Paolo Contu dalla provincia Bergamo ci chiede se sia corretto l'uso del verbo sclerare, mentre Carmine Rosa dalla provincia di Cosenza vuol sapere se vi sia differenza tra arteriosclerosi e aterosclerosi. A entrambi i quesiti hanno già dato risposta Vittorio Coletti e Manuela Manfredini sulle pagine della Crusca per voi n. 33 (ottobre 2006).
Sclerato e sclerare
Sclerato e sclerare nel significato di 'essere, dare fuori di testa' sono parole del gergo giovanile ormai attestate nei dizionari, ma di uso, per il momento, confinato all'ambito generazionale di origine. A conferma della circolazione ancora gergale e generazionale del termine c'è la registrazione relativamente tarda (1999) che ne fa il Corriere della sera, mentre per la prima attestazione letteraria del verbo e dell'aggettivo ricorderemo il romanzo Flou (1995) di Isabella Santacroce. Quanto all'etimo, sclerare deriva da [arterio]scler[osi] con -are, con riferimento al decadimento mentale prodotto da tale malattia.
Arteriosclerosi o aterosclerosi?
Nel linguaggio medico, arteriosclerosi (dal 1875) e aterosclerosi (dal 1955) hanno due significati diversi: la prima indica un generico processo di indurimento e ispessimento delle pareti delle arterie (grossi e medi vasi) provocato dal graduale deposito di calcio; la seconda, l'aterosclerosi, rappresenta una forma particolare di arteriosclerosi in cui l'indurimento e ispessimento delle pareti delle arterie è determinato, oltre che da depositi di calcio, da depositi di colesterolo o di grassi che vanno a formare delle placche dette ateromi. Il richiamo alla diversa etimologia delle parole ci toglie quindi ogni dubbio sulla grafia e sul significato: arteriosclerosi è composta di arterio- 'relativo alle arterie', e sclerosi, mentre aterosclerosi è composta di atero-, 'relativo ad ateroma, cioè alla placca che si forma all'interno di un'arteria', e sclerosi.
Vittorio Coletti e Manuela Manfredini
30 settembre 2011
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