ben 2,3 miliardi di marchi. (Giuseppe Turani, Megatrends: occupazione, l’Europa a due velocità, Repubblica.it, 12/2/1988)
Confrontando le occorrenze di rèport negli articoli più recenti di alcuni quotidiani si nota che il significato è rimasto invariato e che il termine viene usato per indicare un resoconto dettagliato (eventualmente corredato da dati, tabelle e grafici), stilato spesso da un organo deputato a questa funzione, sia in ambito diplomatico e amministrativo, sia in ambito aziendale, dove risulta particolarmente vitale:
Secondo gli analisti di Mediobanca, come si legge nel report pubblicato ogni mattina dall’istituto, ci sono alcuni settori potenzialmente interessati da questa decisione, a cominciare dal settore aeronautico. (Redazione Economia, Dazi Usa, i titoli italiani più esposti secondo Mediobanca: ci sono anche Leonardo e Campari, Corriere.it, sez. Economia, 3/10/2019)
Nei prossimi mesi, in chiusura d’anno, il mercato immobiliare registrerà prezzi in aumento nelle grandi città, con una crescita dei valori dall’1% al 3%. A renderlo noto è un report di Tecnocasa in cui si evidenzia anche che nelle realtà più piccole e intermedie, come i comuni dell’hinterland e i capoluoghi di provincia, i prezzi rimarranno stabili. [...] Milano nel frattempo corre più veloce delle altre città con un rialzo dell'1% dei prezzi delle case appurato nei primi sei mesi dell’anno. A riferirlo questa volta è il report “Rilevazione dei prezzi degli Immobili della Città Metropolitana di Milano” sul primo semestre 2019, realizzato dalla Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi, attraverso una Commissione di rilevazione composta dalle principali Associazioni di Categoria ed Ordini Professionali del settore. (S.f., Immobiliare, a fine anno in aumento i prezzi delle case, ilMessaggero.it, 30/9/2019).
Spesso si alterna in maniera sinonimica ad altri sostantivi italiani come relazione (a volte però, in ambito aziendale, il rèport è una parte tabellare inclusa all’interno di una relazione):
Come si fa una relazione: la guida completa per creare report lavorativi. In questa guida vediamo come si fa una relazione. Conosci i 6 step necessari per scrivere un report completo ed efficace? [...] Che cos’è una relazione? [...] In poche parole, si tratta di un testo in cui sintetizzi i risultati di una ricerca, i contenuti di un progetto o gli eventi di un’esperienza. Per esempio, può essere il report mensile del lavoro svolto in azienda. Lo scopo principale è informare chi leggerà la relazione riguardo un fatto che gli interessa o potrebbe interessargli. Ma come si fa a preparare un report efficace? (Felice Lanzaro, Come si fa una relazione: la guida completa per creare report lavorativi, marketers.media, 4/6/2019)
O come rendicontazione e resoconto:
Con il prossimo rapporto annuale in vista della prossima manovra economica l’Alleanza per lo Sviluppo Sostenibile (Asvis) ha fatto sapere che presenterà la proposta di una legge annuale della sostenibilità che preveda interventi organici e non frastagliati tra i tanti provvedimenti ma anche l’uso dei fondi per industria 4.0 finalizzati all’economia circolare e per aiutare le imprese sui costi per i report di sostenibilit0. “Proponiamo che venga fatta una legge annuale sullo sviluppo sostenibile – ha detto Enrico Giovannini, portavoce dell’Asvis –. Sarebbe una risposta molto seria”. Altro tema è quello della rendicontazione sullo sviluppo sostenibile, obbligatoria solo per le grandi imprese “perché veniva vista solo come un costo”. (s. f., Manovra, Patuanelli: “Fermo il possibile per evitare qualsiasi tipo di aumento”, ilMessaggero.it, 26/9/2019)
In realtà, il report è uno degli strumenti più importanti per dare modo al intero [sic] team di lavoro (non solo al tuo dipartimento) di essere parte del processo di marketing. [...]. Se fossero più frequenti, non avresti abbastanza dati freschi o rilevanti da inserire; l’attività di reporting ti toglierebbe inoltre troppo tempo e comunque non ti puoi aspettare che ai piani alti leggano un resoconto alla settimana. (Peter Lang, Gli elementi chiave per un report di marketing che funzioni, uhurunetwork.it, s.d.)
