Dal sud – Alessandro T., dalla provincia di Lecce, Giuseppina D'A., da quella di Palermo – e dal nord della penisola – Angela M., da Milano, Claudio N., da Bologna, Sandro P., da Venezia – ci pongono la stessa domanda: tra ramanzina e romanzina qual è la forma più corretta? C'è differenza tra le due varianti? Perché, se l'etimologia riconduce a romanzo, si considera più corretto ramanzina? Si possono usare entrambe le forme?
Ramanzina e romanzina
Fra ramanzina e romanzina, la forma originaria è, effettivamente, la seconda: la voce romanzina deriva infatti da romanzo, nel significato di 'lungo racconto', che può anche essere 'spiacevole, noioso', ed è attestata per la prima volta nel secolo XVI (romancina); è tuttavia da notare che rispetto a romanzo anche il genere è cambiato, motivo per cui l’etimologista Pianigiani (1907) aveva proposto una derivazione dal femminile romanza, nel senso di 'componimento lamentoso', che tuttavia è documentato in questo significato solo nel secolo XIX.
La variante ram(m)anzina compare nel secolo XVII, all’interno di una serie, indubbiamente popolare, di cui fanno parte le forme ramanzo, rammanzo, ramanziere (con sostituzione della vocale per ragioni non chiare, forse per influsso di prefissati inizianti in ra- come racconto, rammentare, ecc.), ininterrottamente documentate in testi fiorentini dal Trecento (Jacopo Passavanti, Giovanni Villani, manoscritti della Commedia), fino almeno al Settecento, soprattutto in testi letterari familiari o comico-burleschi (nel Malmantile di Lorenzo Lippi, in Salvini, Magalotti, nonché nel Vocabolario della Crusca, IV ediz., 1729-1738). Ancora nel Vocabolario bolognese di Claudio Ferrari (1820) compaiono le forme rammanzo, rammanzina e ramanzina, a spiegazione del dialettismo rumanzeina (stesse forme nel Vocabolario bresciano-italiano di Giovan Battista Melchiori, 1817). Curiosamente, il Tommaseo-Bellini (1861-1879) pone a lemma la forma rammanzina, denotando ramanzina come arcaico e romanzina come familiare; e registra inoltre ramanzinare (“usasi nella montagna pistojese per Rimproverare, Rampognare”; il verbo figura oggi nel GRADIT come proprio dell’uso toscano).
Sul piano storico, pertanto, la variante ramanzina rappresenta la forma più popolare, meno vicina all’etimo. Tuttavia, la norma linguistica non può sempre assumere come riferimento le ragioni etimologiche o analogiche (romanzina come romanzo), ma deve considerare anche l’uso effettivo (che, come diceva già Orazio, è inevitabilmente ius et norma loquendi): le statistiche odierne ci dicono che ramanzina è di gran lunga più frequente di romanzina ed è difficile sostenere il recupero di una variante estromessa dall’uso, che non esprima un particolare vantaggio funzionale.
Ma, soprattutto, l’utilizzo odierno della variante romanzina non è consigliabile per la sua netta connotazione popolare (già colta, in nuce, dal Tommaseo-Bellini): oggi infatti romanzina non rappresenta la scelta consapevole di chi intende ricondurre la forma del vocabolo al suo etimo, ma documenta il bisogno dei parlanti meno colti di restituire senso e coerenza formale a parole che, a loro giudizio, non siano adeguatamente motivate. In virtù di tale giudizio essi sono indotti ad alterare la forma e/o il significato di queste parole, accostandole ad altre prossime sul piano formale o semantico: per esempio, sulla bocca dei parlanti semicolti frustrato diviene frustato. Questo comportamento, che genera appunto varianti lessicali, è definito dai linguisti etimologia popolare: con esiti spesso bizzarri, anche se nel nostro caso il risultato è il recupero della variante etimologica.
Un sondaggio sul web dimostra agevolmente che romanzina ricorre in genere in post su forum e social network in contesti poco sorvegliati o decisamente bassi: "Roberto Mancini è pronto per la romanzina ai suoi" (www.interfans.org, 30 aprile 2015); "E non mi fate la romanzina che li prenderei per il culo anche dalla serie C. AHAHAHAHAHAH" (post sulla pagina Facebook Rossonerosémper, 16 febbraio 2015); "Romanzina sul peso!!!!!!!! aiuto. Ciao Ragazze, Sono a 30 settimane ed ho messo su 9 chili, inutile dire che venerdi' il gine mi ha fatto una romanzina dicendomi che sono troppi [...] e per questo mi si sono sballate le analisi del sangue" (http://forum.alfemminile.com, 17 gennaio 2011); "La solita romanzina? [...] Ma voi genitori avete l’obbligo di venire ogni giorno nella nostra stanza e ripeterci sempre sempre e ancora sempre la solita roamanzina (sic)" (http://ilquotidianoinclasse.corriere.it, 19 novembre 2011, il refuso del giovane autore non sarà stato del tutto casuale).
Massimo Bellina
Piazza delle lingue: La variazione linguistica
8 marzo 2016
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