Dal nord (Paolo V., da Brescia, Elena V. dalla provincia di Venezia, Maria T. da quella di Pordenone) e dal centro della penisola (Licia C. dalla provincia di Siena e Pasquale M. da Pescara) ci sottopongono l'uso del verbo spreparare in luogo di sparecchiare (la tavola): quale delle due può considerarsi la forma "più corretta"? Spreparare è forse una voce "arcaica" o rara? O si tratta di un regionalismo?
Sprepariamo? Meglio sparecchiare...
Spreparare, sprepararsi (con s- privativo, negativo), nel senso di 'aprirsi l’abito', 'sbottonarsi', è un regionalismo toscano attestato in questo significato in qualche vocabolario dell’Ottocento (ad esempio il Fanfani). Nel senso di essere impreparato si trova già in testi del Sei- Settecento, ma non ha avuto fortuna. Oggi ha ripreso quota nell’italiano settentrionale nel senso di sparecchiare (lo usa anche Baricco nel recentissimo La sposa giovane). Sarebbe meglio lasciarlo nel dimenticatoio, perché ci sono sinonimi come essere impreparato, sparecchiare, sbottonarsi più mirati ed efficaci. Quando ci sono equivalenti così funzionali, perché ricorrere a recuperi inutili? Una parola destinata a molti significati funziona spesso peggio di una orientata a uno solo. Se usiamo la stessa parola per dire sbottonarsi, sparecchiare e essere impreparato risparmiamo in parole ma perdiamo in proprietà.
Piazza delle lingue: La variazione linguistica
12 aprile 2016
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