Sostantivi femminili in -o

Alcuni lettori, tra i quali Pino Piastri che chiede chiarimenti sul genere di eco, sollecitano una risposta sulla particolare categoria dei sostantivi femminili in -o e soprattutto sulla formazione del plurale.

Risposta

Sostantivi femminili in -o

I nomi in -o, che formano solitamente il plurale in -i, sono perlopiù maschili, ma la declinazione -o/-i vale anche per i pochi femminili in -o non invariabili, quali eco e mano. Eco deriva da un nome femminile sia in latino (ēcho) sia nel greco da cui il termine ha origine (ēkhó da ēkhêin 'rimbombare'); comunque, sebbene meno ricercato, si trova anche un impiego di eco al maschile singolare. La situazione cambia al plurale: la forma più diffusa è echi (formato appunto sul modello dei nomi maschili in -o), con rare attestazioni della variante femminile le eco; in questo caso il nome, per supplire all'anomalia della declinazione, viene omologato al tipo dei femminili invariabili in -o (la eco-le eco come la radio-le radio). Quest'ultimo uso è per alcuni "sconsigliabile" (L. Serianni nella sua Grammatica italiana, cap. III, par. 98). Già i grammatici dell'Ottocento insegnavano che nel variare del numero il sostantivo cambiava, stranamente, genere: "Che passi prima sotto l'arcobaleno?", si chiedeva nella sua grammatica del 1878 Moise. Ora, ci sentiremmo autorizzati a consigliare echi per il plurale ed eco al femminile per il singolare (eco maschile è accettabile ma più informale). Un tempo la lingua cercava anche altre soluzioni e lo stesso Moise ricorda che molti nomi in -o "furono dagli antichi fatti femminili", quali la desia, la strazia, la avvisa, la riposa. Qualche esempio letterario si ha sia dell'uso al femminile: "quasi una Eco consonante" (Marino, Dicerie sacre); "E sorge una lunga eco" (Pascoli, Nel carcere di Ginevra); "nell'animo solo una leggera eco" (Svevo, Novella del buon vecchio e della bella fanciulla); "una lontana eco di insistentissimi applausi" (Pirandello, Trovarsi); "neppure una fievole eco" (D'Annunzio, Trionfo della morte); sia al maschile: "più d'un eco immortal le rispondea" (Marino, Adone); "farebbe ripeter un buon eco nella concavità della voce" (Pallavicino, Il corriere svaligiato); "non risonava mai altro che un continovo eco delle loro archibusate" (Parini, Dialogo sopra la nobiltà); "come un eco lontano di flebili armonie" (Nievo, Confessioni di un italiano); "un sacro eco rintona" (Carducci, Levia Gravia).

Per mano, si può segnalare che storicamente fu avvertita l'anomalia di un femminile in -o e nella lingua antica come in alcuni dialetti italiani si trova il tipo la mana (le mane) e dal plurale latino MANUS si è avuto le mano, oggi solo in uso dialettale o popolare.

Alcuni nomi sono femminili in -o per spinta etimologica: come, appunto, eco, mano e, tra i cosiddetti invariabili, virago tutti da femminili latini, mentre eccezionalmente sono trattati come femminili anche sinodo e parodo derivati dal greco (con molti esempi letterari per il primo sostantivo: Anonimo Romano, Cronica, 18.42: "avea bisuogno a rascionare cose utile allo buono stato nella sinodo romana";  G.B. Ramusio, Viaggio in Etiopia di F. Alvarez, Lett. 5.4: "di Constantinopoli, era stato chiamato a celebrar la sacrosanta sinodo, e con lui era venuto Giosef, patriarca constantinopolitano"; T. Garzoni, La piazza universale, Disc. 63.2: "alla sesta sinodo in oriente congregata"; P. Sarpi, Istoria del Concilio tridentino con ben 346 esempi tra cui "tutto l'Imperio, ebbe nome di santa e grande sinodo"; "facendosi ogni decreto per nome della sinodo, se il papa non interviene in persona").

Più frequentemente i femminili in -o derivano dall'abbreviazione di altri nomi, per cui " come la /i/ in analisi ecc., nemmeno la /o/ in queste parole è desinenza, ma parte del morfema lessicale" (Tekavčić, Grammatica storica, p. 59) ' e in tal caso sono decisamente invariabili tra singolare e plurale, come alcuni maschili in -a, quali cinema (a sua volta da cinematografo abbreviato), gorilla, lama, e il genere e numero del nome emerge in tutti questi casi solo dal determinante (articolo o aggettivo) che lo accompagna: tra i più comuni si possono ricordare l'auto-le auto (da automobile); la metro-le metro (da metropolitana); la moto-le moto (da motocicletta); la radio-le radio (da radiotrasmettitrice); la foto-le foto (da fotografia); la dinamo-le dinamo (dal tedesco dynamo abbreviazione di dynamo-elektrische-Maschine).

Per approfondimenti:

  • Maria Luisa Altieri Biagi, La grammatica dal testo, Milano, Mursia, 1990
  • Giovanni Moise, Grammatica della lingua italiana, Firenze, Tipografia del Vocabolario, 1878(2)
  • Angela Marcantonio, Anna Maria Pretto, Il nome, in Grande grammatica italiana di consultazione, Bologna, il Mulino, 1988, pp. 315-32
  • Luca Serianni, Grammatica italiana, Torino, UTET, 1989;
  • Pavao Tekavčić, Grammatica storica dell'italiano, Bologna, il Mulino, 1980 (II. Morfosintassi)

A cura di Mara Marzullo
Redazione Consulenza Linguistica
Accademia della Crusca

7 luglio 2003


Agenda eventi

  Evento di Crusca

  Collaborazione di Crusca

  Evento esterno


Avvisi

Visite all'Accademia della Crusca

Avviso da Crusca

Per concomitanza con le Feste, la visita all'Accademia della Crusca dell'ultima domenica del mese di dicembre è stata spostata al 12 gennaio 2025 (ore 11).

Vai alla sezione

Notizie dall'Accademia

Progetto Le parole verdi - natura e ambiente - da Dante ai giorni nostri

12 nov 2024

CruscaScuola: Corso di formazione per i docenti a.s. 2024/2025 Leggere e comprendere i testi: riflessioni, strumenti e strategie didattiche

08 nov 2024

CruscaScuola: Un viaggio tra le parole. Il progetto per i docenti delle scuole secondarie di primo grado per l'a.s.2024/2025

08 nov 2024

L’Accademia della Crusca nomina otto nuovi Accademici

30 ott 2024

Scomparsa l'Accademica Ornella Castellani Pollidori

21 ott 2024

Dalla parola al fumetto, dal fumetto alla parola. Verso un piccolo glossario del fumetto e dell'illustrazione - Istruzioni per l’uso

16 ott 2024

L'Accademia della Crusca partecipa alla Bright Night dell'Università di Firenze

17 set 2024

Premio Internazionale Isola di Mozia 2024 conferito all'Accademico Rosario Coluccia

10 set 2024

Vai alla sezione