Un lettore, B.R. di Roma, ci chiede perché sui dizionari attualmente in uso non sia menzionato l’avverbio ribaldescamente, relativo al sostantivo ribaldo, anche se riportato su antichi testi.
Il lettore ha ragione nel dire che l’avverbio ribaldescamente non figura nei dizionari (e non solo, aggiungiamo, in quelli sincronici, ma neppure in quelli storici). Ha meno ragione quando riferisce l’avverbio al sostantivo ribaldo, visto che gli avverbi in -mente si formano per lo più da aggettivi (cfr. Davide Ricca, in Grossmann-Rainer 2004). Tale, però, può essere anche ribaldo, voce documentata fin dal sec. XIII, certamente di derivazione francese (anche se l’etimo è dibattuto), di cui riportiamo le definizioni del GRADIT:
1 s.m. TS stor. durante il Medioevo, soldato di umile condizione, dedito alla rapina e al saccheggio o, anche, persona di infima condizione sociale dedita ad attività disoneste, a ruberie, a imbrogli
2a s.m. CO persona disonesta e scellerata; furfante, delinquente, mascalzone: una banda, una combriccola, una masnada di ribaldi; anche scherz.: me l'ha fatta quel r.!
2b agg. CO da ribaldo, proprio, tipico di un ribaldo: azione ribalda, comportamento r.
Da ribaldo, sostantivo ma anche aggettivo, deriva infatti l’avverbio ribaldamente, che non è neppure questo, in verità, registrato nei dizionari maggiormente in uso, anche perché non molto frequente. Si trova tuttavia sia nel GDLI (con un esempio di Pier Paolo Pasolini, il quale amava coniare o utilizzare avverbi rari), sia nel GRADIT (che lo data al 1874), sia nel Dizionario Olivetti in rete, dove viene marcato come ironico, con il significato di ‘furfantescamente, da ribaldo, con ribalderia’. Il termine ribalderia (anch’esso documentato fin dal tardo Duecento) è il derivato di ribaldo più usato, registrato infatti in tutti i dizionari; il GDLI e il GRADIT segnalano anche, oltre al femminile ribalda e a ribaldamente, voci rare come ribaldaggine, ribaldaglia, ribaldare (solo il GDLI), ribaldeggiare e ribaldeggiato (solo il GRADIT). Ma in nessuno dei due dizionari figura l’aggettivo ribaldesco, da ribaldo con il suffisso -esco, che è alla base dell’avverbio ribaldescamente. Si tratta, in effetti di un aggettivo forse non indispensabile (visto che ribaldo può essere già usato come aggettivo, con lo stesso valore), scarsamente attestato. Invece ribaldescamente è documentato praticamente senza soluzione di continuità dal sec. XV a oggi, come dimostrano queste attestazioni da Google libri:
[…] ne havemo havuto rencrescemento, chè ha facto ribaldescamente et iovenilemente, havendo da V. S. recevuto tanto honore. (Gelasio Caetani, Epistolarium Honorati Caietani. Lettere familiari del cardinale Scarampo e corrispondenza della guerra angioina (1450-1467), Sancasciano Val di Pesa, Stianti, 1927)
Et cavagli fuori dell’ubidientia d’ogni magistrato secolare, acciò che possino vivere sceleratamente ribaldescamente, come a llor piace. (Tragedia di F.N. B. [Francesco Negri Bassianese] intitolata Libero arbitrio, [Basilea, Johann Oporinus], 1546)
Pilato invece, mosso dalla brutta paura di perdere la sua cospicua dignità procuratoria e le grazie di Cesare favorendo il giusto e castigando i facinorosi e prepotenti, che cospiravano ribaldescamente contro il benefattore di tutte le classi sociali […]. (Nuova Enciclopedia popolare italiana ovvero Dizionario generale di scienze, lettere, arti, storia, geografia ecc. ecc., 5a ed., vol. XVII, Torino, Unione Tipografico-Editrice, 1863, p. 363)
[…] la «volgarità» sostanziale di quel periodo «nero» dell’Italia, dove ogni accensione democratica è stata sconfitta, per cui si può cantare ribaldescamente che Mussolini è stato risparmiato dagli attentati, per cui si può pensare leggermente al Duce e di riflesso operare, come a uno cui cristianamente si debba prestare fede assoluta. (Giuseppe Bertolucci, Il “gesto” futurista. Materiali drammaturgici 1968-1969, Roma, Bulzoni, 1969, p. 57)
Il colonnello Ferenc guarda ribaldescamente i tedeschi poco prima di entrare in campo, ed è in uno di quei giorni in cui il concetto di divertimento gli sfugge dalle mani. (Federico Buffa, Carlo Pizzigoni, Nuove storie mondiali, e-book, 2018)
Concludiamo con un’osservazione generale: ogni dizionario, per quanto ampio sia, deve operare delle scelte perché il lessico di una lingua non può mai essere contenuto integralmente in un’opera lessicografica. D’altra parte, l’assenza di registrazione nei dizionari non necessariamente significa che una parola “non esista”. Nel caso in esame, suggeriamo a tutti di usare ribaldo come aggettivo e ribaldamente come avverbio invece di ribaldesco e di ribaldescamente, ma anche queste due voci non si possono considerare mal formate: in fondo si sono acclimatate in italiano coppie come furbo/furbamente e furbesco/furbescamente (probabile modello del nostro ribaldescamente).
Paolo D'Achille
17 febbraio 2023
Evento di Crusca
Collaborazione di Crusca
Evento esterno
Dal 6 al 9 novembre 2024. Tutte le informazioni sono disponibili nella sezione "Eventi".