Leila Castiglione di Catania ci chiede se sia corretto usare "fattore predisponente alla siccità" o piuttosto "fattore predisponente la siccità". Per un inquadramento generale a proposito di valenze e reggenze dei verbi si rimanda alla scheda corrispondente.
Reggenza di predisponente
Luca Serianni osserva che «Già i grammatici dell'antichità classica individuarono la natura bifronte del participio, designato con questo nome (greco metochikón, latino PARTICĬPIUM) in quanto "parteciperebbe" delle caratteristiche di nome (e aggettivo) e di verbo. [...] Il participio presente è raramente adoperato con funzione verbale, a differenza di quel che accadeva nell'italiano antico (oggi non si direbbe "Epicuro negante la eternità delle anime" come scriveva il Boccaccio, cit. in ROHLFS 1966-1969: 723, ma "che nega" o "negatore dell'eternità"). Estraneo al parlato quotidiano, quest'uso ricorre soprattutto nella lingua giuridica e burocratica» (L. Serianni, Grammatica italiana, pp. 481-482, cap. XI.412 e 413).
Come aggettivo, il Grande dizionario italiano dell'uso diretto da De Mauro registra predisponente quale vocabolo di uso tecnico-specialistico, noto soprattutto nell'ambito della medicina: "di fattore ambientale od organico che, esercitando un'azione di lunga durata, diminuisce le capacità di difesa dell'organismo e favorisce l'insorgere di una malattia" (GRADIT). Considerando che il termine deriva dal participio presente di predisporre, per questa voce verbale transitiva è inoltre possibile leggere, alla terza accezione di uso tecnico-specialistico inerente all'ambito della medicina, la seguente definizione: "determinare nell'organismo una disposizione a contrarre una malattia: l'alimentazione insufficiente predispone all'anemia" (GRADIT). In questo senso, di cosa o fattore che predispone a qualcosa, predisponente (come participio del verbo trivalente predisporre, che richiede, oltre al soggetto, il complemento diretto e un complemento indiretto) esige di essere costruito con a: "un'alimentazione carente predispone (l'organismo) a molte malattie" (DISC 2008).
In qualità di verbo bivalente, invece, predisporre ha significato di "preparare, disporre qlco. in vista di una situazione certa o possibile [...]: p. un piano di intervento; anche con specificazione della situazione: p. tutto il necessario per la partenza" (DISC 2008).
La domanda è relativa al valore di predisporre nel senso di 'che favorisce', 'che può provocare', quindi nell'accezione del verbo che prevede struttura trivalente con complemento indiretto: perciò è preferibile dire fattore predisponente alla siccità.
Per approfondimenti:
GRADIT = Tullio De Mauro, Grande dizionario italiano dell'uso, Torino, UTET, 1999, 6 voll., con l'aggiunta del vol. VII, Nuove parole italiane dell'uso, 2003 (con CD-rom).
ROHLFS 1966-1969 = Gerhard Rohlfs, Grammatica storica della lingua italiana e dei suoi dialetti, Torino, Einaudi, 1966-1969, 3 voll.
DISC 2008 = Sabatini Coletti 2008. Dizionario della lingua italiana, diretto da F. Sabatini, V. Coletti, Firenze, Sansoni, 2007 (con allegato CD-Rom).
Luca Serianni, Grammatica italiana. Italiano comune e lingua letteraria, Torino, UTET, 1989
A cura di Manuela Cainelli
Redazione Consulenza Linguistica
Accademia della Crusca
19 settembre 2008
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