O anche rapporto:
L’avvio del primo Shoe Report ha finito, per pura coincidenza, col trovarsi a cavallo tra la chiusura del precedente ciclo che stava peraltro raccogliendo i frutti di una ristrutturazione [...] Tale Rapporto perciò ha accompagnato il settore calzaturiero (e i relativi stakeholder) durante l’attraversamento della crisi. (Nadio Delia, Shoe Report 2015. Settimo Rapporto Annuale, Milano, Franco Angeli, 2015)
In altri ambiti però la sinonimia risulta meno accentuata visto che rapporto indica più specificatamente un ‘ragguaglio di avvenimenti’ del tipo fare un rapporto dettagliato della situazione; farò rapporto ai superiori o di ‘resoconto scritto che contiene i fatti che si vogliono far conoscere’: mandare, stendere un rapporto (Zingarelli 2020). A questi significati si aggiungono quelli più specialistici di ambito militare di ‘relazione scritta per notificare avvenimenti, mancanze disciplinari, incidenti e sim.’ e di ‘notizia di reato fornita dagli ufficiali o agenti di polizia giudiziaria o da altri pubblici ufficiali o da esercenti un pubblico servizio all’autorità giudiziaria’. Invece rèport non presenta questi significati mentre aggiunge all’accezione di ‘relazione’, quella di ‘riassunto dettagliato di un sondaggio o un’indagine di mercato’ con eventuali previsioni sull’andamento futuro:
In queste ore Facebook ha pubblicato un interessante report su come cambiano le abitudini dei consumatori e le relative strategie di marketing che portano i navigatori ad acquistare sempre di più on-line. [....] Il report ha evidenziato come il percorso che porta ad un acquisto finale sia cambiato significativamente negli ultimi anni e soprattutto la rivoluzione si è avuta con l’avvento dei social media. (Antonio Papini, Il nuovo report di Facebook sull’evoluzione del percorso di acquisto, studiosamo.it, 21/9/2018)
Secondo i dati raccolti e presentati nel report compilato dal Ministero della Salute, in tutta Italia sono circa 200mila i celiaci, i quali hanno speso in prodotti senza glutine circa 250 milioni di euro, con una media annua nazionale di circa 1.200 euro pro capite. Sempre secondo i dati riportati nel documento ministeriale [...]. (s. f., Sempre più attenzione per i celiaci con alimenti prelibati e salutari, Repubblica.it, 2/3/2019)
Con l’aiuto di alcune applicazioni software come Access, sono nati alcuni programmi in grado di ricavare e poi conseguentemente organizzare i dati presenti all’interno di un database sotto forma di rèport:
I report osservano loro regole interne piuttosto complesse per quanto riguarda la disposizione dei dati nelle pagine, ma in merito all’origine dei dati seguono la logica delle loro fonti, siano essere tabelle o query. Se si costituisce un report per stampare un flusso di dati che deriva da una query con parametri, al momento dell’esecuzione del report viene eseguita anche la query corrispondente, con la relativa richiesta di parametri. (Marco Ferrero, Laboratorio di Access 2002, Milano, Apogeo, 2002, p. 126)
La fortuna della parola associata all’idea di un resoconto che risponda a determinati e prestabiliti parametri, per lo più schematici, ha reso il rèport una sorta di genere testuale:
Stai cercando consigli su come scrivere un report? Sei alle prese con la redazione di un testo di analisi, critica, approfondimento e descrizione di un progetto o di uno studio. Si tratta di un processo delicato che merita attenzione e cura. La buona redazione dipende da tanti fattori, in primis la conoscenza dell’argomento e in seconda istanza la capacità di strutturare il discorso in maniera logica, sintetica e chiara. Con l’aggiunta di una buona formattazione e di un’impaginazione ad hoc otterrai un report eccezionale, capace di catturare l’attenzione. [...] Esistono report di vendita, report del settore marketing, report sullo stato delle risorse umane. L’ambito aziendale mostra molti esempi, ma non è il solo. Anche in altri campi, come nell’arte e nelle scienze sociali le relazioni scritte vengono applicate molto spesso per tenere conto degli avanzamenti di una ricerca o di un progetto. (s.f., Come scrivere un report: linee guida e consigli utili, Foggia.unicusano.it, 23/8/2018)
La fortuna che ha riscontrato il termine rèport si coglie nella diffusione del derivato reportistica, che è stato inserito solo nello Zingarelli 2020 con le definizioni ‘attività consistente nel redigere report’ (es. reportistica aziendale) e anche ‘insieme di report’ (es. la reportistica di un evento). La parola reportistica è un derivato ottenuto attraverso la suffissazione di -istica che si può aggiungere a basi nominali per formare direttamente nomi di vario significato, senza passare necessariamente per uno stadio aggettivale (vedi la risposta di Valeria Leoncini su tempistica, scontistica, eventistica). Il sostantivo reportistica va distinto dall’aggettivo reportistico, presente in tutti i repertori lessicografici italiani a partire dagli anni Cinquanta: questo aggettivo deriverebbe dall’anglismo reporter (‘nel linguaggio giornalistico, corrispondente, inviato speciale, cronista’) ed equivarrebbe a ‘relativo ai reporter, giornalistico’ (GRADIT 1999).
Si alterna a reportistica a volte con lo stesso significato a volte con uno affine, il prestito non adattato reporting registrato nel Devoto-Oli 2012 (ma già a partire da Sabatini-Coletti 2008) come ‘la rilevazione periodica dei dati relativi alla gestione e all’andamento di un’azienda e la loro trasmissione ai dirigenti dell’azienda stessa’. Ritroviamo reporting anche nel Vocabolario Treccani online in cui ha due significati, uno relativo a reporter, l’altro a rèport ovvero ‘Stesura di una relazione, di un report’.
Inoltre, alcuni lettori ci chiedono delucidazioni sul verbo reportare nel significato di ‘fare un report’. Il verbo reportare viene registrato dal GDLI come forma variante di riportare ‘portare di nuovo’ con tutti i significati derivati per estensione, eccetto quello di ‘fare un report’. Con questo significato la voce non è stata riscontrata in nessun repertorio lessicografico e facendo alcune indagini in Internet risulta molto difficoltoso trovare occorrenze di questa accezione. È stata riscontrata una certa vitalità del termine nel lessico specialistico dei videogame, in cui reportare significa appunto ‘fare un report’ in cui report indica ‘segnalazione’ circa il comportamento di un giocatore scorretto il quale può essere addirittura bannato, cioè segnalato ed espulso. Fuori da questo ambito gergale viene preferito il sintagma fare un report, che non crea omonimia con il verbo italiano reportare, variante meno frequente di riportare.
Infine, un lettore ci chiede se rèport sia un sinonimo di bollettazione, parola usata nelle attività di un magazzino. Anzitutto la parola bollettazione è registrata nel GRADIT VII (Nuove parole italiane dell’uso 2003), nel Supplemento 2009 del GDLI, nello Zingarelli 2020 con il significato di ‘fatturazione ed emissione di una bolletta pertinente al consumo di una determinata utenza’ e anche ‘compilazione ed emissione di una bolletta’ (GDLI, Supplemento 2009). In questo caso la parola risulterebbe un derivato dal verbo bollettare (a sua volta dal sostantivo bolletta) inserito nel volume Neologismi. Parole nuove dai giornali 2008-2018 della Treccani (2018) che ha il significato di ‘emettere bollette di pagamento’. Da alcune ricerche in Internet la parola bollettazione sembrerebbe avere un significato differente rispetto a quello registrato nei dizionari: esso si riferirebbe all’insieme di azioni che prevedono il pagamento di un articolo, l’evasione dello stesso, la consegna con la relativa documentazione che viene registrata in appositi programmi. La bollettazione registra il DDT (Documento di Trasporto), le fatture, le schede di trasporto e soprattutto le bolle di trasporto, di accompagnamento o di comodato ovvero tutta la documentazione che si produce per la consegna di un prodotto. Confrontando i siti delle aziende che gestiscono la consegna di prodotti acquistati on line, o alcuni annunci di offerte di lavoro per addetti alla bollettazione nei magazzini, si evince che il report di magazzino è leggermente differente: il report aziendale di magazzino è un resoconto generale che si basa sulle varie bollettazioni, ovvero è uno sguardo d’insieme che, prendendo in esame tutte le bollettazioni (riferibili a un singolo prodotto ciascuna), riassume l’andamento complessivo delle merci, desumendone dati e statistiche utili a comprendere l’attività del magazzino e dunque dell’azienda referente. La bollettazione è applicabile al singolo prodotto o a un blocco definito di prodotti in serie, mentre il rèport, raccogliendo tutti i dati di tutte le bollettazioni emesse in un determinato arco di tempo, è riferibile all’intero magazzino, alle sue entrate e uscite complessive.
In conclusione, il sostantivo rèport rispetto ai suoi sinonimi italiani rapporto, resoconto, rendicontazione e relazione, attraverso la forma inglese di prestito non adattato, conferisce al significato una patina di professionalità evidente in ambito aziendale e amministrativo, che la rende particolarmente vitale anche al di fuori da questi ambiti specialistici.
Miriam Di Carlo
Redazione Consulenza linguistica
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28 febbraio 2020
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